La Zurbriggen in una "libera,, povera di tensioni e sorprese

La Zurbriggen in una "libera,, povera di tensioni e sorprese Ieri a Val d'Isère si è iniziata la Coppa del Mondo La Zurbriggen in una "libera,, povera di tensioni e sorprese Ancora una delusione dalle ragazze azzurre - La prima italiana (Jolanda Plank) è solo 31" (Dal nostro inviato speciale) Val d'Isère, 3 dicembre. Saluti, strette di mano, qualche battuta vivace. Sono passati otto mesi e ci si ritrova tutti o quasi, attrici, attori e spettatori ufficiali, per ricominciare daccapo. Sì fa la conta per verificare assenze previste, altre dolorose, e l'avvio agonistico non ha la tensione di sempre. Sono in partenza le ragazze per la loro discesa libera, ma non hanno paura come invece accade in altre occasioni perché la pista è di una facilità disarmante. In più sono come sconcertate dal ruolo nuovo che ciascuna può assumere vista e verificata l'assenza di Anne Marie Proell che lascia lo squadrone austriaco, riducendolo al ruolo più modesto di squadra. Così mentre ci si balocca con pettegolezzi vari, nella pigrizia della prima mattina trascorsa con gli sci al piedi, partono le protagoniste. Giù schiacciate a uovo dalla partenza lungo un largo scivolo che si dipana come un serpente senza vere curve fino all'entrata in bosco. Qui c'è una «esse» nemmeno troppo pronunciata, primo ed unico ostacolo tecnico, che dà accesso allo schuss finale. Una pista cosi non la ritrovano più per tutta la stagione e c'è il rischio come ogni anno che non sia la migliore a vincere. Invece non succede. Le migliori del lotto, fatta fuori la Proell, sono sul valori dell'anno passato. Bernadette Zurbriggen e Marie Therese Nadlg, e fra le due più Bernardette che è solita entrare In forma per tempo. Puntuale, partendo al centro del primo gruppo, la ragazzona svizzera vola al traguardo senza il minimo errore avvantaggiandosi al passaggio della «esse» sulla Nadlg che aveva sollevato nuvole di polvere dalla neve un po' molle che ricopriva il fondo della pista. A integrare l'ordine d'arrivo scendeva Irene Epple, diciottenne in progressiva crescita, un poco più brava della Nadig, assai meno della Zurbriggen. La verifica per le austrìache era fatalmente amara con la Totschnigg, dal dolce viso sognante, nel ruolo di leader ma soltanto quarta, e la Lukassnr rimontata dal secondj gruppo al quinto posto. La realtà è un po' dura da accettare, ma l'Austria ha finito un ciclo. Forse lo sta cominciando la Svizzera con la coppia fortissima di dìsceslste, entrambe valide del resto anche in gigante dove l'elemento di punta rimane comunque Lise Marie' Moierod. Le francesi però rimangono in lizza e credo abbiano sbagliato soltanto la gara. Oggi la neve era stranamente calda, un vento da sud aveva intenerito le tracce dei giorni passati e non era certo facile sciolinare nella giusta maniera. Jacky Rouvler, Mìmiche Jacot e Danielle De bernard credo abbiano ancora pa recchlo da dire a livello mondiale. Proviamo a trovare la stessa scusante per le Italiane? Potrebbe essere un'idea, ma non credo la migliore. Certo non ci si può mettere a giudicare Claudia Giordani assente da un'anno e passa dalle lìbere su una pista facile come questa, ma le altre sono lì, indietro, lontane da tutte, migliori e mediocri. La sciolina diamola pure per sbagliata, ormai è un vizio, ma bisogna anche che conti come elemento negativo qual è. Smettiamola di sbagliare oppure prendiamoci la patente da incompetenti. Quanto a scendere in pista, non si può stare con I bastoni sotto al braccio, ma completamente alzata come la Tìsot, oppure aera- pare nelle rare curve come Hofer 0 Colombari. Questo si chiama non saper sciare. Ricordo Arrigoni e Lazzaro un paio d'anni fa a Badgasteln scherzare con la Hofer: «Questa Deufl ti dà sempre un decimo». Oggi erano nuovamente in gara Hofer e Deull, e la differenza è salita a tre secondi, malgrado l'austriaca abbia sbagliato in pieno la gara. In termini di piazzamento fra il decimo posto deludente della Deufl, e II quarantesimo detudentlssimo della Hofer c'è più di un superlativo. Attenuanti generiche e specifiche per Maddalena Silvestri tornata alle gare dopo un anno esatto di assenza: è già tanto che si cali giù a ottanta all'ora dopo quello che le è successo, e In fondo lo fa con la verve di sempre, basterà aspettare un poco per vedere 1 risultati. In gara per un piazzamento di modello italico intorno al quarantaseieslmo posto c'è la cortinese Elena Matous, già San Marino e adesso targata Iran. Dicono paghi 1 conti d'albergo In petrodollari. Domani si cambia registro. Ce lo slalom gigante che dovrebbe mutare completamente il quadro di gara. Tornano in evidenza le ragazze degli slalom, il «poker del '74- (Serrat, Morerod, Wenzel e Giordani), oltre ovviamente alle due svizzere dì oggi, e alla Kaserer che fra le austriache sembra la più adatta al gigante. La pista ha caratteristiche eccellenti per un gigante femminile, abbastanza ripida da selezionare nel lotto le più slittatrici e farle finire indietro in classifica. Claudia Giordani è fuori del primo gruppo per un sollìo ma II sorteggio ha fatto giustizia assegnandole il numero sedici. Ha la responsabilità di un piazzamento, non ancora di un successo. Giorgio Viglino Classifica della discesa libera: lì Bernardette Zurbriggen (Svi) 1' 26"07 alla media di 82,706; 2) I. Epple (Ger) a 60/100; 3) Nadig (Svi) a 79/100; 4) Totschnigg (Au) a 98/100; 5) Lukasser (Au) a 1"18; 6j Nelson (Usa) a 1"21; 7) Clifford (Can) a 1"26; 8) Spiess (Au) a 1"31; 9) Kaserer (Au) a l"52; 10) Deull (Au) a 1"62; 31) Plank (It) a 3"35: 38) Motta (It) a 4"30; 39} Matous (Iran) a 4"37; 40) Hofer (It) a 4"39; 44) Giordani (It) a 5"; 50) Silvestri (It) a 5"50; 53) Colombari (It) a 6"07; 58) Tisot-Arrlgoni (It) a 6"48.

Luoghi citati: Austria, Iran, San Marino, Svizzera, Usa