Ampia intesa tra Italia e Malta sui problemi politico-economici

Ampia intesa tra Italia e Malta sui problemi politico-economici Conclusa la visita del presidente Leone a La Valletta Ampia intesa tra Italia e Malta sui problemi politico-economici (Dal nostro inviato speciale) La Valletta, 6 dicembre. La visita del presidente Leone a Malta, la prima di un capo di Stato italiano nella piccola isola mediterranea (diventata pienamente indipendente dal Regno Unito nel 1964 e istituitasi in repubblica il 13 dicembre dell'anno scorso) si è conclusa stasera, dopo due giorni di incontri politici e di escursioni turisticoculturali. Il ministro degli Esteri Rumor e il premier e ministro degli Esteri maltese Dom Mintoff hanno discusso i problemi che interessano i due Paesi, sia dal punto di vista della più ampia politica internazionale sia da quello più immediato dei rapporti bilaterali, economici, culturali e tecnologici. Politica internazionale, per quanto riguarda Italia e Malta, significa soprattutto una cosa: assicurare la pace nel Mediterraneo e Medio Oriente, potenziare e rendere sempre più amichevoli le relazioni che ci legano ai Paesi arabi, che del Mediterraneo occupano l'intera sponda meridionale. Come ebbe a dire lo stesso presidente Leone, nel discorso con il quale accettò dal collega maltese Anthony Marno la prima decorazione del nuovo ordine al merito istituito dall'isola di Malta, «l'Italia considera con interesse particolare i Paesi arabi, fra cui la Libia, con la quale intendiamo intensificare i già buoni rapporti. Malta ha, a questo riguardo, un compito storico». Collaborazione mediterranea, dunque, ma anche collaborazione europea. Tra Malta e la Cee esiste un accordo, che è stato negoziato non senza difficoltà e che alcuni partners esitano ancora ad approvare. La Francia, in particolare, aveva manifestato alcune riserve che ora sembrano in via di superamento. Il comunicato ufficiale diramato dai due governi accenna a questo problema dei rapporti tra Malta e Cee e, con il solito cauto linguaggio diplomatico, afferma come il governo della Valletta ha manifestato la sua riconoscenza per l'appoggio prestatogli dall'Italia in sede europea. Il punto centrale delle conversazioni italo-maltesi è stato tuttavia quello delle relazioni bilaterali, economiche, scientifiche, tecnologiche e culturali. In particolare è stato discusso il tema che più sta a cuore al dinamico leader di Malta, Dom Mintoff, il tema dell'industrializzazione dell'isola sovrappopolata e povera di agricoltura. Turismo, base navale e rimesse degli emigrati non bastano. Mintoff si attende molto — ha detto — dall'Italia e dagli imprenditori italiani, sia in materia di investimenti (per i quali le condizioni obiettive sono buone: ora è allo studio la costituzione di una holding finanziata prevalentemente dai libici) sia in materia di assistenza tecnologica ed organizzativa. E in realtà l'Italia può fare molto, in questo campo, con giovamento reciproco. Parecchie grandi industrie italiane sono già presenti a Malta ed altre intendono potenziare la loro azione, soprattutto si parla di iniziative da parte della Finmeccanica e di un consorzio di industrie elettriche. E' allo studio anche un vasto piano di lavori per migliorare le telecomuni¬ cazioni fra l'isola e l'Europa. Oggi per telefonare da Malta a Firenze o Milano occorrono mediamente attese fino a cinque-sei ore, fra pochi mesi dovrebbe essere istituita la teleselezione. Un'ultima osservazione, ma che forse è la più importante di tutte: la cordialità con la quale Giovanni Leone è stato ricevuto a Malta. Nel nostro Presidente le autorità del popolo maltese hanno salutato, veramente, un Paese amico. Umberto Oddone

Persone citate: Dom Mintoff, Giovanni Leone, Rumor, Umberto Oddone