Fantascienza gialla e viaggio in Russia
Fantascienza gialla e viaggio in Russia CRONACA TELEVISIVA Fantascienza gialla e viaggio in Russia Continua, intrepido, quel feuilleton pieno di avventure, di sorprese e di complicazioni che è Gamma, lo sceneggiato diretto da Salvatore Nocita. Pare che il racconto avesse in partenza grosse ambizioni, cioè volesse porre sul tappeto angosciose questioni circa il trapianto del cervello, i limiti della scienza, i diritti della personalità individuale, i pericoli di una metamorfosi, attraverso la operazione chirurgica, di ta- !le personalità ecc. ecc. In effetti, di quando in quando, brandelli di un messaggio pensoso affiorano qua e là: ma fortunatamente vengono subito sommersi e portati via dall'intrigo giallo pieno di tenebrosi risvolti. Diciamo fortunatamente perché di trasmissioni didascaliche, gravi, con lezione e predicozzo in sottofondo la tv straripa: mentre è regolarmente mancante di sceneggiati di onesto consumo, un po' ingenui e fumettistici, un po' assurdi e truculenti, ma dotati di una certa suspense, di una storia emozionante che induca lo spettatore a restar lì, davanti al teleschermo, per vedere « come va a finire », e che ad ogni puntata lo solletichi con un fatto clamoroso in sospeso: com'è, appunto, questo Gamma che non passerà agli annali della tv ma che non è cosa che annoi, tutt'altro. Ci vogliono anche queste trasmissioni. Anzi, sono indispensabili: tanto più quando, come Gamma, sono prodotti ben confezionati. Da qualche settimana, al martedì, c'è Jazzconcerto, una rassegna dove sfilano i nomi più prestigiosi, e attuali, del jazz mondiale. E' una rubrica molto apprezzabile che in qualche modo cerca di far dimenticare i lunghi silenzi cui la tv ha condannato per anni e anni questa musica considerata « inferiore » o non adatta al nostro pubblico, chissà. Anche ieri il numero dedicato all'italiano Enrico Rava era di eccellente fattura, curato da un esperto come Franco Mondini e affidato alla regia di Maurizio Corgnati. S'è chiusa l'inchiesta Russia allo specchio con una puntata sulla Siberia vista non come sinistro luogo di deportazione in tempi remoti (e recenti) ma come paese dalle grandi possibilità di sviluppo, tutto teso verso il futuro, dove, secondo il reportage, si sta delineando un tipo nuovo, più aperto e più elastico di cittadino sovietico. La puntata, che s'era iniziata malamente, con un'inutile scena di crudeltà, il ferimento a morte di un lupo da parte di un cacciatore che spara da un elicottero e che non è neanche capace di centrarlo e ammazzarlo subito, ha offerto via via un ampio panorama di una terra sulla quale, anche geograficamente, si hanno in genere idee abbastanza confuse. Russia allo specchio ha suscitato interesse e insieme, com'era da aspettarsi, critiche, rilievi, polemiche. A nostro avviso la trasmissione, diretta da Sergio Giordani, ha avuto — e abbiamo già avuto occasione di dirlo, ripetutamente — un merito ragguardevole, quello di aver portato sul video per la prima volta un documentario che si proponeva di compiere un viaggio nell'Unione Sovietica con spirito di amicizia, alla ricerca, in uno sterminato territorio dove vivono 180 popoli di- ! versi, di aspetti umani e quotidiani, di antiche tradizioni e di mutamenti in atto attraverso interviste più al cosiddetto uomo della strada che alle autorità ufficiali. Un programma certamente non completo, cioè con lacune (ma sarebbero state necessarie quindici o venti puntate), tuttavia serio, vivo, pienamente rispettabile. Ricordiamo ancora, sul « secondo », L'avventura dell'archeologia, e Pianeta donna con un'indagine nell'Iran sulla difficile condizione della donna musulmana. u. bz.
Persone citate: Enrico Rava, Franco Mondini, Gamma, Maurizio Corgnati, Salvatore Nocita, Sergio Giordani
Luoghi citati: Iran, Russia, Siberia, Unione Sovietica
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