Rivera salda il debito Castelfranchi polemico

Rivera salda il debito Castelfranchi polemico E' più che mai il "padrone,, del Milan Rivera salda il debito Castelfranchi polemico "Di Gianni adesso penso quello che pensa Giagnoni" - Fra tanti contrasti, una dichiarazione di pace: è Buticchi a farla (Nostro servizio particolare) Milano, 27 ottobre. Rivera ha saldato il suo debito. Stamattina 500 milioni sono stati versati alla Goldatex, che esce così di scena. Adesso l'avvocato Ledda ha rivolto istanza al presidente del tribunale di Milano per ottenere la revoca del sequestro conservativo delle azioni acquistate a suo tempo da Rivera. Il sequestro era stato chiesto da Castelfranchi per garantirsi da eventuali insolvenze di Rivera. Ma la storia non finisce qui. In un comunicato emesso in giornata il dott. Pozzi, commercialista di Rivera, nel dare notizia dell'avvenuto pagamento, ha anche detto che Rivera Intende rivalersi in sede giudiziaria contro l'azione di Castelfranchi. che ha preteso il pagamento di un credito (ed ha chiesto il sequestro delle azioni a garanzia) prima che scadesse il termine ultimo, fissato per il 30 novembre. Insomma il Milan passa da una aula di tribunale ad un'altra. Comunque Rivera si considera sempre il padrone, come ha sottolineato nel comunicato, dove si dice testualmente che « // gruppo Rivera è l'unico legittimato a guidare il Milan s.p.a. - dopo il pagamento delle spettanze dovute a Castelfranchi. Rivera, ufficialmente si è esposto per il Milan in termini di un miliardo e mezzo, cosi dicono le cifre diffuse dai suoi addetti. Nel pomeriggio, intanto, è venuta al nodo anche la » grana •> dei contratti - congelati ». Come si ricorderà, Castelfranchi chiese ed ottenne la convocazione di un'assemblea straordinaria del consiglio di amministrazione della società, quando sui giornali vennero fuori le notizie della cessione di Zecchini alla Sampdoria per circa 450 milioni. Castelfranchi pensò che i 400 milioni servissero a Rivera per liquidare il suo debito. Ne fece però una questione di principio, dicendo che Zecchini non andava trattato come un pacco postale e poi sottolineando come la cessione doveva essere controfirmata ed autorizzata dai reggenti in carica, e cioè da Buticchi e dallo stesso Castelfranchi. La riunione oggi si è svolta, ma non ne è uscito niente di clamoroso. Buticchi ha accettato di controfirmare, in qualità di reggente, i contratti di Zecchini, Gori, Turlni, Dolci, Devecchi, Luvison e dopo una disputa un po' movimentata con Castelfranchi nelle vesti di protagonista polemico, la riunione si è sciolta. Castelfranchi. insomma, è stato, almeno oggi, sconfessato. Di particolare c'è questo: al termine della riunione Buticchi ha annunciato che non vuole continuare la guerra con Rivera. Vuole restarsene in un angolo con tranquillità e signorilità, almeno questo sostiene a livello ufficiale. Castelfranchi, più adirato che mai, ha detto: «S'è chiuso per me un mese di passione. Di Rivera adesso penso quello che pensa Giagnoni ». Domenico Morace Rivera e Castelfranchi, prima alleati e ora nemici

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