L'oii. Verga quando si uccise non era in preda alla droga

L'oii. Verga quando si uccise non era in preda alla droga Si annegò nella vasca dei pesci rossi L'oii. Verga quando si uccise non era in preda alla droga Secondo i periti - Consegnati al giudice documenti dai quali risulterebbe che il parlamentare era estraneo ai fatti di cui era stato indiziato (Dal nostro corrispondente) Milano, 27 novembre. (g.m.) Sono stati consegnati al sostituto procuratore della Repubblica dottor Massimo Lucianetti i risultati della necroscopia eseguita sull'onorevole Franco Verga, il parlamentare democristiano che si uccise la notte del 28 agosto scorso lasciandosi annegare in una vasca per pesci rossi accando alla chiesa di Sant'Antonio. La perizia tossicologica ha escluso che il deputato avesse ingerito prima del suicidio sostanze medicinali atte a stordirlo e ad impedirgli reazioni durante la permanenza in acqua. In sostanza Franco Verga morì annegato in soli trenta centimetri d'acqua. A proposito di questa circostanza l'avvocato Sergio Frascella De Judicibus, difensore del parlamentare, ha detto: «Siamo forse dinanzi a un miracolo». L'on. Verga, presidente e fondatore del Coi (Centro orientamento immigrati), al momento del suicidio era -rinvolto in un'inchiesta giudiziaria aperta su ammanchi riscontrati al Coi-Nord, un ente appoggiato dal Coi e che aveva costruito una serie di edifici per alloggi privati. Verga era sconvolto da questi sospetti e, prima di suicidarsi, aveva inviato un appello al presidente della Repubblica per implorare un suo intervento tendente ad evitare che i riflessi del processo danneggiassero gli assegnatari dei 106 alloggi. S Secondo quanto ha dichiarato l'avvocato Frascella De Judicibus, nella vicenda si inserirebbe anche il «giallo» di un tentativo di furto avvenuto nell'ufficio del pariamentre per prendere alcuni importanti documenti che un collaboratore del deputato aveva invece nascosto in una cassetta di sicurezza. Da questi documenti, che sono stati consegnati al giudice inquirente dottor Salvatore Giangreco, secondo l'avvocato Frascella, si ricaverebbe la conferma dell'estraneità dell'onorevole Verga ai fatti per i quali fu indiziato. Il difensore avrebbe anche fndicato al dottor Giangreco il nome di un testimone che potrebbe confermare un secondo tentativo di furto commesso da ignoti in un altro ufficio presso il quale l'onorevole Verga aveva un recapito.

Persone citate: Franco Verga, Frascella, Frascella De Judicibus, Giangreco, Massimo Lucianetti, Salvatore Giangreco, Sergio Frascella De Judicibus

Luoghi citati: Milano