Le 1000 ore per laurearsi
Le 1000 ore per laurearsi Lavoro obbligatorio in ospedale: era ora Le 1000 ore per laurearsi Per i futuri medici negli ultimi due anni di università - Le modalità Novità rivoluzionaria nella facoltà di medicina c chirurgia: gli allievi non potranno più laurearsi se nell'ultimo biennio non avranno studiato per mille ore nelle cliniche universitarie e negli ospedali a contatto diretto con gli ammalati. L'innovazione è stata adottata dal Consiglio di facoltà nel settembre scorso e resa nota con ciclostili affissi nei corridoi degli istituti dove le lezioni sono cominciate prima ancora dell'apertura ufficiale dell'anno accademico. Per rendere possibile agli studenti la frequenza obbligatoria alle cliniche ed ai reparti ospedalieri, fissala dalle 9 alle 12 di ogni giorno feriale, è stato modificato l'orario delle lezioni: d'ora innanzi saranno tenute soltanto nel pomeriggio. Nel nuovo regolamento, che ha vigore immediato, è stabilito che 30 settimane devono essere dedicate alla medicina generale, 10 alla chirurgia generale, 20 ai reparti specialistici. La parte restante del tempo è lasciata alla scelta degli studenti. Sono irrinunciabili pediatria, ostetricia e ginecologia, neurologia o psichiatria. Non accadrà più, dunque, che un neolaureato inizi la professione con il solo bagaglio di una preparazione teorica. Visitando centinaia e cen¬ tinaia di ammalati insieme con i primari ed i loro assistenti si farà una cultura pratica estremamente preziosa per lui e, soprattutto, per chi si affiderà alle sue cure quando comincerà ad esercitare la professione. Il provvedimento è una dimostrazione, fra le altre, della serietà con la quale la facoltà di medicina e chirurgia di Torino vuole improntare gli studi. Che non si tratti di decisione alla quale uno studente possa sottrarsi con qualche scappatoia lo dimostra anche la responsabilità data ai primari ed agli assistenti dei reparti ospedalieri. Dovranno seguire gli studenti, redigere una relazione scritta sulla loro attività e sui profitti e potranno essere chiamati a far parte della commissione d'esame nella materia di loro competenza. E', questo, il secondo aspetto rivoluzionario dell'innovazione: l'apertura all'insegnamento ai medici ospedalieri, l'inizio di un rapporto nuovo fra essi e l'Università. Finora, ci ha detto il preside della facoltà, prof. Dianzani, degli ospedali interpellati hanno dato la loro adesione il Maria Vittoria ed il San Lazzaro. Si attendono in settimana quelle degli altri.
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