VARESE-GENOA, VINCE L'AFFANNO

VARESE-GENOA, VINCE L'AFFANNOIn testa ai cadetti arriva anche il Modena e si forma un "trio,, VARESE-GENOA, VINCE L'AFFANNO I liguri prendono un punto prezioso (0 a 0) al "Masnago" ma Simoni non è soddisfatto del gioco della squadra (Dal nostro Inviato speciale) Varese, 19 ottobre. Succede sempre così: una partita definita importante sì rivela in genere inferiore all'attesa perché il contenuto agonistico si fa sentire in maniera predominante, attenuando le capacità tecniche delle due squadre e annacquando il gioco. Varese-Genoa opponeva la formazione superfavorita della scric B al comando della classìfica in perfetta media inglese ai biancorossi lombardi che sono appena tornati indietro dalla serie A e che, abituati a questa altalena, giocano senza complessi affrontando senza paura qualsiasi avversario. Il Varese ogni anno, per esigenze di mercato, si rinnova, ma ognt volta trova tra i giovani elementi validi por costituire una formazione grintosa, tecnicamente a posto. Ben conoscendo le qualità agonistiche e tecniche del Varese di Pietro Maroso, l'allenatore del Genoa, Gigi Simoni, avrebbe senz'altro fatto la firma in partenza per il risultato bianco che si è poi realizzato allo stadio di Masnago. Simoni ìia avuto quindi un pomeriggio soddisfacente, anche se della sua squadra in questa particolare occasione gli è piaciuto più il risultato che il gioco. Qualcuno tra i rossoblu, forse sentendo troppo l'importanza di questa sfida, è apparso leggermente sottotono, a qualche altro ha nociuto il confronto diretto con un avversarlo di notevole levatura che assorbendolo in un assillante lavoro di marcamento gli ha impedito certe divagazioni offensive che tanto avevano pesato nelle precedenti partite. Il discorso si riferisce soprattutto all'ex-juventino Maggiora, « cervello » della prima linea varesina e migliore in campo contro il Genoa, che ha costretto Castronaro a dimenticare la sua qualifica di capocannoniere per dedicarsi soprattutto a limitare i danni del lucido e continuo lavoro di tessitura del numero 8 biancorosso. E il discorso si riflette pure su Croci, il terzino rossoblù che ha egli pure abitudini piuttosto offensive e che oggi invece è stato totalmente preso dal controllo del piccolo e sgusciante De Lorentls. Il Genoa ha « sofferto « l'aggressività del Varese praticamente per tutto il primo tempo, stentando a svincolarsi dalla pressione dei biancorossi ma trovando fortunatamente gli uomini del pacchetto difensivo — con il roccioso Rosato e il calmissimo Campidonico su tutti — ben pronti ad arginare ogni minaccia. Già al 5' Rosato, con un acrobatico salvataggio di testa, era riuscito a togliere al centravanti Rametto, deviandolo in angolo, un pallone ottimamente scodellato al centro dall'ex-alessandrino Mamieli. Al 13' ancora Manueli, in azione personale, si allungava troppo la palla in area e nel contrasto con Rosato finiva a gambe levate. L'arbitro, secondo me giustamente, ha respinto le proteste dei varesini ritenendo che Manueli fosse andato a terra per conto suo, essendogli mancato il punto d'appoggio nella spinta spalla contro spalla contro il più svelto capitano dei liguri. Tre mimiti dopo il numero 6 varesino Dal Fiume, ben lanciato da Romelia, incespicava al momento del tiro Al 33' Conti, ben lanciato da Castronaro, tirava al volo addosso al portiere in uscita e lo stesso Martina riusciva poi a bloccare la ribattuta dell'estrema destra ligure. Dopo una risposta varesina con un colpo di testa di Romelia fuori di poco, al 44' Pruzzo in spaccata mancava di un soffio la deviazione vincente su un cross teso di Catania a porta ormai spalancata. Nei secondi 45 minuti il r/ioco si è fatto più equilibrato e più vivace, con un'iniziale prevalenza offensiva del Genoa e con il progressivo ritorno all'Iniziativa da parte del Varese. Al 49' Rosato mandava alto riprendendo un pallone respinto da Martina su Uro di Borici, al 53' ancora Martina diceva di no con i pugni ad una violentissima stangata di Pruzzo, mentre due minuti dopo, su un rovesciamento di fronte, Campidonico risolveva abilmente una situazione di emergenza provocata da una balorda respinta dì piede del portiere Ghirardi, con rimpallo addosso al centravanti lombardo Romelia. Il Genoa rispondeva con una brillanta azione di Conti, conclusa da un centro a mezz'altezza che Bonci in tuffo deviava di testa un palmo fuori dai pali. Dopo questa fiammata dei liguri il Varese riprendeva la sua prevalenza offensiva, costringendo Campidonico e compagni ad un assillante lavoro di tamponamento tradottosi in una teoria di calci d'angolo infruttuosi. In un paio di occasioni Romelia e Maggiora riuscivano a tirare a rete: al 62' il tiro da posizione angoUitissima del centravanti attraversava tutto lo specchio della porta ligure senza trovare un piede pronto a deviarlo dentro; mentre ad 8 minuti dal termine l'interno destro biancorosso trovava Ghirardi prontissimo alla parata in tuffo. Un minuto dopo un tiro-cross di Rimbano faceva narba alla traversa, ed era ! Q«es(° l'ultimo episodio di ero I naca della Partìta. Gianni Pignata Varese: Martina; Guida, Rimbano; Prato, Arrighi, Dal Fiume; ! Manuel!, Maggiora, Ramella, Tre- soldi, De Lorentis. Genoa: Ghirardi; Ciampoli, Croci; Campidonico, Rosato, Castronaro; Conti, Arcoleo, Pruzzo, Catania, Bonct. Arbitro: Benedetti.

Luoghi citati: Catania, Prato, Varese