Un cliente fasulle fa da staffetta ai complici che irrompono armati

Un cliente fasulle fa da staffetta ai complici che irrompono armati Piobesi: "professionisti,, all'opera tra la fitta nebbia Un cliente fasulle fa da staffetta ai complici che irrompono armati Un giovane di veni'anni, ben vestito, suona il campanello della Banca Mobiliare Piemontese - Poi posa la "24 ore" e ne toglie passamontagna e pistola - Bottino nove milioni Assalto di cinque banditi «professionisti» ieri mattina alla «Banca Mobiliare Piemontese» di Piobesi. Bottino, nove milioni. La rapina è stata studiata nei dettagli e realizzata a sangue freddo senza il minimo intoppo. Ore 9. La zona intorno a Piobesi è avvolta da una fitta cortina di nebbia. A quell'ora, davanti alla Banca Mobiliare, si ferma una «500», scende un giovane sui 20 anni, distinto, elegante, una borsa «24 ore» in mano, preme il pulsante del campanello per chiedere di entrare nell'istituto di credito. Nessuno s'insospettisce: né la guardia giurata Giacomo Lucchino, 35 anni, dei «Cittadini dell'ordine» che sorveglia l'ingresso, né l'impiegato che al trillo del campanello, scruta dallo spioncino il presunto cliente e gli apre la porta. Il giovane «distinto» s'avvicina al bancone, posa con calma la borsa, ne estrae pistola e passamontagna. Fa appena in tempo a puntare l'arma contro gli impiegati e a coprirsi il volto che irrompono nell'ufficio altri quattro complici, scesl da una «Giulia». Trascinano con sé la guardia che hanno disarmata. Tutti impugnano grosse pistole o fucili a canne mozze. Gli impiegati e l'unica cliente trattengono il fiato, seguono terrorizzati le mosse dei banditi che si suddividono i compiti coi la determinazione e Inesperienza» di professionisti del crimine. Uno s'avvicina al direttore Mario Goccardo, che sta telefonando, gli strappa la cornetta e 1 fili dell'apparecchio. Un altro affronta il cassiere Alfio Sangiorgi, lo sospinge fino alla cassaforte, se la fa aprire e arraffa le banconote, un terzo recupera nei cassetti altre banconote e monete. Poi la fuga di tutti e cinque sulla «Giulia» che scompare nella nebbia. Quando arrivano il maresciallo Tedesco e altri carabinieri della stazione di Carignano non c'è più niente da fare. A cinquecento metri trovano la «Giulia», con targa sovrapposta e sul sedile un sacchetto con manciate di monete. La «500» sulla quale era giunto il primo rapinatore, è risultata rubata nei giorni scorsi a Piobesi, sul sedile c'era una borsa contenente cartucce e proiettili. * Furto in un magazzino di Almese: i ladri l'altra notte hanno rubato 67 motoseghe « Dolman » con 20 lame di ricambio ed un furgoncino Fiat. Il furto è stato scoperto ieri alle 9 dal proprietario Lorenzo Ferrerò di 43 anni. -*■ I ladri hanno visitato lo stabilimento « Isap » di via Brandlzzo 170 a Volpiano. L'amministratore unico Pierangela Fasino, 41 anni, abitante a Torino in corso Novara 29, ha denunciato 11 furto di vari tipi di seghe circolari per circa 6 milioni. ■k Monili d'oro, pellicce ed altri oggetti sono stati rubati nell'alloggio di Cosimo Trombetta, 46 armi, alle Vallette. Il danno dichiarato è di circa 3 milioni e mezzo. * Due nomadi sono stati sorpresi l'altra mattina alle 11 dopo che avevano svaligiato un alloggio In via Salotto 6, a Carignano, da Andrea Cerbone, sottufficiale del carabinieri in pensione; l'hanno minacciato con un pugnale e sono riusciti a fuggire su una 125 che li attendeva con 2 complici a bordo. Sono però stati inseguiti dai carabinieri, avvertiti dal Cerbone e sono stati catturati e arrestati sulla statale 20, al confine tra Carignano e Carmagnola. I due, Armando Massa, 18 anni, di Bra e Giacomo De Rossi, 21 anni, di Alba, sono entrati nell'alloggio di Michele Zaccagnino, 30 anni, dove hanno rubato denaro e monili d'oro per circa 1.700.000 lire. I loro complici sono riusciti a fuggire e solo uno è stato identificato: si tratta di Giuseppe Laforet, 20 anni, dd Carmagnola. sti) e del cameraman Michele Sciretti, remittente (socio in accomandita Enzo Balduino, direttore responsabile Silvano Alessio) ha confermato tramite l'aw. Cotrò l'atteggiamento tenuto finora. Al pretore non è rimasto che dichiarare aperta l'udienza. Primo a deporre, Borghesan ha minuziosamente spiegato al giudice la natura delle sue mansioni (inchieste, interviste, articoli) e l'ammontare delle retribuzioni percepite fino al luglio di quest'anno, quando venne « licenziato » (non per iscritto) assieme agli altri tre, per aver chiesto un inquadramento. Ma quale? Oltre agli arretrati, Borghesan e gli altri pretendono da Balduino una qualificazione che tenga conto delle funzioni svolte. La più ovvia sarebbe quella giornalistica, ma la legge sulle tv cavo è lacunosa e nulla prevede al proposito. Applicare semplicemente la normativa sul pratlcantato nei quotidiani, che prevede un rapporto tra giornalisti praticanti e professionisti di 1 a 10 non si può, perché a Teletorino 11 rapporto non veniva rispettato. « Anche perché — commenta Balduino — Teletorino aveva una matrice familiare, ispirata sin dall'Inizio a un dilettantismo un po' romantico ». Ieri mattina si è fatto comunque un passo avanti. L'editrice si è dichiarata disposta ad assumere, a precise garanzie, i quattro « contestatori ». L'inquadramento verrà precisato nell'udienza del 18 dicembre. Giacomo Lucchini è stato disarmato - Il cassiere Sangiorgi

Luoghi citati: Alba, Almese, Bra, Carignano, Carmagnola, Torino