Spari in una banca a Parigi Banditi uccidono gli ostaggi? di Paolo Patruno
Spari in una banca a Parigi Banditi uccidono gli ostaggi? Rapinatori bloccati, prendono una dozzina di prigionieri Spari in una banca a Parigi Banditi uccidono gli ostaggi? (Nostro servizio particolare) Parifci. 3 dicembre. Assedio in una banca nel centro di Parigi: una dozzina di ostaggi, impiegati e clienti, è rimasta intrappolata con un gruppo di rapinatori. I banditi, dopo ore di assedio e di trattative, hanno chiesto 600 milioni e un'auto per la fuga. I soldi sono stati concessi, ma i malviventi a questo punto hanno preteso di più. giocando sulla vita dei loro prigionieri, hanno chiesto 1 miliardo e di fronte al rifiuto hanno cominciato a sparare. Dall'interno della banca, stasera, si odono esplosionì e colpi d'arma da fuoco, il capo della brigata anti-gang ha detto: « Ci hanno comunicato che stanno sparando sugli ostaggi: può essere una tragica messinscena, ma noi non possiamo muoverci fino a quando non si rifaranno di nuovo vivi ». La paurosa avventura ò" cominciata questa mattina alle 11,15, quando i banditi hanno fatto irruzione, armi spianate, in una delle succursali del Crédit Lyonnais, al n. 2 di Avenue Bosquet, nella zona degli Invalides. E' un quartiere abbastanza elegante. Per una strana coincidenza, pochi secondi dopo che i rapinatori erano penetrati nella banca sono sopraggiunti i portavalori di un'agenzia specializzata, la Brinks, i quali, resisi conto di quanto stava avvenendo, avrebbero cercato di sorprendere i banditi alle spalle. C'è stata una sparatoria, a quanto sembra nella confusione uno dei malviventi è riuscito a scappare e a far perdere le proprie tracce. Poi, mentre i portavalori si ritiravano, i banditi si sono barricati all'interno della banca, prendendo in ostaggio gli impiegati dell'agenzia e i clienti che erano rimasti intrappolati, bloccati nel corso del breve scontro a fuoco. Una delle pallottole dei banditi raggiungeva di rimbalzo un passante, che restava ferito a un piede, le altre si stampigliavano addirittura contro la facciata di una cas?. a 200 metri di distanza. Accorreva la polizia, avvisata dalla cassiera di un caffè, e gli agenti bloccavano con i loro automezzi la strada per precludere ai banditi ogni via di fuga. Discordanti, come sempre in questi casi, le testimonianze: « Sono due, sono tre o più », « No, è uno solo, l'altro è scappato ai primi spari ». Le forze dell'ordine, mentre arrivavano i rinforzi, trovavano abbandonata presso l'agenzia una Alfa Romeo rubata. Secondo gli investigatori è probabile che l'auto servisse ai malviventi per la rapina. Questa mattina, ha notato la polizia, verso le 10,30 tre gangsters discesi da un'Alfa Romeo avevano tentato di rapinare un'altra succursale del Crédit Lyonnais, in Avenue Jean Jaures, ma un impiegato aveva azionato il segnale d'allarme e i banditi erano dovuti fuggire. Gli investigatori avanzano l'ipotesi che si tratti della stessa banda che, dopo la fallita rapina in Avenu'* Jean Jaures, ha tentato neanche un'ora dopo di rifarsi in Avenue Bosquet. Verso mezzogiorno giungeva sul posto il commissario Broussard, della brigata antigang, il quale proprio ieri con un colpo magistrale era riuscita a catturare, sorprendendolo davanti alla tv, Jean Claude Willocquet, evaso più volte, e considerato il pericolo « numero uno » dalla giustizia francese. Mentre la zona veniva bloccata dai gendarmi, i poliziot¬ ti della brigata criminale, con giubbotti anti-pallottole, e tiratori scelti prendevano posizione attorno alla banca, o sui tetti della casa vicina. Verso le 13 un paio di colpi erano sparati dai banditi verso un'auto della polizia e un gruppetto di cronisti, ma nessuno veniva colpito. Alla finestra dell'agenzia ogni tanto s'intravedeva la sagoma di un uomo armato di fucile. L'assedio andava avanti così per qualche ora, nel pomeriggio, senza che si sapesse di preciso il numero dei banditi asserragliati né quello degli ostaggi. Poi si stabiliva un contatto telefonico con la banca e i rapinatori potevano dettare le loro condizioni: due milioni di dollari (un miliardo e 300 milioni di lire) e due milioni di franchi (trecento milioni di lire), una macchina veloce e a quattro porte per la fuga. Tempo concesso, fino alle 20. Mentre passavano le ore, aumentava il dispositivo delle forze di sicurezza, s'infittiva la maglia per bloccare i malviventi: agenti in divisa e in borghese, tiratori scelti in uniforme kaki, un nugolo di cani poliziotto. Tutt'intorno, sui tetti delle case vicine, nel vcpgsgulcrcspalmhslbchnutasAmbldfmht vano dei portoni, altri agenti con le armi pronte. Riflettori puntati sull'agenzia, in un bagliore allucinante, mentre scendeva la sera. Verso le 19 giungeva in Avenue Bosquet un furgone blindato sul quale, secondo informazioni non confermate dalla polizia, c'erano 4 milioni di franchi (circa 600 milioni di lire). Poi d'improvviso l'assedio si è tramutato in dramma: poco dopo le 20, i primi colpi, a distanza di qualche secondo l'uno dall'altro. Apparentemente le forze dell'ordine non hanno tentato un attacco per sorprendere i banditi. Presso l'agenzia, si è fermata un'ambulanza, ma non l'auto richiesta dai rapinatori. Il commissario Broussard ha dichiarato: « I banditi hanno alzato il riscatto: vogliono un miliardo. Abbiamo rifiutato e loro ci hanno detto che avrebbero sparato sugli ostaggi. Non ne so di più ». Ad intervalli di 20 minuti, mezz'ora, dall'interno della banca si ode uno sparo, nella notte. Può essere una drammatica messinscena, per forzare le autorità alla resa, ma i banditi assediati non hanno più avanzato ultimatum. Paolo Patruno Parigi. Tiratori scelti durante l'assedio al Credit Lyonnais (tel. United Press Int.)
Persone citate: Bosquet, Broussard, Jean Claude Willocquet, Jean Jaures
Luoghi citati: Parigi
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