Molti fra i più noti "nomi neri,, implicati nelle truffe alle banche

Molti fra i più noti "nomi neri,, implicati nelle truffe alle banche Roma: i 3 miliardi per finanziare commandos neofascisti Molti fra i più noti "nomi neri,, implicati nelle truffe alle banche «orna. 14 settembre. Servivano a finanziare ' gruppi e «commandos» della destra extraparlamentare i tre miliardi truffati in poco più di due anni a sei banche romane. Questa, secondo le indiscrezioni delle ultime ore, è l'ipotesi più attendibile per i funzionari della squadra mobile impegnati nelle indagini. Solo una piccolissima parte di questo denaro sarebbe stata infatti usata per pagare la complicità e l'opera di delinquenti comuni, falsari e funzionari di banca corrotti. Il resto, cioè il grosso, sarebbe stato impiegato per finanI ziare la criminale attività dei i gruppi eversivi, tanto diretta' mente quanto indirettamente, attraverso la preliminare creazione di imprese industriali e commerciali i cui proventi dovevano poi avere la stessa destinazione, e in via i più continuativa. A convincere gli inquirenti sulla fondatezza della loro tesi contribuisce innanzitutto la presenza, in questa clamorosa vicenda, di molti neofascisti dichiarati. Uno dei membri della banda era per esempio Giancarlo Esposti, uno dei capi delle Sam (Squadre d'azione Mussolini) ucciso dai carabinieri nella primavera dell'anno scorso durante l'irruzione al campo paramilitare di Pian del Rascino, nei pressi di Rieti. Un mese prima di morire l'Esposti aveva preso attivamente parte alla truffa ai danni di un industriale farmaceutico, correntista della Banca dell'Agricoltura all'Eur, esibendo una delega fasulla a nome di un certo Carlo Cilieri per ritirare un blocchetto d'assegni intestato all'industriale. Dello stesso nome falso l'Esposti si era servito per farsi fare una patente fasulla e per noleggiare un'utilitaria in Svizzera, dove forse andava per portare il denaro all'organizzazione. Nell'elenco delle persone già arrestate o contro le quali é stato comunque già spiccato il mandato di cattura figura poi quel Mario Cappuccini, titolare della tipografia clan-1 destina dalla quale sono usci-! ti i passaporti e i documenti falsi per Gianni Nardi, Bruno • Stefano e Gudrun Kiess, indi-1 ziati per l'omicidio del commissario Calabresi. Dalla stessa tipografia erano inoltre usciti documenti falsi per molti neonazisti riparati all'estero. Il Cappuccini gestiva inoltre con Sergio Stefano, fratello di Bruno, un'industria per forme precompresse di cemento, la «Lapidbloc», sorta sulla Laurentina. E ancora nella tipografia del Cappuccini è stato arrestato, nel giugno del '74, quel Giuseppe Ortenzi sospettato poi per la strage di Brescia e del quale sono stati provati j contatti con Giancarlo Esposti. Altro implicato nella truffa è Serafino Di Luia, noto picchiatore ed ideologo del movimento estremista «Lotta di popolo», il quale lavorava in una delle agenzie del Banco di S. Spirito ai cui danni è stata ordita la truffa. Già militante nel movimento di ultradestra «Avanguardia nazionale», il Di Luia ha totalizzato nove processi per aggressioni, risse, danneggiamenti e lesioni. Era stato anche sospettato di avere avuto contatti con i neofascisti implicati negli attentati del 1969, che culminarono con la strage di piazza Fontana a Milano, ma successivamente era stato scagionato. b h

Persone citate: Bruno ? Stefano, Carlo Cilieri, Giancarlo Esposti, Gianni Nardi, Giuseppe Ortenzi, Gudrun Kiess, Mario Cappuccini, Mussolini, Serafino Di Luia, Sergio Stefano

Luoghi citati: Brescia, Milano, Pian Del Rascino, Rieti, Roma, Svizzera