Merlone va fuori

Merlone va fuori Ora rischia di vincere Comba Merlone va fuori Ai campionati italiani di tennis di «seconda» al Monviso Zoni-Pesce la finale femminile - A Pellegrini-Scanagatta il primo titolo nel doppio maschile - Oggi si conclude il torneo Essere testa di serie ai campionati di seconda categoria non porta bene. E' crollato anche Merlone. Era l'uomo da battere, il più forte seconda categoria per tutto l'arco dell'annata. A Lesa aveva contribuito in maniera determinante a fare vincere agli azzurri la Coppa Valerio. Nei primi turni eliminatori aveva letteralmente passeggiato. Lo stesso stava facendo ieri In semifinale contro Magnelli. Un primo set dominato sparacchiando dritti di velocità pari a quelli dei migliori giocatori italiani. Poi il « crack », all'Improvviso come svuotato, abulico. Forse un senso panico dal dovere vincere il titolo italiano giocando al Monviso, il circolo del quale aveva difeso in passato i colori, da « straniero ». Magnelli non mollava, lottava su ogni palla, non aveva colpi da fuoriclasse ma appariva più completo, più determinato, più desideroso di arrivare. Lo scorso anno era stato campione di terza categoria ed essere arrivato alla finale dei seconda quest'anno è già un bel traguardo. Diciottenni entrambi, vinceva Magnelli al dodicesimo gioco de! terzo set dopo un soporifero ed interminabile palleggio risolto malamente da Merlone che sparacchiava a rete quando all'improvviso decideva di aumentare il ritmo. Mario Belardinelli. « santone » di tutti i tennisti italiani degli ultimi dieci anni, spiegava: « Merlone deve potenziarsi fisicamente. La sua autonomia è troppo limitata. Ma bisogna sacrificarsi, bisogna solIrire ed ai nostri giocatori costa sempre troppa fatica. Da noi la vita da tennista è troppo comoda. Baste che hai un minimo di stoffa e piovono i soldi. Fossi io Panatta avrei smesso già da un pezzo di giocare. La colpa non è dei tennisti ma di chi gli offre cifre da capogiro quando non sono ancora nessuno ». Poi prosegue cosi la sua appassionata « catilinaria »: « Basta dire che ci sono già degli industriali che sono andati a parlare a casa di Moscino. Un ragazzino di quattordici anni che ancora nessuno conosce o quasi. Oflerte di milioni per vestirlo e calzarlo nella speranza che diventi un campione ». I rapporti industria-tennis risentono delle debolezze federali che alla elezione dell'attuale consiglio non hanno saputo imporre la creazione di un « pool » alla maniera dello sci. Ora è difficile tornare indietro Fabrizio Comba con le industrie del settore che prolificano in progressione geometrica e pur di affermarsi sul mercato italiano fanno a gara per contendersi giocatori di qualsiasi valore che finiscono per mettersi all'asta. « Non sono più dei tennisti — strilla Belardinelli — ma dei mannequins ». Cosi saltati Merlone. Cirillo, Piuk. Aracri. Bazzardi. Fanuccl, il titolo italiano rischia di vincerlo Fabrizio Comba. Il più tranquillo, il meno professionista di tutti i giocatori italiani, uno che pensa più agli studi che al gioco ma con due soli allenamenti la settimana durante l'inverno con -nonno» Motta, con qualche ora giocata all'alba con Ocleppo quando questi fugge da Formia per non dimenticare le Langhe. ha già vinto gli -universitari- ed ora tenta un'accoppiata prestigiosa con il titolo di -seconda-. Dopo avere eliminato Cirillo. Comba ha superato il milanese Gaddoni imponendo ancora una volta la sua regolarità, favorito dalla lentezza dei campi inzuppati dalla fitta pioggia Non c'è dubbio che Comba è il più maturo di tutti i giocatori in lizza ma nello stesso tempo è quello più conscio dei propri mezzi tecnici. Un bel seconda categoria e Lasta ma che non gli impedisce di giocare divertendosi. Agli altri i soldi, gli onori, le ambizioni di passaggio in prima categoria ma anche tutte le alienazioni, gli stress, i timori, le paure. Se i giovani leoni hanno fallito in campo maschile, lo stesso non può dirsi delle ragazze che vedranno la finale Inedita fra Manuela Zoni e Annalisa Pesce. L'avvocato Elisabetta Scagnolari, campionessa nel 1972, finalista nel '73, assente lo scorso anno per infortunio occorsole alla vigilia, favorita numero uno quest'anno, è stata sconfitta dalla bambina terribile. «Ha solo quindici anni — dice Elisabetta Scagnolari — ma il cervello e l'esperienza di un'ottantenne, lo non sono mai riuscita ad entrare nella partita ma Manuela ha giocato proprio bene. Non ho mai visto giocare tatticamente tanto bene, tacendo sempre la cosa migliore». Ora occorre perfezionarle il servizio poi può continuare al più presto la scalata alla corona di Lea Pericoli. Se non è l'anno prossimo, sarà il successivo. In tinaie affronterà Annalisa Pesce. Un match all'insegna del gioco moderno dato che la Pesce pur faticando per ben tre set contro Anna Belladonna ha fatto di tutto per dimostrare che era infondata la voce che ce l'aveva definita come una «pallettara». Il primo titolo, quello del doppio maschile è andato ai toscani Pellegrini e Scanagatta che hanno superato Labellarte e Merlone con grande facilità. Merlone, inlatti, era ancora sotto choc dopo la sconlitta subita in singolare e Labellarte che pur l'aveva sostenuto in semifinale nel match decisivo nulla ha potuto. Rino Cacioppo Singolare maschile (semifinale): Magnelli-Merlone 1-6, 6-1, 7-5; Comba-Gaddoni 7-5, 6-4. Singolare femminile (semifinali): Zoni-Scagnolari 6-4, 6-4; Pesce-Belladonna 6-1, 1-6, 6-2. Doppio misto (semifinali): Scagnolari-D'Alessio b. DassùFanucci 6-2. 6-8, 6-3: Atzori-Bazzerdi b. D'Allonso-Pelosini 4-6, 6- 2. 6-2. Doppio maschile (semifinali): Pellegrini-Scanagatta b. BaldanRicci Bitti 6-3. 6-2; LabellarteMerlone b. Meregalli-Gaddonl 2-6, 6-4, 6-4: (finale): PellegriniScanagatta b. Labellarte-Merlone 6-4, 6-0. Doppio femminile (semifinali): Berta-Dassù b. Mel-Zoni 6-0, 7- 5: Canapi-Pesce b. MaverScagnolari 4-6. 6-3, 6-2. Oggi finali dalle ore 11.

Luoghi citati: Formia, Mel