A Bologna ottima e sfortunata partita degli uomini di Radice

A Bologna ottima e sfortunata partita degli uomini di Radice A Bologna ottima e sfortunata partita degli uomini di Radice Il Torino perde ma trova la squadra I padroni di casa s'impongono di misura con una rete di Bertuzzo - Palo di Pulici e salvataggio di Bellugi sulla linea su tocco di Pecci -1 granata, incassato il gol, dominano nella ripresa - Claudio Sala miglior uomo in campo - Gagliarda prova della squadra di Bruno Pesaola Stati d'animo contrastanti negli spogliatoi Soddisfatti per il gioco seccati per la sconfìtta (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 5 ottobre. Il Torino ha perso la partita ma ha trovato la squadra: Radice, pur in una giornata chiaramente sfortunata, ha avuto la consolazione di constatare che la strada imboccata è quella giusta, che si deve solo insistere per limare le imperfezioni negli schemi e soprattutto per ridare vita ad un elemento che vale ma che sembra spento, ovvero Zaccarelli, e per migliorare la forma delle punte magari potenti ma un po' appannate al momento dello scatto, soprattutto Graziani. La sconfitta è derivata da una ingenuità della dilesa che ha tavorito il gol dell'opportunista Bertuzzo (nato alle porte di Torino, passato nel vivaio granata...), ma sull'altro piatto della bilancia vanno posti un clamoroso palo di Pulici. un salvataggio sulla linea di Bellugi su tocco di Pecci. una serie di tiri e di mischie furibonde davanti a Mancini. Le belle parole non fanno classifica, ma almeno in inizio di stagione contano più le considerazioni generali del risultato. Se può valere di buon auspicio per i granata, anche la Juventus l'anno scorso perse immeritatamente qui a Bologna all'esordio in campionato. La partita è stata sempre vibrante, interessante, a tratti bella, specialmente quando la palla capitava sui piedi buonissimi di Claudio Sala, ottimo per concentrazione e senso del gioco, di Pecci. di Salvadori e Patrizio Sala, di Maselli che egioca solo di destro ma in modo egregio, di Nanni sino a quando ha avuto fiato, di Roversi che non va troppo per il sottile ma ha ingaggiato con Pulici un duèllo splendido. Il Bologna, sospinto da un Pesaola urlante e gesticolante, sorretto da un Cereser che non ha picchiato ma ha giocato con la massima determinazione, ha impostato la partita come se torsero in palio salvezza e scudetto: ritmo, aggressività, marcamento a uomo in ogni zona del terreno. Per i rossoblu, usciti da una Coppa Italia deludente, era già il momento della vittoria a tutti i costi, per non trovarsi la piazza contro sin dalla prima settimana (una piazza già poco con- i vinta per le cessioni di Savoldi e Pecci). Cosi il collaudo è stato subito ' severo per i granata, investito all'inizio da avversari scatenati, che ' non concedevano respiro. Si è j visto sin dalle prime battute di gioco che Radice aveva accentua- ! to. nel disegno tattico della vigi- I lia, uno spostamento di compiti già affiorato nelle precedenti partite. Sala ha giocato in posizione | di mediano di spinta, prevalente- i mente sulla fascia centrale, spostatò a sinistra, formando con Pecci una coppia solida, difficile da superare e ottima per ribaltare la manovra non appena la squadra entrava in possesso del pallone. A far blocco con loro l'ottimo Patrizio Sala [bisogna decidersi a chiamarli Claudio e Patrizio, alla brasiliana, per non fare confusioni) e Salvadori. Davanti, a far da sponda alle punte, giocava Zaccarelli ma raramente riusciva a farsi vedere al momento giusto. Per fortuna che sulle zone laterali del terreno, oltre a Claudio Sala impegnato in spunti travolgenti, andavano ora Patrizio Sala, ora Salvadori. ora Gorin il quale come sostegno all'attacco si è fatto valere in alcune occasioni. Del Torino è piaciuto il modo con il quale si è presto adattato al clima da battaglia, calmati subito Santin e Pecci che erano andati oltre i confini dell'agonismo. Menegalì dopo un inizio incerto (ha lasciato ad un certo punto che Bertuzzo calciasse un corner mentre lui stava ancora richiamando Mozzini) si è ripreso; con quelli di Pecci e Santin sono finiti sul suo taccuino i nomi di Cereser (proteste), Maselli (gioco scorretto) e Vanello (ostruzionismo). Gli inviti alla severità usciti dalla recente riunione delle «giacchette nere» a Viareggio non sono caduti I nel vuoto. I granata hanno impiegato una ventina di minuti per ri- ! trovarsi, ma s'è visto immediatamente che i criteri ispiratori della squadra erano nettamente diversi che nel recente passato. Possesso della palla, inserimenti a sostegno j j dmt| ssqgclct BOLOGNA TORINO 1 0 BOLOGNA: Mancini; Roversi, Cresci (dal 74' Valmassoi); Cereser, Bellugi, Nanni; Rampanti, Maselli, Clerici, Vanello, Bertuzzo. TORINO: