Montefibre: per adesso nessun licenziamento
Montefibre: per adesso nessun licenziamento Montefibre: per adesso nessun licenziamento (Dalla redazione romana) Roma, 1 novembre. Le trattative per la vertenza degli stabilimenti piemontesi della Montefibre riprenderanno nella prossima settimana al ministero dell'Industria. Lo ha confermato questa sera il ministro DonatCattin, il quale ha tenuto anche a precisare che «non è in corso né si prevede alcuna procedura di licenziamento» nei confronti dei lavoratori della società. L'intervento di Donat-Cattin dovrebbe far rientrare le polemiche sorte in seguito alle voci che davano per certo l'imminente licenziamento di 4000 dei 7000 occupati nelle fabbriche di Pallanza, Verbania, Vercelli e Ivrea. La data dell'incontro del ministro con i sindacati dei chimici e con i responsabili della Montefibre e della Montedison non è stata ancora fissata ma non dovrebbe « slittare » oltre giovedì 6. Il braccio di ferro tra le organizzazioni sindacali e l'azienda dura dal 1973. Le parti sottoscrissero allora un «patto di ristrutturazione» con il preciso impegno della Montedison di mantenere ì livelli occupazionali. Un anno dopo la società annullò il patto. Affermò che la perdita annua era di 20 miliardi e che pertanto si vedeva costretta a ridurre il personale. L'intervento del governo tamponò ma non risolse la questione. Recentemente la vertenza è di nuova esplosa e in termini ancora più drammatici. Due settimane fa c'è stata l'ultima di una lunga serie di riunioni. La Montefibre pose questa alternativa: o ristrutturazione o chiusura completa. Otto ore di animato dibattito, poi Donat-Cattin riuscì a convincere le parti a ridiscutere completamente il piano di ristrutturazione. Lo scorso lunedì la Montefibre annunciò la cassa integrazione per 200 dipendenti dello stabilimento «Helion» di Vercelli. I sindacati si opposero, vi fu un nuovo colloquio nel corso del quale la Montefibre minacciò la chiusura dell'«Helion». Altre riunioni, occupazione a Vercelli, convocazione di DonatCattin per la prossima settimana. Intanto si sparse la voce dei 4000 licenziamenti, oggi smentiti da Donat-Cattin.
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