Rilancio della Fenice (anche senza Menotti) di Giuliano Marchesini

Rilancio della Fenice (anche senza Menotti) Nuovo programma al teatro veneziano Rilancio della Fenice (anche senza Menotti) (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 12 novembre. Per la prima volta nella sua lunga storia la «Fenice» discute in pubblico i suoi programmi. Circa 200 persone hanno assistito questa sera alla conferenza-stampa che presentava il cartellone dell'Ente musicale veneziano per l'intero 1976: molti hanno chiesto spiegazioni, si sono soffermati su diversi particolari, dimostrando che l'interesse per questo organismo culturale si mantiene vivo nonostante i tempi particolarmente difficili. Sono note le peripezie della «Fenice», che in certi momenti è stata sull'orlo del collasso: la mancanza di fondi, i dipendenti rimasti a lungo senza stipendio, l'occupazione del teatro, le polemiche che hanno condotto alle dimissioni del sovrintendente Floris Ammannati, il posto del direttore artistico rimasto vuoto. «E' stata un'esperienza traumatizzante», dice Mario Pezzuto, cui è affidata temporaneamente la sovrintendenza. Ora, la «Fenice» dovrebbe iniziare la ripresa, il ritorno alla piena attività in base a criteri di scelta diversi, con una più larga partecipazione di pubblico. Il Consiglio comunale ha già designato il nuovo sovrintendente: è Gian Mario Vianello, comunista, ex deputato e attualmente responsabile della sezione culturale del pei di Venezia. La nomina spetta adesso al ministro per lo Spettacolo, occorrerà seguire la solita trafila, per cui è probabile che passi ancora qualche mese prima che Vianello assuma l'incarico. Ma non vi sono altri problemi, per questa copertura. Rimane ancora da risolvere, invece, la questione del direttore artistico: la candidatura di Giancarlo Menotti è tramontata per divergenze di opinioni. Anche se i quadri non sono completi, il teatro «La Fenice» imposta il suo futuro, presentando questa stagione di attività e cercando di lasciarsi alle spalle intralci, amarezze e dispute. «Il programma che abbiamo preparato — dice Mario Pezzuto — non ha nulla da invidiare alle tradizioni artìstiche del teatro. Ha tenuto presente la necessità di non trascurare nessuno degli aspetti fondamentali del panorama operistico classico e moderno, né talune grandi ricorrenze». Aprirà la stagione lirica.il 4 dicembre, La figlia del reggimento di Donizetti, che non è mai stata rappresentata nel teatro veneziano. «Ciò non deve stupire — osserva Pezzuto —. La storia dei grandi teatri, e non soltanto della "Fenice", è ricca di queste strane lacune che, specie negli ultimi vent'anni, ci si è preoccupati di colmare». Il secondo spet- tacolo in cartellone è il balletto Romeo e Giulietta di Prokofiev, con Carla Fracci e James Urbain. Poi un'altra opera, l'Attila di Verdi, una delle cinque scritte dal compositore per la «Fenice»: sarà interpretata da Boris Christoff. Con la scelta deWOrmindo di Francesco Cavalli, quarto spettacolo in programma, si è inteso rendere omaggio al musicista di scuola veneziana nel terzo centenario della morte. La parte centrale della stagione lirica comprende quattro opere del grande repertorio teatrale: «Rigoletto» di Verdi, «I puritani» di Vincenzo Bellini, e le prime due giornate dell'Anello del Nibelungo di Wagner («L'oro del Reno» e «La walkirian). Sarà poi riproposto al pubblico veneziano un classico moderno, «La carriera di un libertino» di Strawinsky; l'opera era stata rappresentata in prima assoluta proprio alla «Fenice», con la direzione dell'autore, nel 1951 per il Festival musicale. Un altro musicista che il teatro veneziano non poteva dimenticare è Ermanno Wolf Ferrari: gli si renderà omaggio con la rappresentazione della goldoniana «Vedova scaltra». Il cartellone sarà completato dal trittico moderno composto da «Job» di Luigi Della Piccola e dai balletti «Il mantello rosso» di Luigi Nono e «Visage» di Luciano Beno. C'è anche il progetto, di realizzare per le rappresentazioni estive, un suggestivo «Otello», ma tutto dipende dalla disponibilità del cortile di Palazzo Ducale. L'attività concertistica della «Fenice» si svolgerà in due periodi: dalla metà di maggio alla fine di giugno e dalla fine di settembre a metà novembre. Comprenderà oltre 50 concerti. «71 programma — dice Mario Pezzuto — si caratterizza fortemente per il rigore culturale e l'ampiezza delle scelte». Spazia da Palestina a Stockhausen e Nono. Con questo bagaglio, la «Fenice» intraprende il nuovo cammino, nell'intento di uscire dal lungo tunnel della crisi. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Palestina, Venezia