La polizia ha chiesto il silenzio sull'impiegato ucciso: perché? di Marzio Fabbri

La polizia ha chiesto il silenzio sull'impiegato ucciso: perché? Eliminato ieri sera da tre killers in una piazza di Milano La polizia ha chiesto il silenzio sull'impiegato ucciso: perché? La vittima, 44 anni, stringeva una borsetta che i banditi gli hanno strappato - Viveva in un appartamento arredato lussuosamente con i tre figli che sono misteriosamente spariti (Nostro servìzio particolare) | Milano, 12 novembre. Polizia e magistratura ritengono di essere sulla buona pista per fare luce sull'uccisione dell'impiegato dell'azienda elettrica municipale Alberto Rodriguez Coroi.a di 44 anni, nato in Svizzera da madre spagnola, abbattuto, ieri sera, a colpi di pistola in piazza Salgari a porta Romana da tre uomini scesi da una auto. Proprio per questo il dirigente della squadra mobile dott. Pagnozzi e il sostituto procuratore della repubblica dott. Piromallo hanno convocato questa sera i cronisti e li hanno pregati di osservare il massimo riserbo possibile sulla vicenda. « Ora come ora — ha detto il magistrato — non possiamo portare a conoscenza dei giornali e quindi dell'opinione pubblica i dettagli dell'inchiesta. Si tratta comunque di un omicidio molto importante ». Il magistrato ha pregato di non avanzare ipotesi sui motivi che avrebbero portato al delitto. E' chiaro che se polizia e magistratura danno tanta importanza al caso non ci si trova dinnanzi ad un semplice regolamento di conti tra piccoli calibri della malavita, né tantomeno ad un omicidio a scopo di rapina, come era sembrato sulle prime. A sconcertare maggiormente è la personalità dell'ucciso, o per lo meno quanto si sa per adesso di lui. Alberto Rodriguez Corona abitava a Gratosoglio, uno dei quartieri-dormitorio alla periferia sud della città, in via Baroni 9, un palazzo anonimo pieno di famiglie di operai. Al settimo piano occupava da nove anni quattro stanze più servizi, arredate lussuosamente, ma abbastanza trascurate. Quando aveva preso in affitto l'alloggio con lui abitavano la moglie, una figlia, Patrizia di 18 anni e due maschi, Roberto di 15 e Alfredo di 12. A quei tempi la casa era arredata in modo abbastanza modesto, ma all'improvviso il Corona ha cominciato a fare grossi cambiamenti: moquette dappertutto, mobili di lusso, ma piuttosto pacchiani. Questo periodo è coinciso con la partenza della moglie che all'improvviso ha abbandonato marito e figli. Ieri sera, dopo il delitto, la polizia è andata all'abitazione del Corona, ma non ha trovato nessuno. I vicini non sanno spiegare dove siano i ragazzi. Tutto l'alloggio è stato perquisito accuratamente per ore, ma non è stato possibile appurare alla ricerca di che cosa. Già pochi minuti dopo il delitto, comunque, gli inquirenti avevano ben chiara in testa una idea e non è escluso che a fornirla loro sia stato lo stesso Corona prima di morire. L'im- piegato, infatti, è giunto all'ospedale ancora in vita ed è morto solo in seguito, durante l'operazione chirurgica che i medici hanno tentato per estrargli i proiettili. Quello su cui non ci dovrebbero essere dubbi è che Alberto Rodriguez Corona conduceva da anni una doppia ld ua o i. blna esistenza. Il suo lavoro alla Azienda elettrica municipale, dove del resto non si recava da mesi essendo in malattia, non era che una copertura. Non ci sono dubbi neppure che nella borsa che il Corona aveva con sé quando è stato freddato in mezzo alla strada dai killers ci fosse qualcosa di prezioso. Lo dimostra il fatto che l'impiegato, affrontato dagli assassini ha opposto una disperata resistenza per salvarla. I banditi gliel'hanno strappata ugualmente e lui ferito a morte ha continuato a stringere il manico. Sul contenuto, per il momento, è possibile solo formulare delle ipotesi ma è proprio quello che gli inquirenti hanno chiesto di non fare. Secondo alcune testimonianze i banditi avrebbero per prima cosa cercato di strappare di mano la borsa all'uomo, secondo altri avrebbero subito fatto fuoco occupandosi solo in seguito di impadronirsi della borsa. Una pallottola ha anche raggiunto di striscio ad una gamba l'uomo anziano che era stato insieme all'impiegato fino a pochi istanti prima. Costui, Gregorio Maricunda, 64 anni, poco dopo si è presentato da solo in ospedale dove è stato medicato. Guarirà in una decina di giorni. Alberto Corona è stato trasportato al Policlinico dove è stato tentato un intervento chirurgico in extremis per salvargli la vita. Non è servito a nulla. Non è comunque impossibile che prima di spirare abDia fatto in tempo a parlare. Marzio Fabbri Milano. Alberto Rodriguez Corona in sala operatoria (tel.)

Persone citate: Alberto Corona, Alberto Rodriguez, Gregorio Maricunda, Pagnozzi

Luoghi citati: Milano, Svizzera