Parata in tono minore a Mosca Accuse ai cinesi, se ne vanno di Paolo Garimberti

Parata in tono minore a Mosca Accuse ai cinesi, se ne vanno Il 58° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre Parata in tono minore a Mosca Accuse ai cinesi, se ne vanno (Dal nostro corrispondente) Mosca, 7 novembre. Per la prima volta in molti anni, i dirigenti del Cremlino hanno rinunciato oggi a concludere la parata celebrativa del 58° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre con un fragoroso carosello di carri cingolati e di giganteschi missili intercontinentali a testata nucleare. Dopo i drappelli di militari in alta uniforme, in rappresentanza delle diverse unità delle tre armi, sulla Piazza Rossa hanno sfilato soltanto poche autoblindo, cannoni e missili ad impiego tattico, sotto una tettoia di nuvole basse e la sferza di un gelido vento carico d'umidità. Gli esperti occidentali hanno individuato due novità: i missili intercettatori a grande gittata «Sa-8» e «Sa-9». Ma pare che l'«Sa-8» fosse già stato mostrato in maggio a Varsavia, durante la parata per il 30° anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale. La parata dei mezzi meccanici è durata cosi sei minuti, contro i ventitré degli ultimi due anni, cedendo poi l'immensa piazza ai ginnasti, ai carri allegorici rievocativi della rivoluzione del 1917 e dei successi economici del Paese dei Soviet, ai rappresentanti dei lavoratori di Mosca, che hanno sfilato per un'ora e mezzo salutando a gran voce i massimi dirigenti del Cremlino, in piedi sulla balconata del mausoleo di Lenin. Nessuna spiegazione ufficiale è stata data finora per la rinuncia parziale del Cremlino a quello che resta ormai il più grande spettacolo militare nel mondo. Con certezza si sa soltanto che la decisione è stata presa all'ultimo mo¬ mento, perché durante le tre settimane di prove gli addetti militari delle ambasciate avevano visto i missili intercontinentali nei loro parcheggi, pronti per la sfilata. Un'ipotesi avanzata stasera è che si sia voluto evitare di danneggiare il selciato della Piazza Rossa, rifatto poco più di un anno fa perché rischiava di crollare per le infiltrazioni di un torrente sotterraneo. La carica dei missili, lanciati a ottanta km l'ora sui loro veicoli snodabili, e la presa dei cingoli sul pavimento avrebbe potuto provocare nuovi danni? Una seconda ipotesi è che i dirigenti sovietici — rinunciando a mostrare i missili strategici, simbolo e vanto della potenzialità distruttrice delle forze armate dell'Urss — abbiano voluto compiere un gesto distensivo verso l'Occidente, in omaggio allo spirito della conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cóoperazione in Europa. La verità, come spesso accade, sta forse nel mezzo, anche se la seconda ipotesi sembra trovare conforto nel tono distensivo del discorso pronunciato dal maresciallo Andrej Grechko dalla balconata del mausoleo, prima di dare il via alla parata. «Grazie alla coerente realizzazione del programma di pace approvato dal 24° congresso del pcus — ha detto il ministro della Difesa e membro del "Politbjuro" del pcus —, grazie alla politica concertata dei Paesi socialisti fratelli e alla lotta di tutte le forze pacifiche, la congiuntura internazionale progredisce sitila via della distensione, della cooperazione costruttiva e reciprocamente vantaggiosa tra Stati a differenti regimi sociali. Il successo della conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa e le misure prese dopo la conferenza per rafforzare la sicurezza internazionale ne sono testimonianza». Grechko, tuttavia, non ha mancato d'attaccare le «forze imperialiste aggressive esistenti ancora nel mondo, che s'oppongono ostinatamente alla distensione internazionale e intensificano la corsa agli armamenti». Tra tali forze egli ha incluso i dirigenti cinesi, che, con la loro «politica provocatrice» e i loro «tentativi dì compromettere il processo dì distensione», «aggravano la situazione internazionale». Le critiche di Grechko hanno provocato lo sdegno dell'ambasciatore cinese, il quale ha abbandonato la tribuna riservata ai diplomatici e s'è allontanato dalla Piazza Rossa sgusciando con il suo seguito tra i militari pronti alla sfilata. Paolo Garimberti

Persone citate: Andrej Grechko, Lenin

Luoghi citati: Europa, Helsinki, Mosca, Urss, Varsavia