Novità e "classici" per tanti concerti

Novità e "classici" per tanti concerti Una stagione fittissima Novità e "classici" per tanti concerti (m. m.) Sono altrettanto validi che quelli di Schubert e di Schumann i numerosi Lieder di Brahms? C'è chi lo mette in dubbio, attribuendo loro una minore freschezza spontanea, un carattere per così dire culturale e riflesso. Certamente, Brahms partecipa già del decadentismo tipico dell'età moderna, e quelli invece erano gli eroi giovanili d'un romanticismo felice. Ma il decadentismo non impedisce al nostro tempo di produrre un'arte pienamente valida e i Lieder di Brahms ci si inseriscono di pieno diritto. Il loro fascino è più sottile, e meno clamoroso, che quello dei Lieder di Schubert e Schumann. Nell'Auditorio « A » della Rai ne ha cantati un mazzetto, per il Circolo Toscanini, Luisella Ciaffi Ricagno, accompagnata da Franco Ricagno. La Ciaffi ha quella voce grave di mezzosoprano che piaceva a Brahms. (Era sempre impegolato, il barbuto musicista, in qualche tresca con giovani mezzosoprani o contralti, mai con soprani; ed amava viole, clarinetti e corni silvestri, mentre aveva un poco in uggia violini e trombette). Dei quattordici Lieder eseguiti con finezza e partecipazione, soltanto sei erano in tonalità originali, cioè esplicitamente destinati a quel registro vocale, ma anche gli altri sopportano benissimo la trasposizione. Scarso pubblico ma molti applausi per questa artista intelligente e dotata, cui non è ancora arriso il riconoscimento che si merita. * * (g. p.) Musiche nuove di autori torinesi nel concerto di Ezio Pederzani e Roberto Cognazzo al Piccolo Regio: la bravura dei due solisti continua a stimolare soluzioni diverse all'interno di quello che parrebbe un binario obbligato, il duo di contrabbasso e pianoforte. Uno dei lavori non era mai stato eseguito, la Sonata (1974) di Carlo Parmentola, in tre parti di taglio canonico, basate su un tema popolare bulgaro che dopo varie avventure dà materia a una fuga conclusiva; la sostanza folcloristica avvicina necessariamente il discorso a Bartók, ma il risultato complessivo è personale: non ultima ragione è la piacevole spontaneità che il Parmentola, critico musicale, docente di matematica e musicista per passione, rivela nell'accostarsi all'operazione del comporre. Precedeva la Sonata in re minore (1973) di Antonio Brainovich, nome ben noto da noi per l'attività di maestro dei cori svolta al Teatro Regio; e un istinto teatrale circola nella Sonata, nell'evidenza dei temi (quello sincopato nel primo movimento) e nell'impostazione del recitativo e romanza nella parte centrale. Nuove per Torino anche le Causeries (1973-74) di Rug- j gero Maghini, indubbiamente il compositore più smaliziato > sul terreno del mestiere, che ottiene dall'impasto di pianoforte e contrabbasso insospettabili effetti di fusione e souplesse, auspici i grandi francesi del '900. ★ * (gal.) Ospite della Rai per il consueto concerto del venerdì, Franco Mannino ha attirato all'Auditorium un foltissimo pubblico con l'esecuzione delle Images di Debussy e della Quarta Sintonia di Brahms, due partiture antitetiche per il complesso di valori culturali e poetici che rappresentano ma capaci di impegnare l'interprete su un medesimo piano: una lettura in trasparenza che permetta di cogliere gli infiniti nessi sintattici senza ridurre l'operazione esecutiva ad un meccanico atto di smontaggio. Franco Mannino ha soddisfatto questa esigenza con una predilezione per le tinte smorzate ed una certa uniformità di fraseggio che ama riassorbire nel tutto la definizione del singolo partico lare. Così i tre pannelli delle Images per orchestra, visti attraverso la lente grigio azzurra delle Gigues iniziali (compresa Ibéria che ha rinunciato al secco nervosismo del proprio segno) sono stati fusi da Mannino in un trittico unitario, mentre la Sinfonia di Brahms ha ricevuto una lettura attenta ai suoi valori crepuscolari, a scapito talvolta dell'empito costruttivo che fa di quest'opera un pezzo unico in tutta la letteratura romantica. Alle intenzioni del direttore ha corrisposto la resa dell'orchestra la cui prestazione complessivamente lodevole ha contribuito al felice esito della serata. Incontro con Nono — Oggi alle 17, presso l'Auditorio di via Verdi 31, Incontro con il compositore Luigi Nono al quale sarà dedicato il concerto di venerdì. Musica del dopoguerra — Questa sera alle 21, all'Unione Culturale, via Cesare Battisti 4b. quarta tavola rotonda del ciclo > Musica e società in Italia nel Novecento ». Sul tema « La musica italiana nel secondo dopoguerra . parleranno Francesco De Grada, Carlo Parmentola, Roman Vlad. A cura del Circolo Toscan'nl saranno eseguiti: « Tropi » di Niccolò Castiglione « Musica notturna > di Giacomo Manzoni, - Etwas ruhiger im Ausdruck » di Franco Donatoni. Rassegna pianistica — Questa sera, alle 21, al Piccolo Regio, per la ■ Rassegna internazionale pianistica Camt ■ concerto del pianista Oliver Gardon. Il programma comprende musiche di Brahms, Rameau, Debussy e Prokofiev. Ingresso libero. Concerto in chiesa — Questa sera alle 21,15, nella chiesa Gran Madre di Dio, l'organista Luciano Fornero eseguirà musiche di Pachelbel, Bach, Louis Nicolas Clerambault, Cesar Franck.

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