Ritornano le carrozzerie in "plastica,, di Gianni Rogliatti

Ritornano le carrozzerie in "plastica,, Dopo le esperienze e le illusioni degli Anni Cinquanta Ritornano le carrozzerie in "plastica,, La convenienza nell'impiego della vetroresina è però limitata alla produzione di piccole serie Con il nome generico di carrozzerie in plastica si indicano quelle carrozzerie costruite generalmente in « vetroresina », cioè con strati di tessuti in fibre di vetro, legati con sostanze chimiche speciali; la struttura resistente può essere tutta realizzata in questo materiale, oppure possono essere incorporati importanti elementi metallici. Dopo un periodo iniziale di grande entusiasmo, che si può far risalire a circa venti anni fa, quando si pensava di potere giungere a sostituire addirittura l'acciaio nella costruzione di carrozzerie, si è arrivati ad una rivalutazione del sistema costruttivo che serve bene per la produzione di piccole serie, ma non si presta per la grande serie, che trova nella lamiera di acciaio il materiale più idoneo. I vantaggi della costruzione di carrozzerie in vetroresina sono svariati: in primo luogo (ed è questo il segreto del successo) la necessità di una modesta attrezzatura di partenza; in pratica si potrebbe fare una carrozzeria completa partendo da uno stampo unico entro il quale si depositano gli strati di tes¬ i suto che si impregnano di resine. A volte si preferisce però realizzare la carrozzeria in varie sezioni che poi si uniscono tra loro. Nel caso della Simca Bagheera i pannelli in plastica sono tenuti insieme mediante un'ossatura in acciaio; viceversa nella maggior parte delle altre vetture, tra cui la recente Ferrari 308 Gtb, le inglesi Reliant, Ginetta e Lotus, la stessa Chevrolet Corvette americana, tutta la carrozzeria è in resina rinforzata con il pianale che fa da unione: il tutto viene infine fissato ad un telaio di tipo classico. Al Salone del veicolo industriale sono anche apparse cabine di autocarro e, su mezzi leggeri derivati da auto di serie, furgonati in vetroresina. Se si usa il telaio portante e la carrozzeria in plastica, questa risulta molto leggera; inoltre presenta il vantaggio di non corrodersi col tempo come la lamiera d'acciaio e di resistere agli urti assai meglio di quella. Se l'urto è lieve e non si superano i limiti di elasticità del materiale, il danno si limita a una graffiatura della superficie, facilmente cancellabile. Se l'urto provoca invece rotture, la riparazione si effettua tagliando tutto il pezzo rotto ed incollandone uno nuovo al suo posto (o ricostruendolo direttamente a mano col solito sistema della resina e della lana di vetro). Uno dei problemi della plastica era la sua colorazione, che è ora possibile ottenere pigmentando direttamente il materiale componente. Quanto al costo, non è del tutto paragonabile alla fabbricazione della carrozzeria in acciaio a causa della diversità di lavorazione. Certamente la plastica si presta assai bene per le piccole e medie serie, in quantità che vanno dalle poche vetture fino ad alcune centinaia la settimana. E' una tecnologia oggi perfettamente conosciuta e ben collaudata, che offre la massime garanzie. Gianni Rogliatti