Bologna: quaranta missini sotto processo l'accusa è "ricostituzione partito fascista,,

Bologna: quaranta missini sotto processo l'accusa è "ricostituzione partito fascista,, In tribunale un deputato e due consiglieri comunali del msi Bologna: quaranta missini sotto processo l'accusa è "ricostituzione partito fascista,, Dopo un breve dibattimento il procedimento è stato rinviato perché ad alcuni imputati non era stata contestata l'accusa specifica - E' il primo processo del genere - Un "dossier nero" di un giornale comunista (Dal nostro corrispondente) Bologna, 11 novembre. (g.n.) Oltre 40 persone, fra queste un deputato del msidn e due consiglieri comunali dello stesso partito, sono state chiamate oggi davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Bologna accusate di ricostituzione del partito fascista. In due diversi procedimenti, uno svoltosi stamane, l'altro cominciato nel tardo pomeriggio, sono comparsi prima 19 imputati e quindi 26. Di minor rilievo, il primo procedimento riguardava otto episodi di violenza compiuti davanti alle scuole bolognesi e in altri punti della città tra il 6 dicembre 1972 e il 9 maggio 1974. Oltre ai consiglieri comunali Alessandro Suzzi e Luigi Piacenti, erano imputati in questo processo Alfredo Molinari-Raimondi, Emanuele Bartoli, Pier Luigi Agosti, Andrea Ruggeri, Rodolfo Poli, Giuliano Host, Mariano Host, Marcello Bignami, Stefano Verardi, Marco Matteucci, Carlo Stagni, Francesco Stagni, Alfonso Calzoni, Daniele Carella, Paolo Gubellini, Rodolfo Di Muro, Andrea Fanti. L'accusa di ricostituzione del partito riguardava tutti gli imputati meno gli ultimi quattro. Dopo un breve dibattimento e due ore e mezzo di camera di consiglio i giudici hanno deciso di rinviare gli atti dell'inchiesta al pubblico ministero. E' stata infatti dichiarata la nullità della sentenza istruttoria nella parte che riguarda gli imputati Stefano Verardi, Giuliano e Mariano Host, essendo risultato che a costoro non era mai stata contestata l'imputazione di ricostituzione del partito fascista dopo che in questo modo era stata trasformata l'originaria accusa di associazione per delinquere. Il collegio giudicante ha dichiarato inoltre la nullità dei decreti di citazione degli imputati Alfredo Molinari-Raimondi e Rodolfo Poli (per mancato avviso a uno dei difensori di fiducia); di Andrea Falvi (per mancata citazione del genitore esercente la patria potestà essendo il giovane minorenne); di Enrico Curioli (per inosservanza di termini di difesa). Gli atti dell'inchiesta, come detto, dovranno perciò tornare al pubblico ministero per poi essere trasferiti al giudice istruttore. Passerà così molto tempo prima che si riparli della causa. Nel tardo pomeriggio i giudici sono tornati in aula per prendere in esame i fatti riguardanti il cosiddetto «dossier nero», ossia i documenti pubblicati dal settimanale comunista bolognese «Due Torri» e poi trasmessi alla Procura della Repubblica, nel febbraio del 1972, dall'allora segretario provinciale del pei, Vincenzo Gaietti. Vennero successivamente rinviate a giudizio per ricostituzione del partito fascista ventisei persone e tra queste l'onorevole Pietro Cerullo del msi-dn (contro il quale è stata ottenuta la necessaria autorizzazione a procedere), Marcello Bignami (in lista, per la destra, nelle regionali dello scorso 15 giugno), Alessandro Suzzi (consigliere comunale del msi-dn a Bologna), Marcantonio Bezicheri (avvocato bolognese). Tre in particolare le organizzazioni di destra coinvolte nel procedimento: la Giovane Italia e il Fuan (oggi confluite nel Fronte della gioventù) ed i Volontari nazionali, movimento creato nel 1970 per affiancare i candidati di destra nelle elezioni amministrative. Per entrambi i processi di oggi l'Anpi, tramite il presidente del comitato provinciale di Bologna, Giovanni Bottonelli, mandatario del presidente nazionale, Arrigo Boldrini, si è costituita parte ci- ì vile. In coincidenza con l'avvio dei due procedimenti, gli studenti medi di Bologna sono oggi scesi in sciopero riunendosi stamane al Palazzo dello sport dove ha parlato tra gli altri il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, Silvano Armaroli. Successivamente un piccolo gruppo di studenti in corteo si è portato al palazzo di giustizia senza che si verificassero incidenti di sorta. Un episodio di intolleranza è avvenuto in aula, stamane, nel corso del primo processo: l'imputato Marco Matteucci, mentre il collegio giudicante era in camera di consiglio, ha riferito al pubblico ministero di essere stato raggiunto da uno sputo. Il responsabile è stato identificato per Valerio Dalla, una delle parti civili, il quale è stato immediatamente allontanato dall'aula. Nei suoi confronti il Matteucci ha successivamente presentato querela per ingiurie. u Bologna Un gruppo degli imputati al processo per ricostituzione del partito fascista (Telefoto « Ansa »)

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