I ministri degli Esteri della Cee contro il voto Onu sul sionismo

I ministri degli Esteri della Cee contro il voto Onu sul sionismo La riunione a Roma presieduta da Mariano Rumor I ministri degli Esteri della Cee contro il voto Onu sul sionismo Roma, 50 ottobre. 1 ministri dogli Esteri della Comunità europea, riuniti a palazzo Barberini sotto la presidenza di Mariano Rumor, hanno riaffermato con ogni decisione possibile, il loro « no » all'identificazione razzismo-sionismo, contenuta nell'orma! famosa mozione passata a maggioranza in una commissione dell'Orni. Hanno concordato sulla necessità di un analogo atteggiamento, se la mozione dovesse essere presentata all'assemblea generale delie Nazioni Unite, pur preoccupandosi, ovviamente, di ribadire la loro condanna del razzismo in gene tale, quello vero, ] ministri hanno anche esa minato il problema dell'attua concreta realizzazione ncH'atteg zione pratica dell'atto finale della Conferenza sulla sicurezza e i sulla cooperazione in Europa j (Csec) e hanno convenuto di adoperarsi congiuntamente per-1 che i principi e gli impegni dela carta di Helsinki trovino una ! giumento di tulli i governi fir malori'. Altri temi discussi: la tragica situazione nel Libano. quella più ampia del Medio Oriente, Cipro, le ultime vicende in Portogallo e Angola (non si sarebbe ancora parlato, invece, della Spagna). E' stata infine portata avanti la consultazio 1 r" di lillt0 » semestre della preI sidenza di turno italiana. ! Alla conferenza ministeriale prossimo vertice euro-1ne su peo. in programma per i primi due giorni di dicembre a Roma, nello slesso palazzo Barberini: tale riunione conclude- | non hanno partecipalo tutti e nove i titolari degli Esteri: il francese Sauvagnargucs e il bel I ga Van Eslande, in viaggio, e iil lussemburghese Tliorn. impegnalo a New York come presidente dell'assemblea generale dell'Olili, si sono fatti rappresentare da sottosegretari o alti funzionari. La conferenza rientrava nel cielo abituale dedicato alla cosidelta cooperazione politica, cioè al coordinamento delle politiche estere dei Nove, fuori dallo stretto ambito della Comunità Economica. Come in ogni altra di questo genere, il \ clima è staio mollo fattivo e cordiale (lo ha ribadilo Rumor .'in una conferenza sianipa), ! tuttavia senza risultati parlico larmcntc significativi. I nodi 1 della politica inter-europea, i , nodi più complessi, finiscono . j riunioni ministeriali, che sono precedute da altre dei direttori generali degli affari politici, | sla- volendo essere ottimisti. I proprio nel loro carattere di «routine-*, cioè nel raffronto ! sistematico dei punti di vista ! dei Nove su tutti i problemi del ''attualità internazionale, in vi I sla c'i ricondurli al massimo grado possibile di unità. Così ^ stal° imchc stavolta. I Bisogna aggiungere che al ; per essere rinviati alle periodiche riunioni dei capi di Sialo o di governo. L'utilità delle di là della convergenza delincatasi oggi come in altre occasioni su certi temi esterni, non mancano certo i motivi di frizione o di aperto dissenso all'interno della Cee. A parte la guerra del vino italo-francese, a parte anche le preoccupazioni che suscita l'atteggiamento tedesco di contenimento delle spese comunitarie, il tema più critico, in termini immediati, è la decisione del governo britannico di non farsi rappresentare dalla Cee nella conferenza Nord-Sud sull'energia c le materie prime in programma per metà dicembre a Parigi. Il governo Wilson, per prevalenti molivi di politica interna, come la pressione della sinistra laburista e le resistenze dei nazionalisti scozzesi, ritiene di aver diritto ad un'identità particolare, per i rilevanti giacimenti petroliferi del mare del Nord; ma ciò, oltre a infliggere un lietissimo colpo alla cooperazione europea, minaccia di mettere in crisi la stessa conferenza parigina, poiché riapre il discorso, estremamente com¬ plesso, del numero dei partecipanti. Dopo la conferma del « no » inglese, clic Callaghan diede una decina di giorni fa a Lucca, nel corso di una riunione informale dei nove ministri, il tema non è stalo ripreso ti Roma, almeno ufficialmente. Si spera che un compromesso possa essere trovato in altra sede, tipo l'Ocse; ma intanto resta il segno evidente di quanto sia fragile, oltre le parole, il disegno di una politica europea. a. ri.

Persone citate: Barberini, Callaghan, Mariano Rumor, Mariano Rumor I, Rumor, Van Eslande