Si delinea un fronte filo-algerinoper il problema Sahara spagnolo di Francesco Rosso

 Si delinea un fronte filo-algerinoper il problema Sahara spagnolo Mentre la "marcia,, dei marocchini sembra segnare il passo Si delinea un fronte filo-algerinoper il problema Sahara spagnolo (Dal nostro inviato speciale* i Marrakccli, 29 ottobre. I La definizione più benevola j con cui qui a Marrakcch ci si | riferisec al segretario generale cicli'Onu, Kurt Waldhcim «guastafeste»: infatti, volando dall'una all'altra delle capitali interessale al Sahara spagnolo, ha Unito per rimettere in corsa l'Algeria, che sembrava ormai fuori eausa, e bloccare la soluzione del problema elei fosfati, ma soprattutto delle posizioni strategiche che pareva fossero prossime ad un accordo a tre, tra Marocco. Spagna e Maurita- nia. Ora si parla di nuovo del-1 l'Algeria come parte integrante della zona sahariana, con la quale ha quasi inesistenti con- fini, ed alcuni paesi africani ed i arabi, pur riconoscendo gli in- leressi preminenti del Marocco, non mettono l'Algeria alla porta, Idi Amili, il dittatore dell'U- \ . panda, ad esempio, ha l'atto ihi tcrvenire l'Olia, l'Unione africa! na, che è riunita in qucsli giorI ni a Kampala, c ha inviato a Madrid e a Marrakcch suoi messaggeri per sostenere la lesi che l'Algeria ha diritto a dire la sua parola in questa compii-, cala faccenda. Identica posiziò- ne ambigua e pericolosa hanno assumo alcuni paesi arabi tra ieui la Siria, il cui presidente ■ 1 Assad in un messaggio al re del Marocco riconosce i legami storici fra questo paesi ed il Sahara spagnolo, però consiglia di non creare situazioni irreversibili che possano provocare la frattura fra i paesi arabi; in pratica consiglia il sovrano ma- i 1 rocchino di non lasciare fuori j I dalla porla la vicina Algeria. I 1 Ed è invece quello che re ! Hassan intende proprio fare,! j perché a porgere un dilo all'in| vadenle vicino c'è il rischio di ! ' i lasciargli tutto il braccio. Il I Marocco, ad esempio, non a j avrebbe nulla in contrario ad i | una partecipazione algerina ale o i , a i , i o , Io sfruttaménto delle ricchezze minerarie del Sahara, ma l'Algeria ha sempre energicamente negato di avete mire espansionistiche e eli volere solo una corretta applicazione della risoluzione dell'Orni, cioè l'autodeterminazione per quei pochi sahariani, chi elice settantamila e chi meno eli cinquantamila perché nessuno e mai riuscito a contarli bene: da bravi beduini - essi vagano da un punto all'al-1 Irò del deserto c sfuggono alle e maglie elei controlli come la a sabbia fra le dita. Anche per - queste particolari condizioni anid i bicntali ed etniche, parlare di - autodeterminazione dei saharia, "i è' un po' un eufemismo: chi , andrà a votare, dove, quando? - \ H referendum eventuale, pcr- a i ciò. avverrebbe sotto la prolezione eli quegli clementi che da tempo si sono imposti come i leaders politici più riso- luti, cioè i dirigenti di quel Polisario, l'ionie per la liberazione del Sahara c del Rio de i e -, Oro. saldamente eonliollalo. - dicono a Marrakcch. dall'Algco ria, dielio la quale la capolino a i1 amica Russia, bramosa eli ote tc""c b:,si marittime sia nel ■ 1 Mediterraneo clic noli Atlantico. Tulio dev'essere guardalo in questa prospettiva se si vogliono comprendere almeno alcuni risvolli dell'imbroglio incomincialo circa quattro anni addietro, quando Algeria e Marocco l oa a n - i -'. accapigliarono fino a minac i j c,arc una guerra totale per e . I contese miniere di ferro della e zo,,11i! 1,1 1 "ldul. a,.la mm,cnl e,! ">'!' »!remo Sud- ?'