Castellini; Gorin, Salvadori; Patrizio Sala, Mozzini, Santin; Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. ARBITRO: Menegali. RETE: Bertuzzo al 65'. j delle punte le quali non debbono | Castellini mai restare isolate: Radice non ] in inizio di transige da certi principi. La | squadra ha incassato il gol nel suo momento migliore, non ha quindi atteso di essere in svantaggio per attaccare in forze. Il secondo tempo è stato di netto colore granata, il finale un assedio continuo (con ovvi rischi in contropiede) alla porta di Mancini toccato In te, neppureBertuzzo). Nanni al 6'te puntata dopo ha cuna uscita ha risposto la gara — c Castellini in inizio di ha corso due pericoli gara, poi non ha più toccato In palla (malauguratamente, neppure sul tiro vincente di Bertuzzo). Ad una staffilata di Nanni al 6'. parata, ed alla ficcante puntata di Bertuzzo che poco dopo ha costretto Castellini ad una uscita spericolata, il Torino ha risposto nella prima metà della gara — che è stato il suo perio- !!!|1i'i!|.i!|I;:ij conte | do meno brillante I cross di filata al volo difortunosamente ddi Roversi. con udi Zaccarelli termcon una puntata co a Graziani amento del tiro, 38' con una bella da Pecci portataZaccare do meno brillante cross di con una staffilata al volo di Pillici respinta fortunosamente dal fondo schiena di Roversi. con una botta radente di Zaccarelli terminata sul fondo, con una puntata di Claudio e tocco a Graziani anticipato al momento del tiro, e soprattutto, al 38' con una bella manovra iniziata da Pecci portata avanti con un Zaccarelli che Graziani ndono il pallone in area ross ha ha Pulici: stoppato di testa per . Ui.ul. . l'ala sinistra vistosi chiuso il varco verso la porta ha ancora toccalo indietro per l'accorrente Zaccarelli che Ila clamorosamente «ciccato» la botta da ottima posizione. Il tempo si è chiuso con un volo di Mancini andato a bloccare nel sette » una punizione a spiovere di Claudio. Il Bologna ha iniziato la ripresa con il piede sull'acceleratore, ma è stato conflato di forza da un [ Torino in crescendo. Mancini ha respinta una staffilata di Pulici al 10', poi Claudio è partito sulla sinistra, ha saltato tre uomini con l'eleganza di un pattinatore arti-1 stico, ha piazzato al centro un | pallone che Pulici con bella elevazione ha schiacciato in rete di te-1 sta ma... contro il montante alla I sinistra del portiere. L'azione pio- ! seguiva, ancora Pulici impegnava Mancini, poi era Claudio da lontano a battere a rete. Al 19' ero Pec-: ci a liberarsi per il tiro, parato, ma non vedeva Zaccarelli tutto solo sulla sua sinistra. Radice scattava dalla panchina con le mani nei capelli, l'esperienza gli diceva che quando si sbaglia molto si rischia la punizione. Che arrivava, puntuale, al 20': centro dalla destra dell'avanzante Roversi. Santin gii andava incontro senza fortuna, la palla cadeva fra Nanni. Bertuzzo. Gorin. Mozzini e Salvadori: Nanni mancava il controllo, si aveva l'impressione che avesse sfiorato In sfera, pur involontariamente con il braccio, la difesa restava ferma. Bertuzzo era il più sveglio e fatti due passi infilava Castellini da pochi metri. La reazione granata era violen! ta. tutti moltiplicavano gli sforzi ! ma il Bologna faceva muro, con ! Cereser c Roversi. veri gladiatori | e Maselli pronto a ricucire con 1 eleganza i contropiede. Al 32' coi munque il pareggio pareva fatto. ' Punizione di Pecci che scattava In i avanti per ricevere il passaggio di ! Zaccarelli e dal fondo faceva ca| rambolare la palla su Mancini in . uscita: la sfera rotolava verso la i rete, ma Bellugi arrivava in tem! po a sbatterla lontano. Ancora mi| schie. tiri di Pulici e di Pecci ferI mati dal portiere, ancora alcuni ; slalom di Claudio Sala davvero : splendido. Ma i rossoblu reggevai no sino alla fine. Per il Torino j una considerazione importante: ! meglio perdere da grande squadra. attaccando e rischiando, che j balbettando timidamente come | spesso è accaduto nel recente pas] sato. Adesso l'importante è solo ; che la sconfitta non diventi già dramma. i | I ! i ! : \ ! oblu (Telefoto Villani) Bruno Perucca Pianelli: "Avevamo la partita in pugno" - Radice: "Un risultato che non rispecchia i reali valori in campo" - Per i giocatori granata regolare il gol di Bertuzzo : (Dal nostro inviato sneciale) Bologna, 5 ottobre. // latto di aver giocato una par- i tìta più che positiva mitiga l'ama | rezza per la sconfitta. Ma mitiga I soltanto, la rabbia resta. « Anzi, a ! me secca parecchio, questo discorso di giocar bene e perdere. Meglio smetterla, è ancora pegi glio parlarne», afferma sconso! iato e scocciatissimo Graziani. : « Il calcio è così » sentenzia a \ denti stretti il general-manager Bonetto, mentre