Juventus vince, il Torino perde ma non delude di Giovanni Arpino

Juventus vince, il Torino perde ma non delude Juventus vince, il Torino perde ma non delude CAMPIONATO: IL VIA NEL SEGNO DEI RIGORI Sorprendente: Ascoli-Fiorentina (1- Primu domenica del massimo campionato di calcio ed è subilo rigore: o legittimo o discutibile, o messo a segno o sbagliato. L'Ascoli stecchisce la Fiorentina su « penalty ». « Peppiniello » Savoldi deve battere ben Ire volle dal dischetto per infilare un gol napoletano, la Juventus apre le marcature al I j | Franco Causio è stato il protagonista indiscusso della un rigore a segno ed un gol favoloso. (I servizi sportivi 0) - Savoldi: che fa Comunale con un fischio del signor Ciacci, su cui si discuterà a lungo. Nove gol soltanto nella prima giornata, a dimostrazione che il nostro calcio è partita luventus - Verona: da pagina 9 a pagina 16) tica per fare gol difficile. D'accordo, anche lo « zero » è un numero che appartiene alla matematica, ma la gente attendeva qualcosa di più. Ha torto il pubblico? Oppure In qualità pallonaro è in una situazione di stallo scacchistico, con tutti i pregi e gli svantaggi? Solo il futuro del campionato potrà dircelo. E veniamo al rigore di Torino, decretato da Ciacci. una vecchia conoscenza su cui non abbiamo più voglia di spendere vane ironie. E' il 52', Maddè veronese travolge Gentile juventino appena entrato in area. Molti « fischioni » avrebbero lasciato correre. Ciacci indica il dischetto bianco, con grande liscalità. a nostro avviso. II divario di classe ira |uve e Verona è tale che i bianconeri, già col vento in poppa, non hanno alcun bisogno che una « giacchetta nera » vi aggiunga il suo alilo, balte Causio. una bomba che annichilisce Ginulli. Ma passano quattro minuti, entra in area juventina Zigoni il veronese, attende che lo raggiunga un cross, è caricato alle spalle da Cuceureddu juventino e l'arbitro Ciacci non fa una piega. Eh no. amici, qui non ci siamo. Un arbitro può faticare a infrangere la barriera psicologica che spesso Io blocca quando deve assegnare il primo rigore. Ma il secondo può venir giù come una ciliegia, e il signor Ciacci invece non ama simile frutto. Vi pare bello? A noi pochissimo: proprio perché in un recente convegno a Viareggio gli stessi « fischietti» hanno denigrato la moviola, cercando di espellerla dalle possibili documentazioni del calcio. Si capisce che la odiano: li inchioda ai loro errori. Ciacci ne fornisce un clamoroso esempio, ad appena mezz'ora dall'inizio del lungo campionato di Serie A. Questo dovevamo premettere prima di entrare nell'esame di una giornata già sofferente: a secco le due milanesi, inchiodate da vecchie e nuove matricole come Cesena e Perugia, sconfitti i pulzelli poderosi della fiorentina, a stento salva la Roma contro il Cagliari, fortunatissima al 90' la Lazio a GenoI va di fronte alla Samp. E c'è ! il Torino, che i testimoni a Bo< logna hanno visto criticamente bene, e che tuttavia cede le ar! mi ai più fortunelli emiliani. I C'è il Napoli, che balbetta e finirà per cospargere di sale il suo Savoldi, allineile non sbagli e produca. Veniamo al Comunale, dove una luventus autoritaria e sbrigativa ha messo sotto il Verona. Chi voleva vedere i bianconeri stremati dalla Coppa Campioni, ha osservato invece i gialloblù affaticati dalla qualificazione in Coppa Italia. Torna Capello, e la luve ha subito un altro registro. Ma soprattutto c'è un Causio che sfoga genio e invenzioni fosforiche a lutto spiano. E' ingenuo il suo marcatore diretto Sirena, sì. ma anche è frastornato dalle propulsasi e dai ghiribizzi del «barone», stavolta funzionale e ispiralo come non mai. Il suo secondo gol. dopo .< pose de dribbling ». giravolta e tiro da Venticinque metri nel « sette » è una cosa da non dimenticare negli scaffali della memoria. La luve rulla bene, anche se Betlega è un po' alllosciato. anche se dori è stanco dopo la prova strenua di mercoledì scorso: nell'avvio della ripresa, i bianconeri potrebbero e dovrebbero mietere almeno altri tre gol. ne ubiscono uno sul Unire della I ! j 1 j j : ! ' ' j gtlril mil possono vicendevolmcn- le congratularsi (senza false illusioni, però) sulla loro salute. Il Verona, trafitto da Ciacci, da Causio. dal bombardamento juventino; non ha nulla da recriminare, alla lunga: la differenza tecnica e stilistica tra le due squadre non poteva non pesare, e la luve l'ha dimostrato con un « pressing » tamo autorevole da potersi permettere, in varie occasioni. Ioni persino accademici. E' dunque panilo con varie incognite e qualche sospiro il campionato che lutti desiderano sano e regolare: ma le gerarchie preposte a governarlo traggano lezione dai primi errori, siano arbitrali siano tecnici. Il pubblico risponde agli I appelli e non va tradito in alI cun caso. La « nouveìle ragne » degli allenatori giovani ha subilo trovalo ossa per i suoi denti. Il famoso « equilibrio lattiI co » sta alla base di pareggi o I risultati stitiei non come insi1 dia. ma come slimolo, per ehi ! sa vedere. Qualche « exploit ». I firmalo da Causio o dal laziale ì Giordano, è già pervenuto agli ' onori delle cronache. Poteva co' minciare peggio, diciamocelo i francamente. Ma anche meglio: ! ed è su questo possibile « me! .alio » che bisogna puntare, Ar: bini permettendo: la loro nei cessarla severità non sia mai \ disgiunta dalla giustizia. Giovanni Arpino

Luoghi citati: Bo<, Cesena, Italia, Lazio, Perugia, Torino, Verona, Viareggio