Dalla rivoluzione a oggi

Dalla rivoluzione a oggi Dalla rivoluzione a oggi 25 APRILE 1974 — Sollevamento dell'esercito portoghese contro il regime di Marcelo Caetano che è deposto: i militari formano una giunta provvisoria di governo, chiamando a presiederla il generale Antonio de Spinola, che il 15 maggio è nominato Presidente rkl'a Repubblica. 16 MAGGIO — Primo governo provvisorio con i rappresentanti di tutti i partiti, presieduto dal moderato Adelino Palma Carlos. 9 LUGLIO — Palma Carlos si dimette non riuscendo a risolvere il conflitto tra I moderati e la sinistra del governo. 17 LUGLIO — Sotto la pressione del «Movimento delle forze armate» (Mfa), De Spinola nomina il colonnello Vasco Goncalves presidente del Consiglio: nel governo entrano quattro rappresentanti dei militari. 28 SETTEMBRE — Una grande manifestazione della «maggioranza silenziosa», contraria a Goncalves e fiancheggiatrice di De Spinola, a Lisbona è annullata dal Capo dello Stato, 30 SETTEMBRE — De Spinola si dimette affermando che «la crisi e il caos sono inevitabili». Gli succede il generale Costa Gomes. 1 GENNAIO 1975 — In un'intervista al settimanale «Expresso» De Spinola lancia un appello contro i «pericoli d'una dittatura di sinistra». 21 GENNAIO — Approvato dal governo il progetto di legge sull'unità sindacale, sostenuto dal pc e dal Mfa e grave punto di contrasto con il partito socialista e il partito popolare democratico. 30 GENNAIO — Il Mfa proibisce le manifestazioni «rivali» organizzate da socialisti e comunisti per il 31. 10 FEBBRAIO — Costa Gomes annuncia che le elezioni generali si terranno il 12 aprile. 11 MARZO — Aerei ed elicotteri attaccano la caserma del primo reggimento di artiglieria leggera, ma la rivolta non si propaga. Goncalves annuncia che è stato sventato un «golpe» guidato da Spinola. Questi fugge in Spagna con un gruppo di ufficiali «golpisti». 13 MARZO — Il Mfa rafforza i suoi poteri; il Consiglio della rivoluzione (così si chiama ora la «giunta»), nazionalizza le banche. 25 APRILE — Si svolgono le elezioni generali, rinviate di qualche tempo rispetto alla data a suo tempo fissata. I risultati danno il 38 per cento ai socialisti, il 25,5 al partito popolare democratico e il 13,2 ai comunisti. 20 MAGGIO — I militari fanno sgombrare i locali del giornale «Republica» (vicino a Soares) occupato dal 2 maggio dai tipografi comunisti che vogliono imporre la loro linea alla redazione. Soares protesta contro la chiusura «illegale» del giornale e minaccia di uscire dal governo. 17 GIUGNO — Ai conflitto tra militari e socialisti per la chiusura di «Republica» si aggiunge quello all'interno di «Radio Renascenca», emittente cattolica di proprietà della Chiesa. 10 LUGLIO — I socialisti escono dal governo. Goncalves li sostituisce con personalità «indipendenti». 17 LUGLIO — Goncalves forma un nuovo governo, mentre Soares ne chiede l'allontanamento dalla presidenza del Consiglio. 25 LUGLIO — Cominciano le violenze contro sedi e militanti comunisti nel Nord del Paese. L'assemblea del Mfa, dop um drammatica seduta, norrlna un triumvirato (Costa Gomes, De Carvalho e Goncalves). 11 AGOSTO — Violenti scontri tra cattolici e comunisti a Braga, dopo che il vescovo locale, Da Silva, ha pronunciato un bellicoso discorso anticomunista. 13 AGOSTO -- Il generale De Carvalho, comandante del Copcon (cioè di tutte le forze armate metropolitane) parla di «un'alternativa di sinistra» criticando sia i comunisti che i moderati e sconfessando di fatto Goncalves. 29 AGOSTO — Goncalves è sostituito alla presidenza del Consiglio dall'ammiraglio Pinheiro de Azevedo e nominato capo di stato maggiore delle forza armate nonostante violente polemiche all'interno del Mfa. 5 SETTEMBRE — Goncalves è costretto dal Mfa a dimettersi dalla carica di capo di stato maggiore generale. 19 SETTEMBRE — De Azevedo forma un nuovo governo in cui entrano, dopo lunghe discussioni e polemiche, socialisti e comunisti (ma questi ottengono un solo posto nel gabinetto). 29 SETTEMBRE — Le forze armate occupano per qualche ora le stazioni radio-televisive di Lisbona per «mettere l'informazione al servizio del Paese». 2 OTTOBRE — I socialisti denunciano nella notte un «tentativo di colpo di Stato d'estrema sinistra» e chiedono alla popolazione di manifestare «per la libertà». Il pc replica accusando i socialisti di «messa in scena allarmistica». 4 OTTOBRE — Il governo scioglie un reggimento di Oporto, che simpatizza apertamente con la sinistra, e denuncia la dilagante indisciplina delle forze armate. 7 OTTOBRE — La Cee decide di concedere aiuti finanziari al Portogallo per aiutarlo a superare la grave crisi economica. 14 OTTOBRE — Il «premier» De Azevedo lancia un appello al Paese in preda al caos. Dimostrazioni, scontri, violenze so¬ prattutto a Oporto, dove il primo reggimento d'artiglieria ha occupato la caserma in polemica con il governo. 22 OTTOBRE — Militanti di sinistra occupano «Radio Renasconca», l'emittente cattolica chiusa dal governo, affermando che la faranno funzionare «al servizio del popolo». 7 NOVEMBRE — Per porre fine alla disputa su «Radio Renascenca», un «commando» di paracadutisti ne distrugge la sede con la dinamite. Il giorno prima due contadini filocomunisti sono stati uccisi in uno scontro con proprietari terrieri. 10 NOVEMBRE — Una manifestazione promossa da socialisti e moderati a Lisbona in appoggio al governo De Azevedo è interrotta da gravi incidenti. 13 NOVEMBRE — Migliaia di lavoratori edili assediano De Azevedo, il governo e i deputati dell'Assemblea costituente, chiedendo aumenti salariali. L'assedio dura 36 ore; Azevedo cede e promette un aumento salariale del 44 per cento. 20 NOVEMBRE — Dopo nuove manifestazioni prò e contro il governo e disordini in tutto il Paese, De Azevedo decide all'alba «di sospendere ogni attività del governo». g rom

Luoghi citati: Lisbona, Oporto, Portogallo, Spagna