Inter-Samb, 3 a 0 e applausi

Inter-Samb, 3 a 0 e applausi Coppa Italia: cresce l'entusiasmo attorno ai nerazzurri di Chiappella Inter-Samb, 3 a 0 e applausi Reti di Libera, Bertini e Oriali, poi entra Boninsegna che soddisfa e sfiora altre marcature (Dui nostro corrispondente) Milano, 14 settembre. Pur giocando in relax, sotto la pioggia, l'Inter non ha avuto alcuna difficoltà a mettere sotto una Sambenedettese assolvibile soltanto per l'impegno. Buon per lei che Pigino, l'ex portiere del Torino, pur denotando un'incertezza in occasione del primo gol — ma l'angolo calciato da Mazzola era veramente diabolico — abbia poi sfoderato alcune belle parate contribuendo in modo determinante a contenere il passivo. L'Inter d'altronde non ha mai voluto infierire: ha spinto soltanto nel finale quando entrato Boninsegna, reduce dall'intervento all'appendicite, ha tentato vanamente di mandarlo in gol. Anche per « Bono ». invocato dall'intero stadio dopo il tre a zero, le note sono comunque confortanti: ha giocato tre palle gol con disinvoltura, la prma poco dopo la mezz'ora quando dribblati un paio di avversari si è concesso poi un secondo d'incertezza che ha permesso a Radio di risolvere la pericolosa situazione a pochi passi dalla porta. Le cose migliori ancora una volta le ha offerte Sandro Mazzola: con o senza il pallone il capitano inventava azioni deliziose, vivacizzava gli stessi compagni, anche se questi, a cominciare dall'arrembante Bertini, non necessitavano di troppe sollecitazioni. Il capitano è decisamente in una forma « mondiale »: tutto gli riesce facile, se poi trova un pochino di collaborazione da pane dei compagni allora sono guai per i malcapitati che gli sono davanti. Tre incursioni di Facchetti nella metà campo avversaria hanno provocato altre raffiche di applausi: Giacinto è arrivato addirittura in zona gol ma al momento decisivo non è stato altrettanto potente. I suoi inserimenti comunque sono apparsi notevoli: con lui alle spalle e con un Gasparini più che mai aggressivo — Anzuini non ha mai avuto spazio su cui giocare — la dilesa dell'Inter potrà sicuramente evitare molli pericoli a differenza I dello scorso anno. Ma tutta la 'squadra, pur considerando l'oj dierno limitato impegno, al momento opportuno ha saputo sca| tenarsi e meritare gli applausi .da parte di un pubblico che si dii verte avendo ritrovato un conij plesso in grado di giocare e far I gol. Chiappella decisamente ha « miracolato » più di un elemento, ed ! è stato tanto bravo — o fortu! nato — da trovare un Marini che | a centrocampo non commette mai errori e sa lanciare il pallone nei corridoi giusti. Libera pur essendo ancora lontano dalla migliore condizione riesce comunque ad andare in gol. E' opportunista, sta sempre appostato e quando arriva il pallone utile eccolo svetta! re: anche oggi ha sorpreso l'itìj tera difesa sul traversone-spio' vente firmato da Mazzola sblocj cando il risultato e battendo per i la prima volta Pigino. Un gol tutto sommato facile da segnare ina che non tutti gli attaccanti avrebbero realizzato: la differenza sta qua. nello stacco improvviso, nella corsa verso il pailone destinato a finire in rete. Poi è stato il momento di Boninsegna. Invocato dai 15 mila spettatori — la giornata non invogliava sicuramente ad andare allo stadio - " centravanti è sceso in campo al posto di Libera, col numero sedici. E' sembrato più aggressivo, più preciso e soprattutto meno legato nei movimenti rispetto a quando dovette lasciare i campi da gioco per l'attacco di appendicite. Non è riuscito a segnare ma ha sfiorato spesso la marcatura a conferma del suo buon fiuto. Un suo sinistro al volo su traversone di Mazzola ha scatenato i fans nerazzurri: Pigino è stato molto pronto e bravo a bloccare il pallone. Resta la sensazione che questo sia effettivamente un Boninsegna rimesso a nuovo, soprattutto nello spirito più che nel fisico. Ma a .. Bobo » occorreva proprio questo, credere cioè soprattutto in se stesso. La squadra, il pubblico, hanno dimostrato di attendere il suo definitivo ritorno con simpatia: non può chiedere certamente Ji più ad un'Inter che infilata la strada del gol dà sempre di più la sensazione, dopo la vittoria contro i campioni d'Italia della Juventus, di essere destinata ad uscire dal gruppo delle comprimarie per recitare un ruolo più importante. La qualificazione in Coppa Italia a spese della Juventus, intanto, dopo questo terzo successo è ormai vicina: basterà un pareggio a Taranto ed il gioco sarà fatto. g_ gand. Inter: Vieri; Giubertoni, Fedele; Oriali, Gasparini. Facchetti; Pavon. Bertini. Mazzola. Martini, Libera IBoninsegna dal 65'). Sanbenedettese: Pigino; Della Birichina, Catto; Radio. Anzuini. Agretti (Daleno dal 71'); Ripa (dal 65' Trevisani. Berta, Chimenti. Simonato, Basilico. Arbitro: Serafino. Reti: 18' Libera, 53' Bertini, 60' Oriali.

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