Villastellone nel Medioevo Cambiano è già nel futuro

Villastellone nel Medioevo Cambiano è già nel futuro Un viaggio tra i problemi della cintura Villastellone nel Medioevo Cambiano è già nel futuro Il sindaco Barale: "Bilancio inadeguato, mancano scuole, le fognature non ci sono per mille abitanti, il ponte è crollato. C'è tutto da fare e lo faremo" - Il sindaco MichelIone: "Il Comune è un'azienda efficiente, siamo in pareggio" - Le realizzazioni L'archivio comunale di Villastellone è relegato in due stanzette, una al piano terreno, l'altra al primo, sopra un pollaio: bugigattoli senza luce, maleodoranti, fascicoli accatastati alla rinfusa. Negli altri uffici si respira la stessa aria d'abbandono. La polvere s'accumula sugli scaffali stracolmi. Il sindaco, Antonio Barale, ci accoglie nell 'ufficio del segretario. « Non ho un locale a mia disposizione », dice, e si scusa per gli assessori: « Molti sono operai In cassa integrazione, non potevano chiedere un permesso ». E affronta il tema dell'incontro. * Qui si vive nel Medioevo ». Spiega: « In una stanza era crollato Il pavimento, piuttosto che aggiustarlo si era preterito chiudere la porta; gli allievi della scuola media (ex caserma abbandonata dai carabinieri perché malsana) non avevano un giardino. Però in cortile c'era un orticello con conigli e letamaio. La mia prima decisione è stata di sbaraccare lutto e creare un'area verde ». Il sindaco è indignato: « Se esistesse una legge per punire gli amministratori colpevoli, sarebbe il caso di applicare il massimo della pena. In trent'annl hanno costruito una scuola elementare e otto campi da bocce ». Prima del 15 giugno Villastellone era governata da una giunta de, non c'era una sinistra ufficiale. « Abbiamo presentato la nostra lista (pel, psi, gruppo giovani di alternativa democratica, indipendenti, n.d.r.ì sull'onda di una generale indignazione ne siamo usciti con la maggioranza ». Ricorda alcuni episodi di malcostume: « Il bilancio, innanzitutto. E' pari a quello di un comune dì mille abitanti (siamo 4700) perché l'imposta di famiglia non è mai stata ritoccata. Lo Stato oggi calcola il nostro indennizzo fiscale basandosi su quell'entrata irrisoria. Purtroppo la situazione non può venire sanata ». Ma, colmo dell'ironia, in banca erano stati depositati 400 milioni all'interesse del 5 per cento. « Avrebbero almeno potuto chiedere un inte resse maggiore ». Il personale. « Veniva ingaggiato con appalti. Un solo spazzino di 70 anni (120 mila lire al mese), bidello e cuoca delle scuole pagate 100 mila lire. Tutti senza contributi. Quando avremo sanalo queste e altre situazioni irregolari il nostro attivo sarà prosciugato ». Altre « perle », ognuna con un retroscena. « Per le medie, nel 1968, avevano scelto il terreno comunale lungo il rio Stellone. Gli scavi, iniziati nel '73, sono stati sospesi con l'alluvione. Oggi, con lo stesso denaro, potremo sì e no costruire 3 aule, mentre ne occorrerebbero 12. Non basta; la ditta appaltatrìce ha chiesto i danni ». In quello stesso anno è crollato anche il ponte. C'era un accordo con la Provincia: « Sessantacinque milioni noi, 35 loro », dice. « Tutti se ne sono dimenticati, così gli operai sono costretti a compiere un lungo giro in auto per andare al lavoro e i commercianti hanno visto calare le vendite ». Afferma deciso: « Noi vogliamo costruire il ponte ». Tra le scalte in programma, il risanamento di un palazzo del 1700. « Il mio predecessore voleva abbatterlo per costruire il nuovo municipio, spesa prevista 160 milioni. Pazzia. Un ingegnere amico mio ha controllato le strutture, sono sane. Un piano alla volta, trasformeremo quell'edificio nella sede del servizi sociali. Nel