Caso Verga: è possibile morire in 15 cm d'acqua?

Caso Verga: è possibile morire in 15 cm d'acqua? Mistero sulla morte del deputato de Caso Verga: è possibile morire in 15 cm d'acqua? L'autopsia ha accertato che non era in preda alla droga - Secondo il legale non è possibile che un uomo si lasci asfissiare in quelle condizioni (Nostro servizio particolare) Milano, 28 novembre. (o.r.) Dubbi sul suicidio dell'onorevole de Franco Verga che fu rinvenuto annegato in una vasca di pesci rossi a Milano. Li ha sollevati l'avvocato Sergio Frascella De Judicibus, che fu legale del parlamentare, ed ha fornito un'ampia documentazione al pubblico ministero, Lucianetti, che indaga appunto sulla fine dell'onorevole e al giudice istruttore, Giangreco, che si occupa delle indagini sullo scandalo della «Coi-Nord», la cooperativa edilizia che faceva capo al centro orientamento immigrati e di cui Verga era presidente. Il dottor Frascella De Judicibus ha invitato i due magistrati ad approfondire ulteriormente le indagini sull'insolito suicidio alla luce di un nuovo particolare. L'onorevole Verga era immerso in una vasca che conteneva quindici centimetri d'acqua: giaceva sulla schiena, le gambe erano unite e una delle braccia, la cui mano impugnava il rosario, era piegata sul petto, e completamente asciutta. Come è noto l'autopsia ha accertato che il parlamentare non aveva ingerito sostanze stupefacenti atte a stordirlo e a impedirgli reazioni durante la permanenza in acqua. Per l'avvocato è incredibile che un uomo, quando si sente morire, non si dibatta e abbia una forza di carattere eccezionale da resistere, immobile, all'istinto di conservazione fino all'asfissia. Nella documentazione il legale ha ricordato anche che nello studio dell'onorevole Verga ci furono due tentativi di furto, uno prima della morte del parlamentare e l'altro subito dopo. I ladri forzarono i cassetti delle scrivanie e aprirono gli armadi. Un colla, oratore del presidente del Cui — di cui l'avvocato ha fornito le generalità e che sarà quanto primu chiamato a testimoniare — ha affermato che Franco Verga aveva una documentazione completa della sua innocenza, e della buonafede con cui si era lasciato coinvolgere nello scandalo della Coi-Nord. I dattiloscritti, fra cui particolare interesse rivestirebbe uno scambio di lettere fra Verga e l'allora segretario della de Amintore Fanfani, erano stati messi nella cassetta di sicurezza di una banca. Ora sono a disposizione della magistratura.

Persone citate: Amintore Fanfani, Franco Verga, Frascella De Judicibus, Giangreco, Lucianetti, Sergio Frascella De Judicibus, Verga

Luoghi citati: Milano