Il liberale Rossotto si «apre» alla giunta

Il liberale Rossotto si «apre» alla giunta In Regione, sul programma Il liberale Rossotto si «apre» alla giunta "Non si tratta di tradimento, ma di un impegno per il Piemonte " - Le linee del piano presentate da Viglione e Simonelli - Il de Alberton: "Non ci sono indicazioni operative" Sorpresa, ma nemmeno troppo clamorosa, in Regione. Mentre in Comune è in pieno sviluppo la polemica sul « caso Biffi », il liberale Rossotto (della destra del partito) ne ha aperto uno analogo, in consiglio regionale. Ha offerto il proprio apporto alla giunta paritaria che governa il Piemonte, affermando che « è doveroso portarlo secondo le proprie convinzioni e le proprie idealità politiche, quelle sulle quali si formò li consenso degli elettori che qui ci inviarono ». Rossotto ha giustificato II proprio atteggiamento con la necessità di « urto sforzo intellettivo a favore del Piemonte » e ha respinto a priori accuse di tradimento affermando (anche in polemica con il corsivo pubblicato da • La Stampa > domenica sul caso Biffi): • Se si vede accettato da parte del governo regionale quanto proposto come opposizione, l'opposizione che cosa deve fare? Non essendosi ancora chiarito il rapporto pci-Urss, anche in questo caso bisogna votar contro? ». Questa offerta è avvenuta nel dibattito sul risultati della Conferenza economica e sull'avvio della programmazione regionale. Rossotto ha fatto un accurato esame della situazione, ha fatto proposte sulla diversificazione produttiva, proposte ■ fatte come liberale, come fermo e convinto assertore dei principi di libertà economica, fondamento delle libertà politiche e civili •. Ha concluso: - Dalle risposte dell'esecutivo, che costituiscono il momento del confronto, saprò giudicare e impostare il mio giudizio politico già nell'attuale, con la mente rivolta al futuro ». La risposta dell'esecutivo regionale sarà nota questa sera quando il vicepresidente della giunta, Libertini, tirerà le somme del dibattito, ieri, dopo ii discorso di Rossotto abbiamo chiesto un giudizio al presidente Viglione. Non si è sbilanciato: « Bisognerà fare un approfondito esame ». Viglione ha aperto la seduta presentando il documento della giunta che abbiamo riassunto sabato. Esso si identifica con il • riliuto dell'attuale modello che ha comportato uno sviluppo distorto sotto tutti i profili: umano, sociale, culturale, prima ancora che economico e industriale ». Ne emerge un impegno « di profonda trasformazione sociale », la necessità di impostare • accanto al mantenimento del posto di lavoro e come parte integrante di esso, un nuovo modo di vivere nelle nostre città, un freno all'Intervento attuato caso per caso, disorganicamente, casualmente ». Ecco quindi la necessità di una programmazione come « compito politico » della Regione considerata « soggetto attivo della politica economica » che intende • coinvolgere tutte le forze politiche, chiarire e stimolare il rapporto con le forze sindacali, verificare le possibilità di intervenire sulle scelte imprenditoriali e private, utilizzare strumenti dì intervento già esistenti, realizzarne di nuovi ». E' superfluo ricordarlo, ma « obiettivo prioritario del piano è l'occupazione, con scelte politiche inserite nel contesto nazionale tenendo conto del divario Nord-Sud ». Un'indicazione pratica: • Alla line dell'anno la Regione avrà circa 2C0 miliardi di residui passivi; la giunta si impegna a mettere a pjnto, attraverso il piano, tutti i meccanismi operativi e. dove necessario, anche legislativi, per mobilitare rapidamente tutte le risorse, indicando come obiettivo il 31 dicembre 1976 per dar corso a tutta la spesa, eliminando tali residui ». Anche Simonelli. assessore Bilancio e Programmazione, ha il lustrato il piano, soffermandosi sulla necessità di una » rigorosa politica di mobilitazione delle risorse anche in coordinamento con gli Enti locali » e insistendo sul • confronto con gli operatori economici sul terreno delle scelte ». Ha chiarito: » // piano deve essere un documento e l'Inizio di un processo » dove le modifiche e i correttivi devono avvenire da un continuo confronto « tra le sfere di competenza della Regione e quelle degli altri componenti ». Anche con lo Stato. Qui ha ricordato che » il confronto su programma a medio termine è stato larga- si mente insufficiente » come del resto lo è il programma stesso a causa di una « frammentazione delle competenze che deriva da una generale Inefficienza dell'esecutivo: ogni ministro gestisce il proprio dicastero come se fosse autonomo portatore di una logica economica ». Il programma a medio termine è, secondo Simonelli, un mero elenco di spesa. Di qui la necessità di un rapporto tra programmazione nazionale e regionale, di maggiori competenze at'Idate alle Regioni; ed è questo che II Piemonte intende fare, perché • non si ritiene chiuso nell'ottica territoriale, ma aperto ai grandi problemi dì rieqiillìbrlo del Paese ». Il dibattito sul documento è stato aperto dal liberale Rossotto e proseguito dal de Alberton. Per quest'ultimo, la Conferenza dell'ottobre scorso è stata, contrariamente alle promesse del vicepresidente della giunta, Libertini, « soltanto un momento di dibattito con scarse assunzioni di responsabilità operativa ». Ne è rimasto sconvolto quindi, tutto II programma successivo: « Questo dibattito in Consiglio avrebbe dovuto trarre non solo le conclusioni politiche di ordine generale, ma insieme approvare un preciso pacchetto di Interventi regionali in funzione anti-recesslva », ma ciò non avviene perché • dalla Conferenza non sono emerse Indicazioni a questo riguardo e la giunta non ha colmato il vuoto nei 40 giorni che ci separano da quell'incontro ». In sostanza: ■ Manca la formulazione di quel programma operativo di emergenza che pure era una finalità, e non secondaria, della Conferenza e ci troviamo Invece in presenza di un documento ancora abbastanza squilibrato nel nu^ìo ci npeca j/n affermazioni politiche generali e indicazioni programmatorie proiettate in un futuro più o meno lontano, a specificazioni di interventi circoscritti e immediati ». Analizzando il do¬ cumento. Alberton rileva scollamenti tra I programmi degli assessorati e « un contrasto di impostazione politica nei programmi urbanistici ». In apertura di seduta il Consiglio ha approvato • un elenco programmatico di interventi nel campo della viabilità statale da realizzarsi a cura dell'Arias » in base agli stanziamenti previsti dai decreti anticongiunturali, ora diventati legge. Il preventivo di spesa è contenuto fra i 38 miliardi e mezzo e i 41 e 600 milioni. Il presidente dell'assemblea Sanlorenzo ha commemorato lo studente Pietro Bruno ucciso a Roma durante una manifestazione per l'Angola. Il presidente della glun- . ta Viglione si è associato dicendo che quella di Roma era una • manifestazione per i diritti democratici e civili, di fronte alla quale la polizia deve essere disarmata ». Questa frase è stata respinta dal capogruppo de Bianchi il quale, associandosi alla condanna per il tragico episodio, esprimendo orrore per « la morte ingiusta di questo giovane », ha chiesto « che non si stravolgano i fatti » ed ha concluso: « CI associamo alla ri- \chiesta di una rigorosa indagine jsul comportamento della polizia; jma eleviamo una denuncia e una |protesta contro I turbatori dello Stato democratico ».

Luoghi citati: Angola, Piemonte, Roma