frattempo, fin quando non verrà costruito l'asilo comunale, il piano terra accoglierà i bambini che ora sono ospitati nei locali dell'Eca, ex sede della farmacia (malsani, secondo l'ufficiale sanitario) ». Altra opera prevista: le fognature. «Mille abitanti dell'olire ferrovia vivono senza quest'essenziale servizio. C'è un depuratore ma da anni è inservibile. Si volevano scaricare i liquami nello Stelloni.', a monte dell'abitato, a rischio di epidemie. Ancora una volta abbiamo detto no al Medioevo. Costruiremo le fognature dove mancano, ripareremo gli impianti guasti. Non vogliamo, come in passato, governare con un sacco sulla testa ». * ★ Un Comune (4500 abitanti) trasformato In un'efficiente azlenda: si producono servizi, vengono effettuati Investimenti, si Incrementano le fonti di reddito e il bilancio non va in passivo. Non è un'Ipotesi astratta, ma la realtà di Cambiano. Sindaco e amministratori hanno saputo tradurre nel settore pubblico la formula capitalistica del massimo profitto con la minima spesa. « Questo risullulo — dice il primo cittadino Giancarlo Michellone — è il frutto di una serie di "misure". E' stato creato un ufficio tecnico che ci ha permesso di risparmiare lo scorso anno 80 milioni; progetti e assistenza sono fatti da noi. I lavori sono eseguiti in economia anziché in appalto, pagamenti, per "contanti", ci fanno ottenere grossi sconti. In ultimo, siamo stati tra i primi ad applicare con scrupolo la legge urbanistica sui nuovi insediamenti ». La democrazia cristiana a Cambiano ha retto alla « virata » del 15 giugno. « Molti della sinistra ci hanno dato il voto — dice il sindaco —. E' stato un premio ai nostri sforzi ». « Come dire — commenta qualcuno — che sono de del ramo maoista ». Come si è lavorato? Quali sono i programmi per il futuro? Risponde l'assessore Vincenzo Borgarello: « Attingiamo acqua a tre pozzi e la vendiamo a Trofa- rello a 75 lire al metro cubo; con il ricavato paghiamo la manutenzione degli impianti ». Interviene Michellone: «E' curioso osservare che il Comitato regionale di controllo ci ha imposto una tariffa dt 100 lire. Noi ci opponiamo ». Un altro « investimento » è la piscina. Dice l'assessore alla Istruzione Laura Boslo: « Funziona da un anno. Al mattino è gratuita per i nostri studenti; durante il pomeriggio è data in uso ai Comuni vicini ». La partecipazione dei cittadini occupa un posto di rilievo nella vita del Comune. Una testimonianza viene dallo stesso sindaco: « Anni fa, quando ero liceale, ho chiesto aiuti all'assessore Vincenzo Borgarello, già allora in carica, per costruire un campo da tennis. "Cominciate il lavoro, poi vedremo" ci rispose. In poche settimane l'opera era terminata, e l'amministrazione provvide all'attrezzatura. Ci siamo accorti che da vedere, dopo, c'era soltanto un campo funzionale, tra l'altro costato nulla alla comunità. Molti di noi hanno imparato la "lezione". In questo modo sono stati fatti un campo sportivo e i lavori di posa delle tubature delle fogne e dell'acquedotto. Così st attrezzerà un'altra area verde ». « Noi forniamo il materiale, la cittadinanza la mano d'opera. Tutti ci rimbocchiamo le maniche » dice Celso Zuglianl, « non per nulla il nostro gruppo di lavoro è stato chiamato "pie e pala" ». Tra 1 problemi che verranno affrontati a breve scadenza: scuole medie, installazione razionale del gas metano e completamento della rete fognaria. « Le case popolari — dice l'assessore Antonio Gribaudo — non formeranno dei ghetti ». Per i trasporti un gruppo di studenti sta conducendo una ricerca che interessa anche 1 Comuni vicini. Adriano Provera Carlo Novara I sindaci Antonio Barale e Giancarlo Michellone

Luoghi citati: Cambiano, Villastellone