Trattative bloccate di Giancarlo Fossi

Trattative bloccate Trattative bloccate Vertenza Pirelli nessuna intesa La rottura sulle modalità di pre-pensionamento - Da oggi 1450 licenziamenti? Roma, 20 novembre. Nessun accordo per la vertenza Pirelli. Nel tardo pomeriggio, dopo alcune ore di inutili colloqui al ministero dell'Industria, le trattative tra la delegazione aziendale guidata da Leopoldo Pirelli e i rappresentanti sindacali sono state formalmente sospese, nonostante il pressante intervento conciliatore dei ministri Donat-Cattin e Toros. La Pirelli awierà probabilmente domani la procedura per i 1450 licenziamenti programmati nell'ambito di un piano di ristrutturazione. I sindacati certamente decideranno una massiccia agitazione nel gruppo, sollecitando la concreta solidarietà di tutti i lavoratori chimici e delle altre categorie dell'industria. Non si è però ancora in grado di valutare se non esistano più margini per una ripresa del negoziato: durante la lunga procedura per i licenziamenti (ventisette giorni dal momento della comunicazione ufficiale ai lavoratori) si potrebbero verificare le condizioni necessarie per riallacciare il discorso e giungere ad una intesa. Questa eventualità è legata essenzialmente al fatto che azienda e sindacati concordino le modalità per il prepensionamento di circa 600 dipendenti. Proseguendo l'incontro sospeso ieri sera, il ministro Toros ha prospettato questa mattina alle parti una ipotesi di soluzione temporanea: i 1450 lavoratori minacciati di licenziamento (750 alla «Superga» di Torino e 700 nell'area milanese) avrebbero dovuto essere posti in cassa integrazione, a zero ore, per tre mesi, durante i quali l'azienda, i sindacati e il governo avrebbero esaminato il piano di ristrutturazione e la possibilità di riassorbire parte dei lavoratori per i quali la Pirelli aveva previsto il licenziamento. Per 600 dei 1450 in cassa integrazione, però, la Pirelli aveva chiesto l'immediata apertura della procedura di prepensionamento volontario. Pino a questo punto l'accordo fra sindacati e azienda era considerato possibile. Subito dopo, la Pirelli precisava che la riduzione di 600 unità doveva essere immediata: se, sulla base delle domande individuali di prepensionamento non fosse stato raggiunto il numero di 600, la quota mancante sarebbe stata coperta con i licenziamenti, mentre per gli altri 850 sarebbe rimasta in vigore comunque la cassa integrazione per i tre mesi previsti. La nuova richiesta della Pirelli è stata dichiarata inaccettabile dai sindacati. Le difficoltà dell'azienda, d'altra parte, sono state confermate dallo stesso ministro DonatCattin. «Risulta — ha detto — che la Pirelli attraversa un periodo molto difficile, avendo ridotto il capitale ai circa 50 miliardi attuali». Giancarlo Fossi

Persone citate: Donat-cattin, Leopoldo Pirelli, Toros

Luoghi citati: Roma, Torino