Radice: "Verso il Torino che voglio io"

Radice: "Verso il Torino che voglio io"Il trainer per ora è soddisfatto, ma guarda avanti Radice: "Verso il Torino che voglio io" Domenica pomeriggio, negli spogliatoi. Pulici ha segnato ancora, i giornalisti sono lì, col taccuino in mano. Passa Radice: -Bravo. Ma vacci piano, con quelle- (e indica la sigaretta che pende dalle labbra del giocatore). Poi, a distanza di 24 ore, spiega: «Vede, la partita più difficile secondo me è sempre quella che si deve ancora giocare. Quel che è fatto, è fatto-. Radice predica bene, e sono prediche alle quali i granata credono'. Mica lo stanno a sentire soltanto perché devono: lo fanno perché ne sono convinti. Claudio Sala dice che una volta II Torino andava avanti a strappi, ad alti e bassi, ma che adesso — grazie appunto a Radice -- la continuità è finalmente arrivata, ed era la cosa più importante che mancava; Pulici sostiene che, andando avanti cosi, al granata non sarà negato a priori nessun traguardo, neppure lo scudetto: Gorin era in crisi, Radice gli ha dato ancora fiducia (ed ha avuto coraggio), ora il terzino non ha più paura di nessuno, è recuperato in pieno. Ma allora, che cosa manca ancora a questo Torino per essere considerato alla stregua delle «grandi»? Gli mancano I gol di Graziani, forse? Graziani non ha ancora centrato il bersaglio neppure una volta, ma secondo Radice questo non è un problema: -Contro l'Inter — spiega — ha giocato veramente bene. Deve insistere, e anche il gol arriverà, come conseguenza logica. D'altra parte l'Importante è vincere, no?-. Giusto. Gli manca un «libero» di sicuro affidamento? Caporale non sempre convince, forse quando Santin sarà a posto anche questo piccolo problema sarà risolto. Ma anche in questo caso, Radice non è del tutto d'accordo: «Dopo l'incontro con il Perugia tutti dicevano che Caporale andava benissimo. Poi sono cominciate le critiche. Nessuno è perfetto, ma non mi pare che Caporale sia da mettere sotto accusa. Contro l'Inter avrà commesso un paio di errori, d'accordo, ma non è il caso di farne un dramma ». Ma allora, che cosa manca a questo Torino, se Radice non ha problemi? -Se andiamo a cercare Il pelo nell'uovo — dice il trainer — possiamo discutere per delle ore. Ma guardiamo la sostanza: contro l'Inter io ho avuto la conferma del progressi fatti finora dalla squadra. Forse non è ancora il Torino che voglio io al cento per cento: però ci stiamo avvicinando al rendimento migliore, un passo alla volta. E' un Torino che mi piace, che cerca di vincere sìa In casa che fuori, sforzandosi di imporre il proprio gioco. Mancava la continuità di rendimento, adesso forse c'è. Ma per esserne certi, occorrono altre verifiche. Diciamo che slamo sulla strada buona, ma che è una strada ancora molto lunga-. _ .- Forse è proprio per questo che Radice preferisce evitare l'argomento-scudetto: magari un giorno se ne parlerà (è quanto si augurano tutti, ovviamente, nel «clan» granata), ma è un discorso al quale si deve arrivare per gradi: -Secondo me — spiega Radice — le favorite sono Juventus e Napo II, e non è un pronostico difficile. Dietro di loro, altre squadre stanno recitando bene la loro parte, lo penso che II calcio italiano non sia poi cosi malandato come si vuol far credere: è la Nazionale, spesso, a non rispecchiare fedelmente il nostro campionato ». E domenica prossima il Torino andrà a Genova, ad affrontare la Samp. Mozzini, infortunato ad un ginocchio, è In lieve dubbio, però Nello Santin, che non si sente certo riserva, continua ad allenarsi ed è quasi pronto. Quello di oggi a Novara, con la «Under 23», per lui sarà un test importante.

Luoghi citati: Genova, Novara, Torino