I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono Rispetto della legge e il ministro Leggo sulla Slampa di venerdì 5 dicembre, la risposta « netta e rassicurante » come egli stesso la definisce, del ministro Spadolini al preciso articolo di Mario Fazio sulla questione dell'Abazia di San Giuliano. Rassicurato, con soddisfazione, sulla sorte del complesso monumentale, sono tuttavia sorpreso per un dettaglio, una frase del ministro: « una vendita avvenuta nel 1968 — egli scrive — nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge ». Se la vendita sia rispettosa dello legge è questione sub .indice; la sentenza di primo grado ha affermalo l'esistenza di un reato in relazione all'omessa richiesta dell'autorizzazione ad alienare il bene protetto. Non mi rassicura l'improvvisa assunzione di compiti giudicanti da parie del ministro, per un fatto oggetto di processo pendente. Tanto più che subito dopo il ministro stesso afferma il proprio obbligo di rispettare le prescrizioni di legge; queste, e quelle della correttezza, non consigliano pronunce sostitutive o correttive di quella del magistrato all'autorità amministrativa. L'espressione di ossequio allo Stato di diritto ne soffrirebbe in coerenza. Adriano Sansa, pretore a Genova Un de risponde alla lettrice del psi L'aspirazione dcll'on. Zaccagnini di tenere il Congresso D.C. « il 7 marzo, giorno di S. Tommaso, il Santo della verità », che tanto ha sorpreso la lettrice socialista Maria Carla Lombardo di Verduno (La Stampa n. 279 del 3-12-1975) è invece un indice ulteriore del valore di un uomo che intende riproporre una D.C. più autentica e più viva, in grado di rappresentare le istanze di rinnovamento emergenti dalla base di un grande Partito popolare. Forse, per il Congresso Socialista, una analoga precisa indicazione cronologica non la potrebbe dare il Segretario del P.S.I. on. De Martino, poiché nel martirologio della Chiesa non è compreso, mi pare un santo protettore di « coloro che tengono il piede in due staffe », definiti nel dialetto ligure con un motto salacissimo purtroppo intraducibile in italiano. Un democristiano Enzo Fazio. Spolorno (Sv) Solo Zaccagnini Il sig. Mino Franco nell'ultimo intervento a proposito delle critiche mosse dall'on. Bodrato, lamenta che nessun timido lettore è intervenuto sull'argomento. A parte il fatto che non tutti se la sentono di scrivere al giornale, mi pare che timidi o no molti italiani hanno espresso la loro opinione il 13 maggio (referendum sul divorzio) ed il 15 giugno, ed in qualche altro caso, e ancora avranno modo di esporre tangibilmente le loro opinioni la prossima quando si svolgeranno allre elezioni mollo importanti. La de si sta muovendo, ovvero è stala falla muovere di prepotenza e malvolentieri solo in questi giorni, e con molto ritardo, da Zaccagnini, nuovo Segretario. Un solo Zaccagnini è poco: ce ne vorrebbero quattro almeno, per consentire di guardarsi davanti, dietro e ai fianchi (tanto e vero che si è fatto aiutare da tre fedeli compagni) perché i nemici del nuovo indirizzo sono molti e tutti pronti a lanciare il dardo. Paolo Cavalli, Genova Le firme carpite per i dischi In riferimento alla lettera del sig. Ronchi apparsa il 29 novembre, volevo dire di essere anch'io uno degli ignari firmatari di quello che, col pretesto di una intervista in stazione, si è poi rivelato un contratto per un corso di lingua straniera proposto da un istituto scolastico di Firenze. Tutti coloro che, inconsapevoli, hanno firmato e che, come me, non hanno intenzione di pagaie 60 mila lire per poter annullare il contratto o di pagarne 200 mila per ricevere trenta dischi d'un corso di lingua straniera che non hanno mai avuto intenzione di seguire, li inviterei a spedire lettere di protesta presso la Questura di Firenze. Visto che gli « agenti » dell'istituto non solo hanno tradito la buona fede dei firmatari, ma hanno anche mentito sul vero scopo della firma, penso che la validità del contratto possa essere messa in discussione. Inviterei inoltre il giornale, c questa è la cosa più importante, affinché vengano pubblicati articoli più autorevoli di questa mia lettera contro questa scuola di Firenze che si arricchisce tradendo in modo ignobile la buona fede della gente. Bertoni Renato Vigliano Biellese Silenzio sul Vietnam Siamo stati per anni sulla brace del Vietnam, voltati e rivoltati da notizie e commenti, persino ossessivi, di ogni mezzo di cimunicazionc di massa. Ora il silenzio è totale, appena incrinato qualche giorno fa da poche righe di agenzia sulla « riunificazione » del Sud al Nord che ha tanto l'aspetto di una « annessione ». E la vita politica nel Sud che aspetto ha preso? Quale ruolo vi ha assunto la « Terza forza »? Sussiste un certo pluralismo, una certa libertà di espressione e di riunione? Qual è la nuova struttura sociale di città, villaggi, risaie, montagne? Buddisti e cattolici che voce hanno? Gli interrogativi sarebbero ancora tanti. Ma senza risposta. Forse il silenzio è imposto da quell'oscuro padrone che è la cattiva coscienza, che non vuole si parli di qucslo morto nell'armadio? Achille Eccheli, Savona

Luoghi citati: Firenze, Genova, Savona, Verduno, Vietnam