Centrali atomiche energia del futuro

Centrali atomiche energia del futuro Donat-Cattin conclude a Biella Centrali atomiche energia del futuro (Dal nostro inviato speciale) Biella, 14 novembre. La crisi dell'energia ci tormenta da due anni. Per togliere ogni illusione su possibili attenuamenti a breve tempo, il ministro Donat-Cattin, intervenuto oggi a conclusione del convegno indetto dalle Camere di Commercio, ha affermato che la situazione va peggiorando ed « avremo un momento di mancanza subito dopo il 1980, per la difficoltà di giungere alla saldatura tra richiesta e produzione ». In ciò ha confermato il timore espresso ieri dal presidente degli industriali biellesi aw. Strona. In due giorni di dibattito, il convegno ha esaminato tutte le possibili alternative alle fonti tradizionali: lo sfruttamento dei rifiuti (relazione Chiesa del Cnr e memoria del Cripel), del vento; potenziamento del) 'autoproduzione (sollecitato dall'avv. Strona e illustrato nei particolari tecnici dall'ing. Brossa); uso più ampio del metano (relazione del prof. Forte), senza dimenticare il carbone. Certo il blocco petrolifero ha innescato un processo che ha portato ad una delle più gravi crisi che il mondo abbia dovuto affrontare. Donat-Cattin ha detto che è illusorio pensare di poter tornare, per i prezzi delle materie prime e quindi del petrolio, al livello che c'era prima della guerra del Kippur. Bisognerà evitare quindi tutti gli sprechi che si fanno, ed anche il ministro è tornato sul riscaldamento domestico, ricordando che quello è l'unico campo nel quale si può e anzi si deve operare. Non certo facendoci restare al freddo, ma razionalizzando impianti e distribuzione del calore. In una successiva conferenza stampa, il ministro ha confermato che Biella potrà ottenere stanziamenti per studiare 11 problema del riscaldamento delle abitazioni sfruttando l'energia solare. Ciò rientra anche nelle possibilità di costituire una diversificazione industriale per il comprensorio biellese. Secondo il vice direttore generale delle Fonti di energia del ministero dell'Industria, Folchl, la quota coperta dal petrolio dovrebbe scendere dall'attuale 70,7% al 65»/o nel 1980 e al 55 nel 1985. « Per essere compensata nel primo periodo dal gas naturale (dal 13,5 al 18-19Vo) e, nel secondo, dall'espansione della energia nucleare che balzerebbe dall'I al 13 per cento in cinque anni ». L'energia nucleare è anche l'obiettivo della Cee e, se¬ condo il prof. Van Den Abeele di Bruxelles « entro V '85 dovrebbe coprire il 13-16 per cento del nostro fabbisogno e alla fine del secolo toccare il 50% ». La « scelta nucleare » è si della Cee, ma anche italiana e ne ha parlato, dandone « giustificazioni » il ministro Donat-Cattin affermando che « occorre dare all'Italia una certezza energetica che può venire solo dalle centrali nucleari, le quali rappresentano il futuro europeo dell'energia ». Il piano dei venti gruppi elettronucleari da 10 mila MW (megawatt) ciascuno (in totale una potenza di 20 milioni di chilowatt), i primi dei quali potranno essere in funzione verso il 1987, rappresenta l'ingresso dell'Italia in questo « futuro europeo ». Ma gli ostacoli sono numerosi. Il Nord sta comprendendo l'importanza delle centrali nucleari, il Sud continua a contestarle. « C'è il rischio — ha detto il ministro — che l'uscita dalla crisi venga fatta seguendo la tendenza naturale di dare, tutto al Nord e nulla al Sud. Il che riproporrebbe il difetto che si è cercato di eliminare con la nazionalizzazione dell'energìa elettrica ». Il si all'energia nucleare il Piemonte lo ha già detto, ma ricordando questo fatto che ha suscitato notevoli commenti in una situazione in cui tutti continuano a dire di no, l'aw. Simonelli, assessore regionale alla Programmazione e bilancio, ha tenuto a precisare alcune cose. « Abbiamo detto di sì perché le popolazioni della zona di Trino Vercellese hanno già sperimentato la centrale nucleare Fermi e non hanno lamentato problemi di inquinamento. Ma non si creda che rimarremo chiusi nei nostri uffici a lasciare che l'Enel faccia: seguiremo progettazione e insediamento, non consentiremo che si passi sulla testa della popolazione ». Ciò lo ha detto anche a proposito del raddoppio della centrale termoelettrica di Chivasso e del programma idroelettrico ricordato dall'ing. Genesio, capo del compartimento Enel del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (impianti in Val Gesso, a Piedilago nell'Ossola, gruppi di turbogas nell'Alessandrino). « Gli impianti di produzione di energia elettrica — ha detto — non sono in genere bene accetti perché finora impostati quasi come una imposizione dall'alto: bisogna cercare, invece, il consenso nella partecipazione e su questo argomento la Regione sarà sempre disponibile ». Domenico Garbarino

Persone citate: Brossa, Domenico Garbarino, Donat-cattin, Simonelli, Strona, Van Den Abeele