? a,,e Por,c i di a del Sahara, ebe il Marocco ave! va occupalo dopo l'indipcndcn'• za dalla Francia e dalle quali '■. fu sloggialo dall'Algeria. Nel giugno del W2 proprio ; a Rabat avvenne una riunione dell'Oua. l'Unione africana. | dinante la quale i due Paesi I raggiunsero un accordo di masi sima per lo sfruttamento delle ! miniere, la costruzione di una | ferrovia lino a Tarfaya, dove ; sarebbe sialo costruito anche \ un porto per l'imbarco del mi' neralc ferroso. Fu un accordo plutonico, mai entrato in vigore, perché in quell'occasione ' erano presemi a Rabat alcuni esponenti del fronte di libcrna- - zione delle Canarie. «Attenti i-\ — dissero quei ribelli delle ri isolo atlantiche — le Canarie o- sotto un crocevia formidabilemg/i Slati L'ititi potrebbero ini possessarsenc e installare loro basi con cui controllare le vie atlantiche, soprattutto (incile del petrolio ». Marocco e Algeria si buttarono per conquista-1 re il cuore di quei guerriglieri anlispagnoli, ma lini per spuntarla l'Algeria, proponendo una federazione a due con la Mauritania subito ed ili seguito a quattro, con il Sahara spagnolo e le Canarie. Un abile gioco strategico che avrebbe messo completamente fuori causa il Marocco, il quale ha reagito come tulli sanno, cercando l'accordo direno prima con la Spagna, poi associando la Mauritania ed infine mobilitando il paese con quella « marcia verde » che ha messo sossopra le Nazioni Unite e mezzo inondo, con lo scopo di isolare l'Algeria. L'accordo con Spagna e Mauritania pare sia slato raggiunto e che. come sostengono alcuni qui a Marrakcch, sarà firmato forse Ira un paio di I 1 1 giorni. Però nel frattempo c'è stalo il viaggio di Kurt Waldhcim, il «guastafeste», c l'AlgcI ria c tornata nel gioco: una dc1 legazione guidala dal ministro degli Interni algerino è arrivala a Madrid. Il ministro, Mohamecl Bcnalmcd Abdelghani, è un uomo di fiducia di Bumedien, Unno domani parlerà del Sahara con il primo ministro Arias Navarro: Franco sta morendo, ma ciò pare non preoccupi molto i vari contendènti del Sahara, tuttora impegnati in questo gioco così complesso che può diventare pericoloso. Intanto la mobilitazione per la «marcia verde» continua, ma la febbre iniziale comincia a scendere: per trasportare al Sud. verso Tarfaya, quei trecentocinquantamila volontari sono siali requisiti lutti i treni, tulli i camion, lutti gli autobus c lo resteranno lino al termine dell'avventura sahariana per riportare indiclro questi legionari, per cui da dieci giorni, cioè da quando è incominciala la marcia d'avvicinamento, il Marocco è pressoché paralizzato; chi non dispone di un'automobile propria e deve viaggiare ha poche seellc: gli aerei, quando Uova posto, o i taxi. Gli osservatori stranieri, ma anche alcuni uomini politici locali, soslengono che re Hassan ha sbaglialo a dilungare lauto nel tempo questa marcia; una volta deciso di melitele le Nazioni Unite di fronte al fallo compiuto, avrebbe dovuto far avanzare da Tarfaya su El Aiun. oggi già isolala da un lungo coprifuoco, anche venti o trentamila uomini lungo quella breve pista di sabbia lunga non più di cento chilometri. L'attesa nei desolati campi di raccolta del Sud, anche a causa del debilitante Cliargui, il caldissimo vento del deserlo che spira da due giorni, potrebbe deprimere i marciatori affilili già da non pochi disagi. Francesco Rosso

Persone citate: Abdelghani, Arias Navarro, Assad, Kurt Waldhcim