Il caso Giuliano mafia e politica

Il caso Giuliano mafia e politica CRONACA TELEVISIVA Il caso Giuliano mafia e politica Su Salvatore Giuliano tutti hanno detto la loro. Il film è celebre, e tratta una materia conosciutissima, polemica, scottante. In quegli anni l'affare del bandito Giuliano era uno dei grossi problemi italiani e un alimento continuo per la cronaca nera o scandalistica. Chi non ricorda la storia della bionda giornalista straniera che soggiornò (e pernottò a lungo) presso il fuorilegge che veniva poi ritratto in fotografia, al suo fianco, aitante e sorridente? E chi non ricorda, quando Giuliano morì, l'esaltazione che si fece dell'ardito assalto delle forze dell'ordine che avevano, secondo la versione ufficiale, affrontato e duellato a viso aperto con il bandito in un periglioso scontro a fuoco? E chi non ricorda, pochi giorni dopo, diremmo poche ore dopo, i dubbi sulla versione ufficiale ed «eroica», e il trapelare e poi l'erompere della assai più squallida verità, che Giuliano era stato accoppato nel sonno dal luogotenente Pisciotta che s'era messo d'accordo con la polizia? No, non abbiamo nessuna intenzione di rievocare il «caso» e il «dopo-caso». Il breve cenno ci serve solo per sottolineare ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la civiltà e la serietà del film di Rosi (di cui per altro abbiamo già parlato di recente, quando è comparso alla tv svizzera). Nel 1962 — ed è da annotare che l'idea e la preparazione del film risalgono a molto prima — noi eravamo abituati a vedere sullo schermo, salvo eccezioni rarissime, la solita biografia romanzata del fuorilegge che fa carriera, che si scatena e che poi, braccato, muore in un clima tragico-patetico: per tre quarti della pellicola c'era più o meno mascherata, la romantica glorificazione del criminale il quale però, alla fine, scontava i suoi misfatti bucherellato dal piombo della giustizia. Qui invece una biografia del genere non esiste nella maniera più assoluta. Rosi ricostruisce la figura di Giuliano di quel tanto che gli basta per rimettere in piedi tutto l'affare Giuliano e per rievocare, attraverso l'amaro significato di questo affare, il disagio di un'Italia intrappolata in una ridda di omertà, di ignobili connivenze politi- che, di massicci ritorni reazionari, di menzogne e di scandali. E' chiaro a tutti che il valore fondamentale dell'opera è nell'esposizione e analisi di mali che anche l'intrigo attorno a Giuliano — ma non soltanto quello — aveva messo in paurosa evidenza. Naturalmente c'è pure un valore cinematografico incontestabile che a tanti anni di distanza s'è mantenuto, ci sembra, intatto, persino in una sede così poco favorevole com'è il rettangolino del video. Alcune sequenze, poi, sono e rimangono indimenticabili: la disperazione delle donne cui vengono portati via gli uomini dal rastrellamento dei carabinieri; la terrificante strage di Portella della Ginestra; il cadavere di Giuliano nel cortile (e solo per citare le cose principali). Il film, nonostante il precedente svizzero, avrà presumibilmente attirato la maggioranza. Eppure anche il Secondo canale presentava un programma d'interesse. Per la serie Trentanni dopo... io ricordo di Enzo Biagi è andata in onda una documentazione sulla gigantesca battaglia aerea d'Inghilterra quando Hitler s'era illuso di poter fare un boccone dell'isola. L'inchiesta si avvaleva di filmati di grande effetto sia da parte britannica che da parte tedesca: bombardamenti da far drizzare i capelli sulla testa, duelli aerei micidiali con velivoli che ogni momento diventavano delle torce ed esplodevano (e solo una volta o due si vede il pilota che riesce a buttarsi col paracadute). Dall'orrore di queste scene si passava alle interviste ai superstiti che non rinunciavano ad un tono un po' guascone: il tedesco Galland il quale ha ammesso tranquillamente che l'aviazione nazista aveva fatto le sue prove ed esperienze in Spagna (tipo il massacro di Guernica...), e l'inglese Townsend, dal passato sentimentale principesco, che ha usato frasi disinvolte (come « Gli ho detto che io non ero uno stronzo tedesco, bensì uno stronzo inglese » o « Bisognava avere gli occhi ben piantati nel didietro») in contrasto con il suo aspetto snob e il suo signorilissimo eloquio. u. bz. « Capire Torino » — E' il tema della conferenza che Marziano Bernardi terrà oggi alle 17,30 alla Pro Cultura, in via Cernaia 11. I canti del Piemonte militare — La camerata corale « La Grangia > presenterà stasera ore 21,15 al Circolo della stampa, corso Stati Uniti 27, il suo nuovo disco, « Piemonte militare » (Rea); da - L'assedio di Verrua » a ■ Napoleone Interverranno al dibattito Ernesto Cabalici e Dino Tedesco. Concerto di canto — Stasera ore 21, al Piccolo Regio, concerto del soprano Silvana Gherra, ac compagnata al pianoforte da Eros Cassai do. In programma cinque Lieder di Wagner, musiche di Plzzetti. Ghedini, Respighi e Veretti Ingresso libero. Concerto del Centro Fiat — L'organista Vincenzo Taramelli stasera ore 21 al Conservatorio darà un programma con musiche di Donatoni, Ligettl e Bach. « Il nuovo diritto di famiglia » — Su questo tema si svolgerà un dibattito stasera ore 21 al Centro Pannunzio, via Barbaroux 2. Interverranno l'avv. Emilio Bachi, padre Angelico Ferrua, domenicano, l'avv. Liliana Ponsero, l'avv. Bruno Segre. Moderatore il giornalista Sergio Ronchetti. « Il sionismo politico » — E' Il tema della seconda serata per II ciclo « Problematiche del sionismo », in programma stasera alle 21,15 In via San Pio V 12, per iniziativa del Centro giovanile ebraico. Parteciperanno Carlo Momigliano e Giuseppe Tedesco.

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