Allegorie ermetiche con tre donne nude di Marziano Bernardi

Allegorie ermetiche con tre donne nude LE MOSTRE d'ARTE di Marziano Bernardi Allegorie ermetiche con tre donne nude i i i , s ? o Curt Stenvert fu una delle attrazioni, nel padiglione austriaco (egli è nato a Vienna nel 1920). della Biennale veneziana del 1966. Ora 157 sue opere, disegni, matite colorate, oli. acquerelli, pastelli e I soprattutto « oggetti •, oltre un ' gruppo di litografie e incisioni, sono riuniti nelle sale della galleria «Narciso», piazza Carlo Felice 18, a costituire una mostra spettacolosa: quasi un prologo, dal punto di vista di una eccitante stimolazione intellettuale, di quanto vedremo nella Galleria civica il prossimo 26 novembre con l'esposizione della famosa collezione di Peggy Guggenheim, finalmente in visione a Torino, trascorsi 27 anni dalla proposta di Vittorio Viale. Contemporaneamente esce presso le -Edizioni d'arte Fratelli Pozzo» di Torino, direttore Ezio Gribaudo, il monumentale volume (251 tavole In nero ed a colori, L. 20.000) di Marzio Pinottlni, Curf Stenvert or of allegory, testo inglese con traduzione italiana (dato che in Italia l'Inglese è diventato la lingua, più che ufficiale, nazionale), fondamentale aggiunta alla formidabile bibliografia dell'artista austriaco, 3 pagine fitte di cm 27 per 29. Marzio Pinottlni è docente di filosofia nella Facoltà di Magistero dell'Università di Torino, ed è naturale quindi che la sua studiatisslma analisi dell'opera di Stenvert risenta della torma mentis essenzialmente filosofica dell'autore: sia cioè piuttosto un saggio di estetica con ampi risvolti sulla psicologia e la sociologia, che non di critica d'arte formalistica. Del resto, chi è Curt Stenvert, la cui straordinaria vita meriterebbe un ampio racconto delle sue disavventure di fallito apprendista di violino, delle sue esperienze di commesso di negozio, di maestro di scuola, di allievo dell'Accademia di Belle Arti, di fotoreporter, di cineasta, ecc.? Escluso, ci sembra, il vero e proprio pittore costantemente alle prese col pennelli ed i colori, ed anche forse colui che adesso si chiama • operatore estetico», resta un appassionato e Immaginoso inventore di allegorie, un moralista che intende, denunciando i mali del mondo, liberarlo dalla tirannia della macchina e dall'orrore dejla guerra, ricondurre l'uomo a un'etica 'bio-logica'. A questo scopo egli crea immagini e oggetti che a una simile funzione terapeutica uniscano la capacità di sollecitare (tale almeno dev'essere la sua intenzione) una sensazione estetica, siano di conseguenza immagini e oggetti artistici, conformemente a quanto ha dichiarato in un suo libro: • Se era possibile all'arte medioevale, quale prezioso strumento dell'opera di educazione ecclesiastica, divulgare e inculcare I "comandamenti di Dio..." perché non dovrebbe essere possibile a una Arte Funzionale divulgare un'etica conforme alla società post-Industriale, visto che, come sempre, tanto nel medioevo come oggi l'uomo è facilmente influenzabile dalla flagranza fisica della immagine? ••. Per questo abbiamo detto che la posizione di Stenvert è eminentemente moralistica. Ad affermarla egli ha dunque scelto per vocazione il linguaggio delle forme, anziché il veicolo delle parole al modo di tanti altri — filosofi, sociologi, politici — impegnati dallo stesso spirito di crociata: forme drammatiche od ironiche, stravaganti, sorprendenti, che tendono, nota il Pinottlni, a proporre i rimedi per risolvere il problema capitale dell'umanizzazione dell'uomo del secolo ventesimo, costretto a Incontrarsi ed a scontrarsi col suo simile, con gli animali, con le macchine, con l'automazione, con il cosmo. Ma sia nella diagnosi che nella terapia di questa drammatica situazione, le forme costruite da Stenvert appaiono avvolte da un costante ermetismo che nella maggior parte del casi le fa apparire incomprensibili dal comune osservatore; salvo che titoli e didascalie ne chiariscano il significato. Un esempio tra cento: una piastra di alluminio dorato sulla quale sono applicati otto segmenti che, tagliati In sezione per renderne visibile l'interno, appaiono dei razzi ascendenti in mezzo a una miriade di puntini. A sinistra in basso si scorge il globo terracqueo: le capsule dei razzi contengono microscopici bambolotti di plastica; negli spazi vuoti tre modelli anatomici Ingranditi dell'occhio umano su cui stanno sedute tre donne nude che tengono in grembo altri bambolotti. Sarebbe un autentico rebus se non soccorresse una scritta dell'autore: « Voi li mandate tra le stelle! Ma noi chiediamo per I nostri bambini che l'occhio umano illumini la esistenza per mezzo dell'arte funzionale del XXI secolo ». Pressoché ugualmente ermetico tutto ciò che — con ricordi delle avanguardie storiche, di Dada, di Duchamp, Picabla, Man Ray, della Bauhaus — esce dalla mente e dalle mani dello Stenvert con incredibile fertilità di fantasia, giocando temerariamente con una simbologia barocca che non teme di strumentalizzare il grottesco e l'assurdo, la grazia e II ribrezzo, e riuscendo talvolta ad identificarsi con una genuina realizzazione artistica. i „ mar. ber. Incontro con Balocco e la Piola — Si svolgerà stasera ore 21,15 al Circolo della stampa, corso Stati Uniti 27, per la presentazione del libro-disco « Le cansson dia Plòla », edita dalla Hibla. Con Roberto Balocco, che eseguirà anche alcuni brani del suo repertorio, interverranno gli scrittori Camillo Brero ed Ernesto Cabalici. Saranno esposte le opere del pittori Cherchi, Eandi, Fico, Gribaudo, Land!, Macciotta, Mjzzè, Monti, Proverbio, Ramella, Soffiantino. Vellan. Strindberg agli Intradossi — La compagnia Anna Bolens presenta fino al 30 novembre nella Sala degli Intradossi (via San Massimo 21) « Il pellicano » di August Strindberg. Con Anna Bolens, interprete e regista, recitano Anna e Ottavio Marcelli, Franco Olivero, Mariangela Sardo. Operetta all'Erba — Stasera al le 21,15 brani celebri dall'ope retta con Aurora Banfi, Carlo Pie rangeli, M.iria Grazia Piolatto e Michele Dentis. In programma musiche dalla • Duchessa del bai tabarin », dalla « Principessa della czarda », dalla ■ Vedova allegra » ed altre celebri operette.

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