Tutti in festa verso il verde

Tutti in festa verso il verde Entusiasmante, pieno di folla ieri il "Giro della collina» Tutti in festa verso il verde Seimila in corsa e altre migliaia lungo il percorso ■ Anziani, giovani, donne, ragazzi - Nessuno fuori tempo massimo Si chiama Renato Felizia, ha 75 anni, pochi anni orsono era immobilizzato su una sedia a rotelle, a causa di una paresi parziale; ieri, in 3 ore e 5 minuti ha «scalato» per 18 chilometri la collina torinese, tagliando regolarmente il traguardo di corso Sicilia. Un miracolo delle cure omeopatiche e di planoterapia, ma un miracolo — ci sembra — soprattutto della grande volontà dì un uomo che ha reagito alla sfortuna per guarire, per vivere ancora rifiutando una semplice sopravvivenza su una sedia. E' soltanto uno dei personaggi che hanno animato ieri la manifestazione di «Stampa Sera»: gli altri 5859 iscritti, per guanto campioni, per quanto bravi, non hanno sicuramente gli stessi meriti. La giornata è iniziata alle ore 7 con i primi arrivi nei pressi del circolo dipendenti de «La Stampa», dove faceva base il centro organizzativo. Gente di tutte le taglie e di età variabili dai 23 mesi — Siria Guerresi, ma ha fatto la corsa dormendo sulle spalle del papà — ai 75 anni di Renato Felizza. La zona ieri mattina sembrava un quartiere di atleti: molte tute, variopinte, ma non mancavano anche gli abbigliamenti stravaganti. Il più bizzarro è forse al tempo stesso anche il più conformista: Lorenzo Gobello infatti, attore di caroselli, indossa un elegantissimo soprabito di cammello, bastone e bombetta nera, scarpe lucide, di vernice. Almeno lo abbiamo visto così in cima all'Eremo, non lo abbiamo visto invece all'arrivo... Confluiscono verso la partenza da tutta la città, alcuni a piedi, altri, che si sono allenati molto nei giorni scorsi (ripetendo il percorso tre o quattro volte) in comode vetture, in moto o bicicletta. E' una giornata quasi primaverile e l'aria è elettrizzata da un genuino entusiasmo: chi ha una moto ha potuto tirarla fuori, chi ha lo spider ha tolto la capote. Subito qualche piccolo incidente più o meno grave. Il primo ferito è Gianni Di Giore che due ore prima della partenza si è infortunato ad una mano tagliando i limoni per il ristoro. Due ragazze si insultano amichevolmente: Nini Miravalle doveva procurare un paio di scarpette da ginnastica all'amica Anna Mancosu. Anna calza il 37, Nini le ha portato un 42. Così vola qualche parolina poco gentile. Si cerca di rime¬ diare con un paio di calzettoni in più. Alla fine comunque Nini si farà medicare qualche piaga sotto i piedi. Anna invece, grazie alle scarpe grosse non ha avuto problemi, soltanto qualche sguardo di commiserazione di chi sembrava dirle «Peccato così carina, con dei piedi così grandi». Manca poco alla partenza: l'esperienza di queste gare popolatissime ha insegnato allo starter Giuseppe Camaioni che la massa è molto difficilmente controllabile. La gara non è competitiva, dunque si è decìso di essere elastici nella partenza: se la folla parte prima del colpo di pistola... il colpo di pistola si dà quando la folla parte. Tutti però sono colti di sorpresa: già dieci minuti prima del via infatti la massa preme sotto lo striscione spostandosi gradualmente in avanti. La macchina del giornale, le moto dei vigili e dei carabinieri non riescono a trattenerla. Cinque minuti alle nove: la folla scatta, nessuno riuscirebbe più a farli tornare indietro, così Camaioni rassegnato spara il via e prende il tempo. Noi avremmo dovuto precedere tutti con la macchina del servizio, ma rimaniamo letteralmente travolti e riusciamo a stento a o o i . a buttarci nella vettura richiudendo lo sportello. Due minuti di paura. Quando la macchina si libera dalla morsa torniamo rapidamente indietro — sarebbe infatti impossibile risalire la marea —: da corso Moncalierl, indietro fino al ponte Isabella, tutto corso Massimo d'Azeglio, corso Vittorio, fino al ponte della Gran Madre, a velocità sostenuta. Quando arriviamo Renato De Palmas e già in vista: eppure è partito imbottigliato. La sua impresa è straordinaria sin dai primissimi chilometri. Il frazionamento comunque è iniziale, con posizioni che rimarranno immutate sino al termine. Nel gruppo corre anche un cardiopatico, Massimo Durante, cinquantenne. E' stato iscritto direttamente dall'equipi del professor Brusca, primario del reparto Cardiologia delle Molinette. Si vuole dimostrare che un cardiopatico può sottoporsi anche ad un determinato tipo dì sollecitazione fisica, senza subirne danni. Accanto a lui corre un medico, ma non ce ne sarà bisogno: Durante arriva regolarmente al traguardo. Primeggiano gli abituali concorrenti della Torino-St. Vincent: «Siamo abituati a quei tremendi 98 chilometri — dicono immodestamente — questi 18 ci fanno veramente ridere ». Beati loro, ma l'impresa, effettivamente, non è pazzesca: una passeggiata portata a termine dalla maggior parte dei concorrenti, ed anche da un centinaio di sportivi che per un motivo o per l'altro non sono riusciti ad iscriversi, ma hanno voluto correre lo stesso. Paolo e Carlo Miravalle (fratelli di Nini... delle scarpe) sono gemelli, 14 anni, perfettamente identici. Corrono fianco a fianco legati da una corda, perché nessuno abbia il sospetto che uno dei due sì sia piazzato in partenza e l'altro al traguardo. La corsa tra concorrenti e spettatori ha richiamato circa 15 mila persone. Le strade del tracciato sono letteralmente invase di gente. A vederli passare tutti si direbbe che siano in ventimila a correre e non quei seimila che sugli spalti di uno stadio sembrano sparire. In testa passano con distacchi di 2030 metri, poi in fila indiana, poi sempre più fitti riempiendo la collina di colori, di voci e di piccoli drammi. Ma chi cede si riprende quasi subito, sorretto o massaggiato dagli infermieri addetti o da un amico. In coda il gruppo è meno fitto: sono i più sfortunati in tutti i sensi, perché i gas delle macchine al seguito fanno bruciare gli occhi ed impediscono una regolare respirazione. Sull'Eremo dopo i 51' e 20" di De Palmas si sparge la voce: «Il primo è già arrivato!», ma pochi riescono a crederci. E' una gara per atleti come De Palmas, Carbone e Fabretto (arrivati nell'ordine), o come la prima tra le donne. Angela Ramello (arrivata 24' in 64') ma è anche una vera passeggiata. Lo testivioniano Gino Danielis. 66 anni, Giovanni Sartoris, 66, Pietro Vialardi, 67, Giovanni Allocco 65, Alfredo Gorini, 66, Carlo Acquaviva, 67. Sono tutti arrivati nel tempo limite e parteciperanno all'estrazione dei premi (fissate sono soltanto due coppe identiche al primo lui ed alla prima lei): per loro questa giornata di sole è una grande festa di sport e di vita. Salvatore Rotondo Il primo assoluto, Renato De Palmas, con la prima donna, Angela Ramello: trofei, fiori e molti applausi per la loro grande straordinaria prestazione Per le strade della collina, un fiume ininterrotto di concorrenti