Per il delitto di Roma si segue "ogni pista,,

Per il delitto di Roma si segue "ogni pista,, Per il delitto di Roma si segue "ogni pista,, Rilevate analogie con gli attentati compiuti contro esponenti del msi a Padova e a Bologna - L'identikit dei due killer ] ; Rorha, 30 ottobre. Non è stata ancora rico-1 struita con esattezza la mec- ! canica dell'uccisione di Ma-ino Zicchieri, iscritto al Fron- ! le della gioventù, fulminato j j ieri sera da un colpo di fu cile dinanzi alla sezione del msi di via Gattamelata al quartiere Prenestino. La polizia, l'Antiterrorismo, e l'ufficio politico indagano « in tutte le direzioni ». Alla pre- j senza del sostituto procuratore Pierro sono state finora ascoltate una quindicina di persone. Questa la versione dei fatti emersa dopo ventiquattro ore di indagini. Poco dopo le 17 e 30 di ieri, tre giovani, Mario Zicchieri, Marco Lucchetti e Claudio Lombardi, stanno per entrare nella sede del msi, quando arriva veloce una 128 verde con tre per sone a bordo. Dalla macchina, che ha una targa posticcia, di cartone nero, con le cifre in vernice bianca, scendono rapidi due uomini, prendono la mira, sparano, fuggono. Mario Zicchieri è colpito a morte; Marco Lucchetti è ferito a un braccio e a un ginocchio; Claudio Lombardi si salva perché si trova già all'interno del locale. I killer riescono a dileguarsi, minacciando con i fucili un giovane aviere che, dopo aver assistito al fatto, si è messo all'inseguimento della 128. La polizia ha ricostruito l'identikit dei due killer che, appena le sue condizioni di salute lo permetteranno, verrà mostrato a Marco Lucchetti. Pur vagliando tutte le ipotesi, la polizia sta indirizzali do le indagini verso una pista che alcuni elementi rendono più concreta. Secondo gli investigatori, la freddezza mostrata dai due killer e il loro aspetto fisico coinciderebbero con quelli dei protagonisti di due episodi analoghi avvenuti nei mesi scorsi. Il primo accadde nell'aprile scorso proprio davanti alla stessa sezione del msi di via Gattamelata, quando colpi di piatola furono esplosi contro l'esponente missino Raul Tebaldi, che rimase ferito alle gambe. Il Tebaldi forni alla polizia qualche particolare sull'attentatore: era un giovane ben vestito, con un cappello grigio che gli copriva gli occhi. L'altro episodio è avvenuto nel marzo scorso e riguarda lo stesso Tebaldi, che insieme con Luigi D'Addio, segretario della sezione, stava affiggendo alcuni manifesti in una via adiacente; da un'auto in corsa furono sparati alcuni colpi di fucile, che andarono a vuoto. Anche in questa occasione il Tebaldi fece alla polizia una descrizione degli attentatori che avrebbe qualche somiglianza con l'identikit di uno dei due killer di via Gattamelata. Quanto alla matrice del grave episodio di violenza, il dottor Noce, responsabile per il Lazio dell'Antiterrorismo e il dottor Impiota, capo dell'ufficio politico, hanno ribadito che sarà «seguita ogni possibile pista». I due funzionari hanno precisato che non è possibile, allo stato dei fatti, affermare che l'azione contro la sede missina del Prenestino sia stata organizzata dai Nap (Nuclei armati proletari), come qualcuno aveva affermato, o ad altre individuate organizzazioni di estrema sinistra. Alcuni elementi dell'aggressione, comunque, presenterebbero, secondo gli inquirenti, analogie con gli attentati di Padova e di Bologna (attribuiti ad estremisti di sinistra)dove tre esponenti del msi furono uccisi a colpi d'arma da fuoco, all'interno delle sezioni del loro partito. Gli investigatori hanno preso contatto con i loro colleghi delle due città, per vagliare insieme le eventuali analogie fra i tre episodi. Questa mattina, il sottose- ] gretario agli Interni Zamber- ] ; letti riferendo alla Camera ; 1 ! sull omicidio dello Zicchien i ie su^ ferimento di Marco i ! Lucchetti, ha precisato che, : j dalle testimonianze acquisite j j finora « i due studenti aggre- ] diti frequentavano la sezione \ dei msi quali simpatizzanti ». Rispetto alle indagini, il sottosegretario ha aggiunto che l'indirizzo assunto « è orien- stanza che il segretario della sezione missina di via Gattamelata, Luigi D'Addio, è uno dei testi chiave nel processo per l'uccisione dello studente greco Mikis Mantakas. avvenuta il 2S febbraio davanti alla sede del msi del quartiere Prati e che già nell'aprile scorso subì un attentato fortunatamente fallito ». La testimonianza di Luigi D'Addio fu, insieme con quella resa da altri giovani missini, alla base dell'incriminazione di Alvaro Loiacono e Fabrizio Panzieri, ambedue simpatizzanti dell'estrema sinistra, per l'uccisione di Mikis Mantakas. A proposito del collegamento dell'omicidio dello studente greco con quello di Marco Zicchieri, i difensori di Panzieri e Loiacono hanno diffuso un comunicato in cui, « mentre si uniscono alla unanime deprecazione per l'azione banditesca di via Gattamelata », denunciano la « totale infondatezza e l'incredibilità » della j tato a considerare la circo ipotesi che collega i due epi sodi. « E' completamente fal- sa la notizia diffusa da alcuni organi di stampa — continua no i legali — secondo cui sa rebbe stata depositata la re- quisitoria di rinvio a giudi zìo contro Panzieri e Loiacono. A tutt'oggi i difensori non hanno potuto averne copia ». Silvana Mazzocchi Alfredo Lazzarini dell'Ufficio politico di Roma ferito durante i disordini avvenuti in seguito all'uccisione del giovane missino giunge al pronto soccorso del San Giovanni

Luoghi citati: Antiterrorismo, Bologna, Lazio, Padova, Roma