Trovava clienti alla bella moglie con annunci su riviste per uomini

Trovava clienti alla bella moglie con annunci su riviste per uomini Nuovo processo ad un rappresentante di Ceriate Trovava clienti alla bella moglie con annunci su riviste per uomini La corte d'appello di Genova gli ha ridotto la pena a tre anni - L'imputato, ventinovenne, aveva obbligato la donna a prostituirsi - Col denaro ricavato conduceva una vita lussuosa (Dal nostro corrispondente) Genova, 3 dicembre. La corte d'appello di Genova (presidente Altobelli, p.g. Lazzaro) ha ridotto da quattro a tre anni di reclusione la pena inflitta il 21 aprile scorso, dal tribunale penale di Savona, al ventinovenne Giorgio Giancalone, un tecnico edile residente a Ceriale: l'imputato, secondo l'accusa, fece prostituire la moglie, Sandra Angoscini, di 26 anni, intascando forti somme che gli servivano per pagare i debiti e condurre una vita di lusso. La vicenda venne alla luce all'inizio di quest'anno quando Giancalone si presentò ai carabinieri di Ceriale per denunciare la moglie che (a suo dire) lo tradiva. La donna, convocata in caserma, ritorse l'accusa contro il marito: ammise, sì, di aver avuto un amico, ma affermò che da circa due anni il Giancalone l'aveva costretta a prostituirsi. Sposatisi da poco tempo, Giancalone e la Angoscini andarono a stabilirsi in un elegante condominio di Ceriale; l'uomo lavorava a Imperia co¬ me rappresentante di generi alimentari ma ad un certo momento, dovendo far fronte ad alcune scadenze, convinse la moglie ad avere convegni galanti. I due invitavano a casa occasionali amici, sempre gente facoltosa: un «drink», qualche parola per spiegare la situazione e per concordare la tariffa (che in genere variava dalle 30 alle 70 mila lire), poi Giancalone si allontanava, e l'ospite restava solo in compagnia della Angoscini, una ragazza di notevole bellezza. Nei mesi successivi il «giI ro» si allargò. Giancalone fece pubblicare anche inserzioni su alcuni settimanali per «soli uomini», la clientela aumentò notevolmente e così le entrate. In una circostanza, secondo quanto emerso dal processo di primo grado, l'uomo accompagnò la moglie a Milano per un convegno galante. Verso la fine del 1974 i rapporti tra i coniugi cominciarono a diventare tesi, Sandra Angoscini divenne amica di un giovane di Ceriale che, però, agli occhi del marito aveva il grave difetto di non poter spendere grosse somme. La donna cominciò a ri¬ fiutarsi di continuare quel tipo di vita e così Giancalone presentò la denuncia ai carabinieri per adulterio. Ma la verità venne a galla. Il 24 febbraio l'uomo fu arrestato a Carbonia, dove era andato presso parenti. Al primo processo negò ogni addebito; la moglie ribadì le accuse. La richiesta del pm fu di cinque anni di reclusione: il tribunale di Savona ne inflisse quattro, più un anno di lavoro in una colonia agricola, avendo riconosciuto l'imputato colpevole di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Oggi, in corte d'appello, i difensori, avvocato Ca/allo, di Savona, e Di Pietro, di Mantova, si sono battuti per ottenere l'assoluzione per insufficienza di prove, e in subordine il minimo della pena, mentre il p.g. ha chiesta la conferma della sentenza appellata. La corte ha emesso una condanna a tre anni di reclusione, confermando un anno di lavoro in colonia agricola a pena espiata. p. 1.

Persone citate: Altobelli, Di Pietro, Giorgio Giancalone, Sandra Angoscini