Napoli: l'assassino "amico di famiglia" ha strappato le sue foto dall'album di Giuseppe Fedi

Napoli: l'assassino "amico di famiglia" ha strappato le sue foto dall'album Proseguono le indagini sul triplice atroce delitto Napoli: l'assassino "amico di famiglia" ha strappato le sue foto dall'album (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 12 novembre. «Stiamo lavorando su una rosa di dieci persone che frequentavano assiduamente i Santangelo. Siamo arrivati al momento di stringere. L'assassino, un amico intimo della famiglia, ha commesso degli errori qualificanti che ci fanno ben pensare. Il nostro ottimismo non è campato in aria, anche se non possiamo dire di essere vicini alla soluzione del caso». E' il punto sul massacro di via Caravaggio fatto stasera, dopo quattro giorno di indagini, dagli inquirenti, che — secondo una sensazione abbastanza diffusa — sarebbero per identificare l'omicida. Stamane il magistrato inquirente, Italo Ormarmi, ha assistito all'inizio d'una perizia tossicologica, affidata al professor Sciaudone, che dovrà accertare l'eventuale presenza di sostanze stupefacenti nei tre cadaveri. L'omicida, amico di famiglia e quindi in grado di muoversi con la massima libertà nell'appartamento, potrebbe avere drogato i Santangelo e la Cenname prima di ucciderli. Il giudice ha quindi interrogato Immacolata Toscano, 19 anni, una collega d'ufficio della figlia dell'ex capitano di lungo corso, e due parenti della moglie. I Sullo sfondo del delitto, emergono aspri contrasti fra i parenti delle due famiglie. Quelli dell'ostetrica parlano di lei come di una donna «eccezionale» e avanzano sospetti sulla figura del marito. I familiari del Santangelo ribattono colpo su colpo, rivelando aspetti sconcertanti della vita di lei. «Sul conto di Santangelo ci sono state nascoste tante cose. Se mia zia non l'avesse sposato, forse sarebbe ancora viva», conferma l'avvocato Mario Zarrelli. «Escludo che mio figlio o mia nipote possano essere le cause di questa tragedia», ribatte l'ex questore Gaetano Morabito, patrigno di Santangelo. «Sono convinto che si tratta d'una vendetta maturata per reazioni legate a motivi di interesse o forse anche a sfondo sessuale. Un grosso colpo di scena potrebbe venire proprio dalla zona del Casertano, dove Gemma aveva case e ter- I reni». Mentre l'inchiesta continua ad affondare nella vita e nel passato delle vittime, emergono altri particolari interessanti sulla strage. Uno è rappresentato dal fatto che nell'album dell'ostetrica, trovato nel salotto della casa di via Caravaggio, molte fotografie sono strappate a metà. Manca la parte che evidentemente si riferisce ad un uomo con il quale la donna, ritratta in pose da turista, ha fatto un viaggio non si sa quando, certamente prima di conoscere il Santangelo, a Milano ed a Venezia. Il mistero di «Dick», il cagnolino dei Santangelo scomparso dopo il delitto, resta un capitolo a parte della vicenda. Del piccolo «yorksire» non è rimasto, nell'appartamento, che qualche pelo, trovato dai tecnici della Scientifica su un davanzale. L'ipotesi è che l'animale sia stato ucciso per evitare che, con i suoi guaiti, potesse richiamare l'attenzione degli inquilini e far scoprire — troppo presto — i tre cadaveri. Ma, se è così, non si riesce a capire perché mai l'assassino abbia fatto scomparire il corpo ormai innocuo. E qui bisogna ricordare la prima versione della polizia, che sospettava di un maniaco. Un uomo morbosamente legato ad una delle tre vittime, che ha agito con la lucidità del folle, ma che rivelerebbe le caratteristiche dello psicopatico (che s'intenerisce di fronte ad un cagnolino, ma massacra a sangue freddo tre persone). Quale può essere stato lo sbaglio che, come sostengono gli inquirenti, è stato commesso dall'omicida di via Ca¬ ravaggio? Forse una traccia lasciata nell'appartamento, oppure qualche accorgimento eccessivamente «elaborato» cui l'assassino è ricorso per precostituirsi, qualora si fosse sospettato di lui, un alibi. Il colpo di scena, sempre atteso di ora in ora, è legato a questo errore. Giuseppe Fedi

Luoghi citati: Milano, Napoli, Venezia