Terrore netta Brianza: famiglia sequestrata nella viltà dai banditi

Terrore netta Brianza: famiglia sequestrata nella viltà dai banditi Drammatico episodio, di notte, a Monguzzo Terrore netta Brianza: famiglia sequestrata nella viltà dai banditi (Dal nostro corrispondente) Como, 1 novembre. Terrore in Brianza. Un'intera famiglia è stata tenuta prigioniera ieri sera per quasi due ore e mezzo da un «commando» di banditi armati e incappucciati. Il drammatico episodio è avvenuto a Monguzzo, nella lussuosa villa d'un facoltoso commerciante di carni, Angelo Montrasio, di 52 anni. L'assalto è stato a scopo di rapina. I malviventi, infatti, hanno portato via tutti gli oggetti di valore (quadri, argenteria, preziosi, pezzi di antiquariato). Hanno poi costretto il commerciante, sotto la minaccia delle armi, ad aprire la cassaforte impossessandosi d'una quarantina di brillanti e di decine e decine di milioni di lire, l'incasso d'una settimana del magazzino all'ingrosso del Montrasio. Ecco i fatti. Sono le 19,10 di ieri quando la moglie del Montrasio, Ines Gilardoni, di 54 anni, fa ritorno alla sua villa, che si trova isolata in un parco. La donna arriva davanti al cancello elettrico con la sua «132». Con lei c'è la figlia tredicenne, Enrica. Improvvisamente l'aggressione. Dal buio sbucano tre individui. Hanno il volto coperto, in mano le pistole. A spintoni fanno entrare nella villa la signora e la figlia. Nell'interno c'è la cameriera negra, Neghisti Ghebremezicel, di 31 anni. Le tre donne vengono portate nel soggiorno. Qui sono legate e imbavagliate. La scena è drammatica. Ines Gilardoni, prima che i banditi le mettano un grosso cerotto sulla bocca, implora di non far nulla di male alla figlia, di prendere pure tutti gli oggetti di valore. Immobilizzate le tre donne, i banditi iniziano la razzia: staccano i quadri dalle pareti, accumulano l'argenteria e gli oggetti di valore. Ma non sono soddisfatti. Vogliono i soldi e poiché sanno che nella villa c'è una cassaforte, attendono l'arrivo del commerciante. Alle 20 due dei rapinatori scendono in giardino, il terzo rimane a guardia delle donne. Poco dopo giunge Angelo Montrasio con la sua «Mercedes». Il commerciante viene prelevato con la forza e accompagnato all'interno. La scena che gli si presenta è allucinante. Tutta la casa è a soqquadro. Nei locali un disordine indescrivibile. In salotto la moglie, la figlia e la cameriera sequestrate. Angelo Montrasio non può che ubbidire e apre la cassaforte. Da questa i banditi arraffano decine e decine di milioni (la cifra esatta non è stata resa nota) e i diamanti. Poi legano ed imbavagliano anche il commerciante e strappano i fili del telefono. Fuggono a bordo di due auto. Dopo molti sforzi il commerciante, contorcendosi per terra, riesce a liberarsi dai legacci. Toglie anche quelli che tenevano immobilizzate la moglie, la figlia e la cameriera. Poi, con la «Mercedes», raggiunge l'abitato di Monguzzo, che dista pochi chilometri dalla villa, e telefona al «113». a. c.

Persone citate: Angelo Montrasio, Ines Gilardoni, Montrasio

Luoghi citati: Como, Monguzzo