Chimici: proclamati scioperi a fine mese

Chimici: proclamati scioperi a fine mese Rotte le trattative per il contratto Chimici: proclamati scioperi a fine mese I sindacati non hanno ottenuto di poter controllare la localizzazione degli investimenti e l'organizzazione del lavoro (Dalla redazione romana) Roma, 14 novembre. Le trattative per il rinnovo del contratto dei 350 mila lavoratori chimici sono state interrotte dopo una breve, vivace discussione. I sindacati hanno immediatamente deciso un «pacchetto » di scioperi articolati, da attuare entro il 15 dicembre. La delegazione degli imprenditori, guidata dal presidente dell'Aschimici, Fulvio Bracco, e i segretari generali della Federazione unitaria dei chimici, Trespidi, Beretta e Cornelli, hanno ripreso il dialogo mantenendo le stesse posizioni sulle quali si erano lasciati, piuttosto bruscamente, il 30 ottobre. La rottura è parsa inevitabile fin dalle prime battute. «Gli industriali — ha detto Beretta, lasciando la sede della Confindustria — hanno confermato la loro posizione tendente a conservare ampie discrezionalità e ampia libertà nelle aziende, non intendendo rinunciare alla loro autonomia nelle aziende né alla loro autonomia decisionale in materia di investimenti. Al convegno di Bologna del 26 settembre, i delegati dei chimici avevano sostenuto la necessità di poter controllare la localizzazione degli investimenti e l'organizzazione del lavoro, una «strategia», questa, comune a tutte le categorie dell'industria. Gli imprenditori, sostiene la Fulc, hanno opposto un netto rifiuto, confermando come «presupposto imprescindibile» per il rilancio degli investimenti e la difesa dell'occupazione il ripristino di condizioni «di efficienza e di produttività» all'interno delle aziende. Ma, dice un comunicato dell'Associazione degli industriali chimici, si è eluso proprio il tema dell'efficienza e della produttività, ponendo in termini pregiudiziali la richiesta di sancire, «attraverso il contratto collettivo, il diritto del sindacato di contrattare preventivamente gli investimenti aziendali, le scelte produttive e le localizzazioni». E su questo la delegazione industriale ha chiaramente espresso «l'impossibilità di accedere a queste richieste». A rendere ancora più difficile il negoziato hanno influito le negative vicende della Montedison-Montefibre e della Pirelli. Complessivamente, nei due gruppi, sono in pericolo 5500 posti di lavoro. Per i 1450 dipendenti della Pirelli nei primi giorni della prossima settimana si terrà una riunione dal ministro del Lavoro, Toros, mentre per la Montefibre il ministro Donat-Cattin, dovrebbe intervenire il 24 o il 25 novembre. Il «pacchetto» di scioperi deciso oggi dai sindacati comprende il completamento delle 8 ore, da farsi entro il 20 novembre, con ulteriori 12 ore di cui 4 da utilizzare sempre il 20 novembre nell'ambito della vertenza nel settore delle fibre chimiche e 4 da farsi il 24, in occasione della giornata di lotta in agricoltura, limitando l'astensione alle industrie collegate al settore agricolo. Le ultime 4 ore di sciopero saranno fatte il 2 o il 3 dicembre in tutto il gruppo Montedison. "Residence" costruito con una licenza falsa? L'Aquila, 14 novembre. Un grosso « residence » con 30 appartamenti sarebbe stato costruito con una licenza edilizia falsa nella stazione turistica invernale di Rocca di Mezzo, in Abruzzo, già al centro di clamorose inchieste della magistratura per violazioni edilizie. I carabinieri del nucleo di Polizia giudiziaria dell'Aquila stanno indagando a carico dell'ex sindaco, il democristiano Paride Franchi.

Persone citate: Beretta, Cornelli, Donat-cattin, Fulvio Bracco, Paride Franchi, Toros, Trespidi

Luoghi citati: Abruzzo, Bologna, L'aquila, Rocca Di Mezzo, Roma