Il Cesena con il registratore

Il Cesena con il registratore L'allenatore Marchioro adotta il "training autogeno,, Il Cesena con il registratore Per il " relax " e la concentrazione si ascoltano nastri incisi • " Sedute " prima della gara (in albergo) e nell'intervallo (in spogliatoio) - Dalle parole alla musica Giuseppe Marchioro, detto Pippo: ha 39 anni, da sette fa l'allenatore dopo essere stato discreto calciatore e In giro per l'Italia (Milan, Lecco, Parma, Pro Patria, Pro Vercelli, Varese, Catanzaro, Legnano: quasi sempre mezzala, abbastanza spesso goleador con una ottantina di reti messe a segno nelle varie serie). Sulla panchina, ha cominciato il lavoro a Monza, come ' vice » di Liedholm, è passato a Verbanla e ad Alessandria, è diventato famoso a Como portando In serie A la squadra che quest'anno ha consegnato a Cancian: e lui è andato a Cesena, portandosi dietro la sua passione antica e i suoi sistemi moderni da usare a grandi dosi in questo calcio che Marchioro e altri tecnici - moderni ■ come luì, vorrebbero cambiare almeno un po'. Grazie a Marchioro, il Cesena ha acquistato un elemento di • attrazione » In più. E' ancora la squadra di provincia simpatica e schietta, che la gioco e punti più di tutte le altre • non grandi » del campionato, che cerca la salvezza più anticipata e meno drammatica possibile, che raccoglie un po' di tifo caldo in quella terra di Romagna dove quasi tutti I calclofill hanno in cuore solo la Juventus: inoltre, quest'anno, il Cesena è la squadra di Marchioro, cioè la squadra del • training autogeno ». quasi un sìmbolo di una nuova frontiera dei sistemi di preparazione che I calciatori Italiani stanno avvicinando se non proprio attraversando. La Juventus ha lo scudetto. Il Cesena ha il training autogeno. Si può fare della facile ironia su questa differenza, su questo confronto che domani a Torino ha un logico favorito e un logico divario tecnico: ma il Cesena e Marchioro (e I suoi me¬ todi di lavoro) meritano attenzione e stima, per quello che hanno latto e quello che faranno In campionato. Oggi parliamo del Cesena e del suo « training autogeno » per sottolineare una ' novità » interessante, valida al di là dì ogni risultato contingente, di un gol In meno o In più che può saltar fuori domani allo Stadio. Perché nel calcio contano I gol: ma non ci sono solo I gol. REGISTRATORE — La prima ' applicazione » del training autogeno nel calcio italiano è stata fatta da Marchioro a Como, Ih collaborazione con una • équipe » comprendente II medico dottor Mescetti e due professori dì educazione fisica, Sguazzerò (ex-azzurro di atletica) e Clullo. • Abbiamo iniziato — racconta Marchioro — con una "aggiunta" all'allenamento più pesante della settimana: Il training autogeno serviva a re- cuperare le energie, poi slamo passati alla fase successiva, cercando il benessere psicologico oltre a quello fisico riducendo la tensione che si crea prima della partita e durante l'intervallo. I giocatori erano convinti, direi entusiasti se è vero che quest'anno hanno voluto proseguire allo stesso modo con II "benestare" di Cancian, il quale ha accettato la scelta pur non essendo personalmente convinto dell'utilità di questi sistemi. Da parte mia a Cesena ho continuato allo stesso modo, trovando una splendida collaborazione nel dottor Magni, un esperto in psicologia che ha lavorato In America del Sud ». — In che modo si svolgono le vostre « sedute » a//a domenica? « In due modi distinti: prima della partita II "training" si fa in albergo, al mattino, con maggior tempo a disposizione; nell'intervallo della gara Invece bisogna arrangiarsi nello spogliatoio, di solito stendiamo delle stuoie nel settore delle docce dove si Isolano i giocatori per ascoltare i nastri incisi. Con questi del Cesena non abbiamo ancora fatto ricorso alla musica, ci si limita ad ascoltare le frasi registrate dallo psicologo: presto ricorreremo anche alle note musicali, come a Como, con sinfonie "rilassanti" per i primi minuti seguite da ritmi vivaci tipo rumbe e sambe per dare la "carica" nei minuti precedenti il ritorno in campo ». I GIOCATORI — Non tutti i titolari del Cesena hanno accettato le regole del training. Spiega Marchioro: « All'inizio del campionato soltanto 5 giocatori su 19 si sottoponevano al trattamento: Boranga, CeccarelII, Oddi, Bertarelli, Zuccheri. Adesso si sono aggiunti Bardin e Rognoni, lo spero di avere presto tutto il gruppo compatto, allora i risultati sarebbero più sicuri e più ampi. Per me il training autogeno è una cosa importante, credo profondamente alla sua utilità: serve per evitare lo " stress " di un ambiente che ormai condiziona Inevitabilmente il calciatore professionista, serve per far pensare serenamente alla partita, al gioco, lo credo che un piccolo segreto del calcio stia qui: fare tutto serenamente, un dribbling o un tiro, magari sbagliando, ma senza tensioni esasperate. E il training autogeno è un aiuto: nessuno deve credere che con questi sistemi un brocco diventi campione o un attaccante faccia più gol o un portiere pari meglio. Però ognuno si trova agevolato per dare il meglio ». UN « PARI » — Oltre che un tecnico • moderno », Marchioro e considerato un • duro ». Liedholm gli rimproverava la mancanza di diplomazia, lui stesso ammette di non avere un carattere facile. Dichiara una ambizione precisa, quella di non essere mai esonerato prima della fine della stagione: e vuole Impostare una squadra che giochi a tutto campo, un po' come Il Napoli, magari con marcature ' miste » a zona e a uomo. Considera la Juventus la squadra più forte, la favorita per lo scudetto. E per domani spera in un pareggio. LA JUVE — Domani il Cesena lascerà la maglia bianconera per indossarne una granata, stile • Toro •: così la Juve avrà un piccolo anticipo, almeno cromatico, del derby in programma il 7 dicembre. Parola non annuncia la formazione, sembrano comunque sicuri I rientri di Cuccureddu (al posto di TarrìelII) e Spinosi (al posto dello squalificato Morlni). Non dovrebbero esserci problemi per Anastasi, che Ieri non si è allenato causa una leggera Influenza (o forte raffreddore, a scelta) senza febbre. Antonio Tavarozzi Pippo Marchioro