"Venezia non ha ragioni di rivalità con nessuno"

"Venezia non ha ragioni di rivalità con nessuno" Si è conclusa una discussa edizione della Biennale Cinema "Venezia non ha ragioni di rivalità con nessuno" Il direttore Giacomo Gambetti risponde alle obiezioni e alle polemiche « Per il 1976 convocheremo altri autori e ci allargheremo ad altri Paesi » per tutto? Molte pellicole era-1 no già state viste, alcune na-1 zioni sono trascurate in pieno, qualche autore ha probabilmente snobbato Venezia. « E' chiaro — risponde il direttore — che convocheremo altri autori (perché no, affermati) e che amplieremo l'orizzonte ad altri Paesi». Possibilmente senza prendere stecche come quella di Mei Brooks. In passato la Mostra era accusata di svolgere indirettamente una funzione pubblicitaria per film già pronti a entrare nel circuito commerciale e capaci di reggersi benissimo da soli, da Tom Jones a Deserto rosso, da L'arancia meccanica a Cabaret. Come la mettiamo con i prodotti di Mei Brooks. Per favore non toccate le vecchiette e II mistero delle do- ' dici sedie, sicuramente desti-1 nati a grossi incassi e tra Val-1 tro già dati nelle sale di mez- \ za Italia? «Secondo me non j esiste proporzione tra l'oggi e l'ieri. Le vecchie Mostre era-, no obiettivamente costituite in funzione d'un lancio com- ; merciale. Qui i film di Brooks | sono due tra quelli che rientrano nel nostro discorso sul cinema americano, dodici opere (e non due o tre raffazzonate) che si presentano compatte quali esempi d' cultura e di spettacolo. Tra l'altro ai critici li abbiamo dati anche in versione originale, offrendo la possibilità di un confronto e di un riesame del doppiaggio, piaga del nostro mercato». Giacomo Gambetti contrai- ' tacca. «Se si discute molto la | linea della Biennale Cinema, è perché qualcosa di nuovo ! abbiamo fatto. Per il '76 non I ci discosteremo molto da que- j sta linea dove retrospettive, j seminari e convegni, se seguiti di più, possono completare I il panorama. Prevengo altre eventuali obiezioni, come la | preferenza data al cartellone dell'Italnoleggio. Ma chi ha mai offerto a me o al presidente Ripa di Meana, che so, l'ultimo Visconti?». E non è questo un segno di decadenza? «No. Rappresenta un dato della nostra esperienza. In futuro non ci troveremo davvero soli al Lido. I contatti con (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 7 settembre. Giacomo Gambetti, mite e tenace nel ricostruire questa rassegna cinematografica sulle rovine della vecchia Mostra, parla della sua Biennale Cinema a poche ore dalla conclusione. In quindici mesi si è fatto un'esperienza completa. Ha dovuto essere burocrate e al tempo stesso animatore, non si è piegato alle nostalgie della mondanità ma pure ha disperatamente cercato un pubblico vero, tuttora sollecita crìtiche e vi risponde senza animosità. Ed ecco i primi segni positivi, le platee che si riempiono, i giornali che abbandonano il tono risentito. « Forse — dice guardando a Venezia lontana dal suo ufficio al Lido — i nostri meriti non si fermano solo all'avere richiamato più gente oggi con l'ingresso a 500 lire che nel '74 con l'ingresso a 100. Abbiamo dato il via a una nuova impostazione, alla Biennale intesa come laboratorio. Abbiamo aperto i contatti con diversi Paesi e chi ci accusa di essere provinciali, badi che in fondo erano nove le nazioni partecipanti. Abbiamo offerto un panorama ampio e qualitativamente interessante di autori e di idee. Per noi i film valgono non tanto come opera compiuta ma anche come esempio concreto di situazioni politiche e culturali, economiche e di mercato. Non credo di avere sbagliato nell'organizzare personali di registi sul nascere e non sul morire». Sì tratta di Angelopoulos I e della Akerman. E' facile obiettare però che O Thias- | sos e Isabelle Dielman, i due film-fiume che segnano in cer. to modo la nascita della cinematografia greca e belga, sono stati scoperti da Cannes. Venezia non dovrebbe venire a rimorchio di nessuno. « Certo — interrompe a sua volta Gambetti — la « Quinzaine des réalisateurs » li ììp. scoperti con pieno merito. Ma io non trovo ragioni di rivalità. Venezia si vanta di avere scoperto questi autori per intero ». Coscienza a posto in tutto e 1 produttori, autori, attori sono 1 inevitabili ». Cannes ha ucciso gli altri festival. Giacomo Gambetti conta di opporle Venezia come antagonista senza copiarla. Ha tempo fino al '77-78. Il sito mandato è quadriennale. Piero Perona rd[

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