il presidente Pia! ne/// — accorato nella dilesa dei suoi giocatori provatissimi — sbotta: « Stavamo giocando meglio, avevamo la partita in pugno. Se quel pallone di Pulici fosse andato in porla anziché sul palo, a quest'ora si parlerebbe di una bella vittoria del Torino. Poteva vincere il Bologna, potevamo vincere noi, senza contare che il pareggio ci stava tutto. Non voglio con questo discorso sminuire I meriti del Bologna, voglio soltanto segnalare dei dati di fatto ». : E aggiunge, lilialmente con il riI trovato sorriso sulle labbra: «Par: lo da torinese, naturalmente. Al Bologna interpreteranno certamente la partita In un'altra chiave ». Quando le cose vanno cosi, è inevitabile che tutti battano sullo stesso tasto. Presidente, dirigeni ti, allenatori e giocatori. Radice. ; sorprendentemente compassato: j « Portiamo a casa una sconfitta dopo aver giocato una gran par; tita. Può essere una consolazione, : oppure un motivo per arrabbiarsi, | fate voi. Comunque il risultato j non rispecchia certamente l'anda' mento dei novanta minuti, non dico che il Torino sia già al masj Simo, anzi, siamo astati noi stesi si soltanto nella ripresa, però i abbiamo tenuto sempre il campo : con autorità. Abbiamo anche co] struito azioni pregevoli e occa| sioni da rete, ma non serve parj lame adesso, visto che abbiamo | perso. Mi spiace soprattutto per I ragazzi ed anche a me sembra un sogno perdere una partita così ». — Indubbiamente, un brutto soi gno. resta il latto dei due punti | persi... « Non ne faccio certo una tra; gedia. Quando si gioca bene le ; cose sono destinate a cambiare. Tanto per sintetizzare, diciamo che io me ne vado via da Bologna abbastanza soddisfatto, ma che mi secca molto di aver perso. Son due cose che fanno a | pugni, ma il mio attuale stato ; d'animo è questo ». Tutto gira attorno al gol di BerI tuzzo. quello che ha deciso la partita. Si parla di una distrazione corale della dilesa del Torino, dì I ! j I ' I ì | I I i ' ì un piccolo tallo di mani di Nanni, di una certa fortuna di Bertuzzo nella conclusione: tutti dati che possono anche essere attendibili ma che non spostano la sostanza — amarissima per i granata — delle cose. Come lo spiega Radice? « Dalla panchina non si possono avere le impressioni troppo esatte. I ragazzi parlano di un fallo di mano da parte di Nanni. Sentite un po' loro ». Loro sembrano tranquilli, nessuno ha l'impressione di avere sbagliato ed il solo che parla di Nanni è Gorin: « Sicuro, potrebbe | aver toccato il pallone con il braccio. Dico potrebbe perché anch'io ero impegnato nell'azione e non posso giudicare con assoluta sicurezza. Comunque, quando la palla è arrivata a Bertuzzo non Bologna. Un duello Pulici-Rc'è stato più niente da fare per : tutti noi ». Tutti gli altri, invece, escludono nel modo più assoluto l'intervento di Nanni, a cominciare da Castellini: « Nanni non c'entra, almeno I per quello che ho visto io. Bertuzzo è saltato fra Salvadori e | Gorin e il pallone gli è caduto fra | i piedi nella posizione giusta. E' I stato bravissimo nell'esecuzione, ! ma prima può ringraziare la forj tuna. Escludo comunque una inI certezza da parte dei miei difen' sori: la fatalità, tutto qui ». I Salvadori, lorse il più seccato ì di tutti: « Ha ragione Castellini, | il merito di Bertuzzo è nel fatto che il pallone è caduto dalla par- I te giusta, senza sua colpa o merito ». Santin, nell'azione era piuttosto j lontano, dato che eia andato a « chiudere » inutilmente il traver- I sone di Roversi e quindi non si I pronuncia, ma puntualizza: « Sono i I davvero soddisfatto della mia pari tita. anche se mi resta l'amaro ' in bocca per il modo con cui sì ì è conclusa. Li avevamo marcati benissimo, senza troppe preoccu- i i I -Roversi (Telefoto Villani) : I | | I j I i pazioni: hanno potuto fare qualche cross alto e basta. Per quanto mi riguarda personalmente, credo di aver ormai assimilato al meglio il ruolo di libero, con una buona prestazione sul tipo di quella del secondo tempo a Catania ». Insomma, il nuovo « libero » grai nafa è molto soddisfatto per coI me è riuscito a cavarsela nel primo importante confronto diretto con Cereser. E man mano die si discute, sembra che l'amarezza se ne stia andando, la convinzione generale di aver latto tutto il possibile è una medicina di notevole portata. « Sono partite segnate hanno già il risultato scritto prima — conclude Claudio Sala — meglio non parlarne più e sperare che la fortuna si volti presto dalla nostra parte ». Sereni, pacati, distesi e all'apparenza persino soddislatti, I giocatori del Torino salgono sul pullman che li riporta a casa. Forti del dovere compiuto. Ma che barba, il dovere compiuto, senza il conforto di un risultato positivo. Beppe Bracco