La Innocenti a Lambrate è presidiata dagli operai di Alfredo Venturi

La Innocenti a Lambrate è presidiata dagli operai La Innocenti a Lambrate è presidiata dagli operai (Dal nostro inviato speciale) Milano, 27 novembre. I lavoratori dell'Innocenti si sono affollati ai cancelli, questa mattina, come se niente fosse accaduto. Sotto una fitta nevicata sono entrati nello stabilimento, che i loro compagni del «presidio permanente» vigilano a turno fin dal primo pomeriggio di ieri, e più tardi si sono riuniti in assemblea nel grande salone della mensa aziendale. Si trattava di ascoltare il rapporto della delegazione che era rientrata da Roma durante la notte, dopo avere avuto nella capitale i deludenti incontri dei giorni scorsi con i ministri Toros e Donat-Cattin. Uno dei sindacalisti, Antonio Pizzinato, ha parlato della decisione «tipicamente coloniale» della British Leyland: «Un comportamento umiliante anche nei confronti del nostro Paese». Ha parlato della «singolare proposta» fatta a nome di una società giapponese, la Honda, che poi si è affrettata a smentire tutto; dell'apertura contenuta nella dichiarazione diffusa ieri sera dalla Fiat, della nuova speranza connessa con questa ipotesi. Ha riaffermato il punto di vista sindacale: riconversione sì, ma senza uscire dal tradizionale settore produttivo dei trasporti, che altrimenti il salvataggio dell'Innocenti andrebbe a scapito delle piccole aziende fornitrici di accessori, e ci sarebbe ugualmente una drammatica catena di licenziamenti. Si vuole, dunque, che l'Innocenti produca minibus, con le Regioni e gli Enti locali come principali clienti nel quadro di un vasto piano di rilancio del trasporto sociale, piccoli autoveicoli industriali, e magari carpenteria metallica leggera. Questa sera, ha detto ancora Pizzinato, torneremo dal ministro Toros per sentire che cosa c'è di nuovo sul fronte del possibile intervento Fiat, che potrebbe essere combinato con l'Alfa Romeo. La riunione si è chiusa con la confermata volontà di mantenere l'occupazione con il rinnovato mandato alla delegazione di trattare la questione col governo e con le controparti eventualmente interessate a trovare una soluzione, con una ferma determinazione di non accettare «il ricatto inglese». A questo punto c'è stato a Lambrate qualche momento di tensione. Alcune migliaia di studenti avevano disertato le scuole, ed erano sfilati fino ad ammassarsi ai cancelli dello stabilimento. I lavoratori se li sono trovati davanti proprio mentre lasciavano il locale dell'assemblea appena conclusa. Gli studenti volevano entrare, .gli operai che con la decisione del «presidio permanente» si sono assunti la responsabilità degli impianti, hanno rifiutato di lasciarli passare. C'è stato qualche urlo di protesta, qualche minaccioso ondeggiamento della massa di giovani. Poi tutto si è risolto con un comizio degli studenti al di fuori dei cancelli, e con un successivo corteo che ha raggiunto il centro della città: non ci sono stati incidenti. A Lambrate sono rimaste alcune centinaia di lavoratori, che attuano un piano di occupazione predisposto da tempo, fin da quando cioè era cominciata a profilarsi la crisi culminata ieri nella decisione di liquidare l'azienda. Frattanto è scattata, attorno ai LA STAMPA Direttore responsabile Arrigo Levi Vicedirettori Carlo Casalegno Pietro Martinetti Tino Neirotti Editrice LA STAMPA S.p.A. Presidente Giovanni Agnelli Amministratore delegato Giovanni Giovannini Consiglieri Giulio De Benedetti. Vittorino Chiusano, Carlo Mas- seroni, Cesare Romiti Sindaci Alfonso Ferrerò (presici.), Pierluigi Bertola, Secondino Rlolfo Direttore amministrativo Carlo Masseroni (g) 1975 Editr. LA STAMPA S.p.A. Copie G.E.C. stampate in facsimile presso SpA. via TiburMna 1099. Roma quattromilacinquecento dell'Innocenti, la solidarietà di tutti i lavoratori dell'industria milanese. Giovedì prossimo quattro dicembre, saranno in sciopero tutti gli addetti alle fabbriche della provincia di Milano: quasi un milione di lavoratori. Sono operai ed impiegati, con le più varie connotazioni congiunturali: ce ne sono in Cassa integrazione, cioè con l'orario più o meno ridotto, ce ne sono che lavorano a tempo pieno, ma con più o meno incerte prospettive per il futuro. Alfredo Venturi

Luoghi citati: Lambrate, Milano, Roma