L'attentatrice di Ford riconosciuta colpevole di Vittorio Zucconi

L'attentatrice di Ford riconosciuta colpevole Tra 20 giorni si saprà la condanna L'attentatrice di Ford riconosciuta colpevole (Dal nostro corrispondente) Washington, 27 novembre. Lynette «Squeaky» Fromme è entrata da ieri sera nella storia criminale degli Stati Uniti come prima donna ad aver attentato alla vita di un presidente americano. La giuria l'ha riconosciuta colpevole di avere tentato di uccidere Gerald Ford, il 5 settembre 1975 a Sacramento, California, con una «Colt 45», respingendo le tesi difensive secondo le quali non di «attentato», ma di «aggressione» soltanto si trattava, essendo l'arma della Fromme non in condizioni di sparare (il proiettile non era in canna). Il 17 dicembre prossimo, il giudice pronuncerà la condanna — nel sistema giudiziario americano la giuria popolare stabilisce la colpevolezza o l'innocenza dell'imputato, ma il giudice quantifica la condanna — e appare assai probabile che la ragazza, ventisettenne, venga inviata all'ergastolo, il carcere a vita. Appartenente al clan di Charlie Manson, lo psicopatico che guidò il massacro di Sharon Tate e dei suoi amici a Los Angeles ed è in carcere a vita, Lynette Fromme fu battezzata «Squeaky», «la stridula», dallo stesso Manson, e ha chiaramente dimostrato, durante tutto il processo, il profondo turbamento delle sue condizioni mentali. Il dubbio che ha tenuto i giurati per 28 ore complessive a discutere riguarda le reali intenzioni della Fromme, se cioè la giovane volesse davvero uccidere Ford o soltanto compiere un «gesto». Quel mattino a Sacramento (erano quasi le 10) Lynette «la stridula» arrivò a tre passi di distanza da Ford reggendo la sua «45», un'arma terribile che a quella distanza avrebbe sicuramente ucciso il Presidente. Senza che nessuno la fermasse, Lynette ha tirato il grilletto, ma il colpo non è partito pur essendoci quattro pallottole noi caricatore. Per il primo colpo, la «Colt 45» dev'essere caricata manualmente e solo per i colpi successivi le pallottole salgono in canna automaticamente. «It didn't go off» (non ha sparato), avrebbe detto la Fromme, ma secondo la difesa la frase fu invece «It could not go off» (non poteva sparare), il che presume ovviamente la conoscenza del fatto che l'arma era inoffensiva. Chiara, seppur folle, la motivazione dell'attentato: in un volantino minaccioso, pochi giorni prima del fatto, la Fromme e altri «figli e figlie» di Manson avevano fatto sapere di essere decisi a sbarazzarsi di Ford, non essendo questi che «una reincarnazione di Richard Nixon», il nemico mortale dei demoni mansoniani. Vittorio Zucconi

Persone citate: Charlie Manson, Gerald Ford, Manson, Richard Nixon, Sharon Tate

Luoghi citati: California, Los Angeles, Sacramento, Stati Uniti, Washington