Re Hassan rinvia la "marcia,, sui Sahara e manda il ministro degli Esieri a Madrid di Francesco Rosso

Re Hassan rinvia la "marcia,, sui Sahara e manda il ministro degli Esieri a Madrid Si sta decidendo (senza fare i conti con Algeri) la sorte della colonia Re Hassan rinvia la "marcia,, sui Sahara e manda il ministro degli Esieri a Madrid (Dal nostro inviato speciale) Rabat, 24 ottobre. Partito per seguire la «marcia verde» dei marocchini lungo le sabbiose piste del Sahara fino a Aaiun, la capitale della contesa striscia di diserto, ho dovuto compiere prima la mia «marcialonga aerea» grazie agli «aquilotti selvaggi» dtl comandante Pellegrini i quali si mettevano in sciopero mezz'ora prima che decollassero gli aerei sui quali dovevo salire. E' accaduto per l'aereo Torino-Parigi e sono stato costretto a dirottare su Roma per inseguire un volo verso Nizza, cancellato poco prima della partenza e sostituito con un volo improvvisato a Parigi dove ho potuto acciuffare per la coda un aeeeo diretto a Rabat. Io sono arrivato a destinazione, ma non le mìe valigie, finite chissà dove, forse rimaste aRoma, oppure approdate a Nizza, a Parigi o New York, secondo l'estro degli smistatori di bagagli. Pazienza, perdonerei tutto al comandante Pellegrini e ai suoi aquilotti selvaggi che, affermano, si battono in questo modo per la libertà sindacale, se stamane svegliandomi non mi fossi trovato senza un faz- zolello dì ricambio né uno ispazzolato per i denti, né un rasoio, né una camicia o unpaìo di calze pulite. E' untrauma violento, ci si sente poveri, infelici, perduti. Poi sono uscito per le provviste più urgenti e i miei umori so- no cambiati; ho incominciato a vedere già a Rabat cht cosa sia la «marcia verde» predicata e voluta dal re Hassan II. E' vero che non tutti i marocchini sono scesi a Sud per partecipare all'invasione pacifica del Sahara spagnolo, però è vero che tutti i marocchini, eli vedevo nei fragorosi fittissimi cortei che intasavano le vie di Rabat, partecipano al tripudio del Paese per la grande e, si spera, incruenta conquista di quella fetta di sabbia vasta quasi quanto l'Italia, su cui vagano forse 70 mila beduini, nel cui grembo pare sia nascosto un tesoro, i già citati giacimenti di fosfati che, secondo calcoli approssimativi, dovrebbero vare qualcosa come cento mila miliardi di lire. Senza contare i giacimenti di ferro e quelli probabili di petrolio. Però, affermare che il Marocco si sia mosso esclusivamente per mettere le mani su tanta ricchezza sarebbe limi- i tativo oltre che inesatto; Has- i san II vuole sì i fosfati, ma \anche un'affermazione di pre-istigio che lo metta al riparo \ dai giochi interni, tna soprat- j tutto esterni, coi quali si ten- ta di sopraffarlo. Uscito mira- Golosamente vivo da un paio ■ di attentati eseguiti sì da tna- rocchini, però manovrati dal di fuori, il monarca cerca la rivincita per rinsardarsi sul trotto e il Sahara spagnolo è stata l'occasione buona. Poi che deve liquidare i suoi pos- sedimenti coloniali, la Spagna deve necessariamente abbati- donare anche la sua fetta di Sahara, ma in un primo tem- po avrebbe desiderato restarvi almeno con un piede, attraverso la formazione di uno Stato indipendente, un nuovo seggio alle Nazioni Unite per 1 rappresentare una popolazio-1 | ne pari, se non inferiore, a <i quella di Novara. L'Orni man-i \ dò una delegazione ad Aaiun, 1 ma non si sentì di prendere luna decisione e passò la pata ta bollente alla Corte interna \ zionale dell'Aia, la quale deci ' se che tra Marocco e Sahara ' spagnolo è sempre esistita j una allegeance, termine un i po' equivoco che può signifi- care devozione o sottomissione spontanea. Re Hassan II, in un discor- i so di ieri ai sahariani, ha di j scusso a lungo su tale definì I zione paragonandola a quella \ cercata da Maometto per il suo ritorno alla Mecca, dove rientrò dopo aver ottenuto appunto la devozione di tutte le popolazioni arabe. Il mo-narca marocchino insiste molto sui legami storici, inop pugnabili, che esistono tra Marocco e Sahara spagnolo, dei quali si ebbe una prova nel 1956, al termine della lotta di liberazione contro la Francia; allora i marocchini oltrepassarono la frontiera del Sahara spagnolo ma desìstettero dall'avanzata solo perché in quel momento a Rabat avevano altro a cui pensare. E' certo comunque che allora marocchini e saha- 1 riatti esultarono insieme per < l'avvenuta indipendenza. i Vent'anni dopo, le cose so- \ no un po' mutate, ma non per | volere dei sahariani, o degli spagnoli; chi soffia sul fuoco della discordia, questa volta è l'Algeria, dietro la quale si profila la Russia. Ma anche per Algeria e Russia non sono soltanto i ricchi giacimenti di fosfati e altri minerali a de- stare l'interesse per il Saharaspagnolo, ciò che fa gola sono i porti sull'Oceano Atlantico. dai quali si possono domina- | turi nelle mani di chi si è iti1 stallato in quelle zone. E tan j to l'Algeria quanto l'alleata re le rotte per le due Amen-che Inoltre, possedendo ' porti di Aaiun e Villa Cime- ras, le isole Canarie inirebbe- ro per cadere come flutti mn- a e - Russia non avrebbero bisogno di occupare militarmente il Sahara spagnolo, basterebbe che il governo del futuro Stato indipendente finisse nelle mani del partito polisario. lautamente sovvenzionato dall'esterno con armi e danaro, l'unico partito del Paese Francesco Rosso (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Pellegrini, Re Hassan