Arrestata per truffa con un barone la seconda moglie di Ettore

Arrestata per truffa con un barone la seconda moglie di Ettore In carcere due personaggi della "Roma bene,, Arrestata per truffa con un barone la seconda moglie di Ettore E' la principessa "maga" Rascheeva - Sposò il diplomatico che fu sospettato di aver ucciso la sua prima moglie, Vincenzina Virando -1 due hanno carpito 200 milioni Roma, 15 novembre. Per una storia di magia e ima truffa di duecento milioni, due personaggi della Roma che «conta» sono finiti in carcere. Lei è Barbara Rascheeva, 48 anni, principessa, nata a Sofia, residente a Roma, seconda moglie di Ettore Grande. Lui è un barone siciliano. Rosario Pasqualini Vassallo, 43 anni, ricchissimo. La vittima del loro raggiro appartiene alla ricca borghesia romana: ha 21 anni, si chiama Marina D'Alessio, è stata fidanzata del costruttore Domenico Franceschi, sfuggito nei giorni scorsi a un rapimento. La vicenda che unisce il terzetto incomincia alla fine del '74. La giovane ha la passione delle «maghe», ama farsi leggere la mano e farsi predire il futuro con le carte. Incomincia a frequentare la casa della Rascheeva, che s'è scoperta appunto facoltà medianiche e le mette a disposizione di una ristretta cerchia di «amici». La donna è affettuosa, accattivante. Anni fa divenne la seconda moglie di Ettore Grande, sospettato nel dopoguerra di uno dei più oscuri e appassionanti delitti del secolo. Allora era un diplomatico; sposato con Vincenzina Virardo, viveva con lei a Bangkok, in Thailandia. La donna morì fulminata nel letto da quattro colpi di pistola, uno dei quali alla nuca. Il processo durò fino al '51. La sentenza definitiva assolse Grande, per i giudici si era trattato di un semplice suicidio. Nelle visite che fa alla Rascheeva, Marina D'Alessio incontra sempre più spesso un compito gentiluomo. Il barone Vassallo abita in una villa sulla Cassia Antica, si sposta a bordo di macchine lussuosissime, ricopre incarichi importanti: è proprietario della clinica «San Giovanni Bosco» detta il policlinico di Cinecittà, presidente a Pisa della metallurgica «Lenzi», vice-presidente della «Bellanca e Amalfi» di Palermo, della società metallurgica romana «Merope»; stava per acquistare — con l'aiuto di Michele Sindona — la «Venchi Unica» e la società «Smeriglio». Un giorno, all'inizio del '75, egli simula una scena di disperazione. Ha bisogno di soldi, subito. Altrimenti sarebbe stato rovinato. La principessa si preoccupa. Chiede alla D'Alessio se può fare qualcosa per aiutarlo. La ragazza presta due milioni. Dopo pochi giorni le vengono fatte altre richieste. E lei continua a tirare fuori soldi: alcuni milioni per volta, ogni due-tre giorni. A marzo ne ha sborsati duecento. A questo punto la giovane che è incaricata della contabilità nell'azienda del padre, un noto fornitore di materiale edilizio, incomincia a insospettirsi. Chiede che i prestiti le vengano restituiti. Ma il barone è sparito. Sempre in viaggio. Presto sarebbe ritornato e tutto sarebbe stato saldato: così assicura la principessa. Né la D'Alessio né il padre hanno sporto denuncia. La vicenda è venuta fuori in margine all'indagine sul recente tentativo di sequestro ai danni del costruttore Franceschi. Si parlò di un «avvertimento» all'uomo d'affari. Per questo gli inquirenti incominciarono a setacciare l'ambiente delle persone che sono state vicine alla famiglia Franceschi. Si raccolsero strane «voci» sul conto della ex fidanzata del costruttore, che fu interrogata e ha finito per raccontare tutto. Il baro¬ ne è stato arrestato nella sua villa: con le manette ai polsi e un sorriso di sicurezza sulle labbra, ha fatto il suo ingresso in questura. La Rascheeva è apparsa allaltezza del suo ruolo: con occhi pesantemente bistrati e labbra vermiglie, da «maga» d'altri tempi. f. c. e a , i n a a a » Roma. La principessa « maga » Barbara Rascheeva (telefoto « Associated Press ») Il barone Vassallo

Luoghi citati: Bangkok, Pisa, Roma, Sofia