Ubriaco, uccide la bimba a pugni e tenta di morire

Ubriaco, uccide la bimba a pugni e tenta di morire Tragedia familiare, di notte, a Ferrara Ubriaco, uccide la bimba a pugni e tenta di morire (Dal nostro corrispondente) Ferrara, 3 dicembre. Una bimba è stata uccisa a pugni dal padre ubriaco. L'ha lasciata agonizzante nella culla ed è andato a letto. La moglie non c'era: l'aveva picchiata ed era fuggita da casa. L'uomo non ha sentito i lamenti strazianti della piccina o se li ha uditi si è voltato dall'altra parte con la testa sotto il cuscino. Forse si è e , a o addormentato quando la sua bambina ha smesso di piangere ed è morta. Al mattino l'uomo si è alzato ed ha guardato nella culla. Deve aver avuto orrore di se stesso e ha tentato di uccidersi. Si è tagliato le vene dei polsi e buttato nel Po. Ma poi ha raggiunto la riva a nuoto ed è andato dalla polizia. «Ho ammazzato la mia bambina, uccidete anche me». E' accaduto questa notte a Ferrara. L'assassino si chiama Claudio Gigliati, 26 anni, era operaio in una distilleria. E' sposato con Antonella Ragazzi, 18 anni, che lavora in un vivaio ortofrutticolo. Avevano un'unica bambina, Lisa: occhi celesti, sorrideva sempre. Dicono i vicini: « Lui aveva il vizio di bere e molte volte tornava a casa ubriaco; una "sbornia" tranquilla e si addormentava. Ieri sera deve aver perso la testa ». Verso le 21, marito e moglie hanno litigato. Claudio Gigliati accusava la donna di avere una relazione. « Ti hanno vista — le ha urlato — rare te la passi con un altro » e si è lanciato sulla moti* invece di andare a lavoglie picchiandola fino a spaccarle le ossa del naso. Antonella Ragazzi è scappata, temeva che il marito volesse ucciderla. E' andata a casa di una sorella dove ha trascorso la notte e stamane al pronto soccorso dell'ospedale. Racconta la giovane donna: «Quando sono andata via da casa iisa dormiva. Non volevo portarmela dietro per paura che prendesse freddo. Mio marito adorava la bambina, non mi è passato neppure per la mente che potesse farle del male ». Claudio Gigliati resta solo con Lisa che si agita nella culla. Forse ha sete e chiama la mamma. Ma nessuno le dà retta e Lisa comincia a piangere, prima sommessamente poi urla. Il padre le si avvicina, l'afferra per le spal¬ le, la scuote: « Smettila, tua madre non c'è, è andata via». La bimba ha paura, vuole scendere dal lettino. Ma il padre è in preda a una furia incontrollata: comincia a prenderla a schiaffi e sbatterle la testa sul cuscino. Lisa è terrorizzata, strilla. L'uomo le cala un pugno sulla fronte con tutta la violenza possibile. Lisa allunga le gambine e resta immobile mentre il sangue le cola dalle orecchie e si allarga sul materasso. Dalla sua gola esce un leggero rantolo. Inizia la sua lenta agonia. Claudio Gigliati si butta sul letto e spegne la luce. Stamane Claudio Gigliati si sveglia verso le sei. Ha la testa pesante, il letto accanto a sé è vuoto. Allora ricorda. Si alza di scatto, guarda nella culla e vede la sua bambina in una pozza di sangue. Morta. Grida, sbatte la testa contro il muro. Vorrebbe impiccarsi, ma non trova un pezzo di corda. Allora afferra una lametta e si incide profondamente il polso sinistro. Poi esce di casa e corre verso il Po che scorre a un centinaio di metri. Si butta in acqua e con due bracciate raggiunge il centro del fiume. Ma poi ha paura e torna indietro e va in questura e racconta il suo orribile delitto. m. g. l fli Li (lf A) Ferrara. Claudio Gigliati, la moglie Antonella Ragazzi, e la figlia Lisa (telef. Ansa)

Persone citate: Antonella Ragazzi

Luoghi citati: Ferrara