L'Olanda non gioca, vinciamo noi 1-0

L'Olanda non gioca, vinciamo noi 1-0 Coppa Europa addio con una brutta partita, ora pensiamo agli inglesi L'Olanda non gioca, vinciamo noi 1-0 Gli olandesi hanno badato solo al risultato utile per conseguire la qualificazione - Una lunga melina che ha indispettito lo scarso pubblico accorso all'Olimpico - "E' un catenaccio intelligente, dice Giagnoni, permesso dalla disponibilità di giocatori dotati di buon palleggio" - Gli azzurri non hanno mai aggredito gli avversari - Si sono solo accontentati di vincere con una punizione di Causio schiacciata di testa da Capello (Dal nostro inviato speciale) Roma, 22 novembre. A dieci minuti dalla fine, uno spettatore ha gettato In campo In segno di protesta il mazzo di fiori lanciatogli prima dell'inizio da un giocatore in maglia arancione: Italia-Olanda è finita cosi, fra fischi e voli di ortaggi sulla squadra ospite che lasciava il terreno, in una delusione generale che per altro il pubblico romano doveva aver intuito se è vero che l'affluenza (33 mila paganti) è stata fra le più basse mai registrate ad un'esibizione della squadra azzurra all'Olimpico. La folla si è sfogata sull'onda di una reazione emotiva comprensibile, ma la colpa del non gioco va divisa a metà, come divisa a metà è risultata in un certo modo la partita. Da una parte gli azzurri che, almeno per un tempo, hanno cercato di far gioco nei limiti delle loro ancor modeste possibilità (ci riferiamo all'Intesa, più che al valore del singoli), dall'altra questi tulipani del football totale che badavano al risultato e basta. Per loro si trattava di una gara di coppa da perdere con II minimo scarto onde passare il turno, e che affrontavano senza pedine del calibro di Cruyff, Nees-. kens e Van Hanegem, ovvero con un centrocampo rifatto. Ebbene, dopo aver accettato battaglia per venti minuti, preso il gol hanno detto basta, si sono Impossessati della palla e l'hanno tenuta sino alla fine. Gli azzurri non sono stati capaci di andarsela a prendere. Ecco che i fiori andavano si gettati in campo, ma magari come proiettili in testa ai nostri. Ha detto Giagnoni alla fine, mentre qualcuno gli gridava « Ma quando ti affidano questa nazionale » (e lui ribatteva con un vago sorriso) che l'Olanda ci ha insegnato un nuovo tipo di catenaccio. Aggiungendo: « Ma questo, per antipatico che sia, è un catenaccio intelligente. Non una gigantesca ammucchiata nella propria area di ri¬ gore ma sul centrocampo, tanto è vero che Schrijvers nella ripresa non ha corso rischi ». Giudizio da sottoscrivere, sottolineando come per interpretare un tal tipo di difesa occorrano i « piedi buoni », ovvero sicure doti di palleggio. Se una nostra squadra organizzasse una melina difensiva così fitta e insistita, finirebbe per consegnare la polla all'avversario per il gol. C'era un solo modo per rompere il loro gioco, aggredirli. Ma oltre alla voglia (ci permettiamo di pensare che ad un certo punto ai nostri giocatori la tattica olandese ha fatto comodo, visto che ci lasciava la pur striminzita vittoria) occorreva averne la capacità. Era semplicemente inutile, nonché penoso, gettarsi sull'avversario in possesso di palla come hanno fatto a turno Pulici e Savoldi, Causio e lo stesso Capello. Questi la porgeva al compagno libero a fianco e la « melina > proseguiva. Mai abbiamo strappato loro la sfera, mai una volta In tutta la partita. Per attaccarli con successo occorreva che si sganciasse Facchetti per pareggiare numericamente gli avversari e marcarli ad uomo tutti insieme, come ha fatto il Torino contro il Napoli con le proiezioni di Caporale. Invece oggi gli azzurri hanno assistito con Facchetti libero immobile davanti a Zoff al fitto palleggio degli avversari appena dentro la loro metà campo. L'inizio della gara non era stato così deludente, sullo zero a zero gli olandesi sia pure con una certa prudenza accettavano battàglia a tutto campo, già al terzo minuto correvano un serio pericolo con una girata al volo di Savoldi (doveva restare l'unico intervento valido del bomber napoletano) stoppata di petto da Krol davanti alla porta. Al 14' si portava avanti Capello, ed era Van Kraay a ribattere quasi sulla linea di porta il colpo di testa del centrocampista su corner battuto da Causio. L'azione era una specie di prova generale del gol che arrivava al 20' su schema identico. Fallo di Peters su Causio quasi sulla linea del fuori. Punizione calciata dallo stesso « barone », parte della difesa su Pulici o Savoldi e precisa schiacciata di testa di Capello su due avversari, alla sinistra di Schrijves lanciato vanamente in tuffo. Gli olandesi cambiavano subito gioco, avevano dapprima una reazione rabbiosa con un pressing deciso a tutto campo, poi dopo un nuovo pericolo per Schrijvers (al 25', discesa e staffilata di Rocca, respinta del portiere, palla che passava fra gli accorrenti Pulici e Savoldi) accentuavano la melina difensiva tendente a « congelare » virtualmente la partita su una per loro utilissima sconfitta di misura. Ed i nostri cominciavano ad abbaiare senza mordere, ripiegando invece di restare almeno sulla metà campo. Ancora una sballata deviazione di testa di Savoldi, un tiro al volo altissimo di Pulici, poi nella ripresa la partita scadeva sempre di più ad un gioco del gatto con II topo, con gli azzurri nella parte del secondo. Le nostre due punte sono riuscite ad imbastire una manovra valida solo al quarto d'ora, ma il bel palleggio smarcante di Pulici per Savoldi era ricambiato da un passaggio di ritorno che finiva diritto su Schrijvers anziché sul granata liberatosi per il tiro con uno scatto. Neppure qualche scontro serviva a vivacizzare la gara, che diventava accettabile solo quando — raramente — l'Olanda tentava di verticalizzare un po' il suo ^ioco orizzontale. Brivido per Zoff al 38' ma per fortuna il pachidermico Notten, subentrato da poco a Willy Van de Kerkhof sbagliava l'aggancio con un corridoio favorevolissimo dinanzi. Causio finiva per reagire con un fallo da tergo all'ennesimo palleggio sfottente di Krol, e si • meritava ■ gli applausi di un pubblico esasperato, ma anche cieco. Di certo una brutta pagina di calcio, ma agli olandesi bastava vincere il girone. E' idiota che proprio noi. per anni soddisfatti di essere i « più furbi » in fatto di football, ci lamentiamo della loro moderna versione del catenaccio. Ringraziamoli di non averlo messo in atto dall'inizio Sarebbe stato zero a zero. Bruno Perucca

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