All'erta le truppe in Portogallo Si riparla di un "colpo di Stato,,

All'erta le truppe in Portogallo Si riparla di un "colpo di Stato,, Dopo nuovi assalti e violenze a comandi di polizia All'erta le truppe in Portogallo Si riparla di un "colpo di Stato,, Lisbona, 8 novembre. Il comando per la sicurezza continentale (Copcon), la polizìa militare portoghese, ha ordinato oggi — per la seconda volta in due settimane — lo stato d'allerta ira le forze armate. Il provvedimento, entrato in vigore alle 8 di stamane, continuerà sino a nuovo ordine Stasera Radio Club, una emittente di Lisbona, ha riferito che sulla scrivania dell'ammiraglio Antonio Rosa Couthino, esponente della corrente di sinistra del consiglio della rivoluzione, è stata scoperta una granata. L'ordigno tuttavia non è esploso perché imperfetto. I motivi che hanno indotto i capi del Copcon ad adottare la misura d'emergenza vengono collegati dagli osservatori alla recente ondata di violenza che si è abbattuta sul Paese, alle voci persistenti su un imminente contro-colpo da parte di forze reazionarie, e alla prossima proclamazione della indipendenza da parte dell'ex colonia portoghese dell'Angola. II Copcon non ha fornito spiegazione alcuna sulle ragioni reali del provvedimento. L'ultima volta che i soldati furono consegnati in caserma, nel Quadro di uno stato d'allerta generale e in concomitanza con altre misure preventive, il Copcon parlò di un possibile colpo controrivoluzionario. I capi dell'organismo militare hanno ordinato lo stato d'allerta soltanto poche ore dopo che cinque comandi di polizia di Lisbona erano stati presi d'assalto da ignoti a bordo di automezzi. Gli aggressori hanno lanciato bombe a mano, del tipo in dotazione all'esercito, contro le stazioni di polizia provocando soltanto danni materiali. I comandi presi di mira ospitano reparti di sicurezza accusati da alcune unità di paracadutisti di essere autori dell'attacco condotto ieri all'alba contro Radio Renancenca per ordine del Consiglio militare della rivoluzione. Commentando la decisione del Copcon, il comitato centrale del partito comunista ha sostenuto in una dichiarazione che «è evidente che un colpo di Stato controrivoluzionario è in fase di preparazione avanzata». Nel documento è stata espressa condanna per una dimostrazione d'appoggio al governo moderato programmata per domani a Lisbona d'intesa con il partito socialista e il partito popolare democratico, i due maggiori schieramenti della coalizione governativa. La manifestazione, è detto, e le altre riunioni previste «favoriscono obiettivamente i piani per un complotto controrivoluzionario... Esse richiedono in risposta l'immediato stato di allarme fra tutte le forze progressiste». La forte ala di sinistra della polizia militare ha condannato l'attacco sferrato da paracadutisti e poliziotti contro Radio Renancenca che era stata accusata dal consìglio della rivoluzione di contribuire a creare un clima di disordine nel Paese — definendolo «un vergognoso crimine contro la libertà di informazione e soprattutto contro i lavoratori». L'incidente è stato condannato duramente anche dal movimento sindacale e dai partiti di estrema sinistra che l'hanno interpretato come parte di una campagna di repressione contro la sinistra. 1 reparti di paracadutisti dissidenti si sono dissociati dall'operazione che secondo loro «mirava fondamentalmente alla distruzione dei mezzi di informazione al servizio della classe degli oppressi e dei lavoratori». Circa l'ultimo dei motivi che possono aver spinto il Copcon a proclamare lo stato d'allerta, cioè la prossima indipendenza dell'Angola, si fa notare che la situazione dì quel Paese dove i movimenti di liberazione, il Mpla (appoggiato dai sovietici) da una parte, il Fnla e l'Unita (sostenuti dagli occidentali) dall'altra, stanno dandosi battaglia per assicurarsi il potere, è in stretta relazione con la lotta di potere in atto in Portogallo fra sinistre, socialisti moderati e destra. I moderati portoghesi hanno a più riprese manifestalo il timore che le sinistre possano attuare un colpo proprio nella imminenza della proda- mazione dell'indipendenza in Angola. Il loro timore è dettato dalla considerazione che i comunisti voglino costringere il governo di Lisbona a riconoscere il Mpla, che equivarrebbe a legittimarne le aspirazioni al potere nell'ex coIonio lusitana. Le notizie provenienti dall'Angola, a tre giorni dalla prevista dichiarazione d'indipendenza dal Portogallo, destano frattanto la più viva preoccupazione a Lisbona. In particolare si teme che l'arrivo di oltre trecentomila profughi dalla colonia alteri il già drammatico quadro del paese e fornisca altri motivi di disordini. (Ap) II premier De Azevedo

Persone citate: Antonio Rosa, De Azevedo