Casale: accuse del sindaco per la morte della recluta di Mario Verda

Casale: accuse del sindaco per la morte della recluta Concordi i rappresentanti dei partiti Casale: accuse del sindaco per la morte della recluta (Dal nostro corrispondente) Casale M., 21 ottobre. La triste vicenda del militare Crelio Ramadori, deceduto la scorsa settimana per coma diabetico, ha avuto una vasta eco in apertura della seduta che il Consiglio comunale ha tenuto ieri sera. Era presente un folto pubblico, tra cui si notavano una ventina di militari. Sull'argomento i gruppi consiliari del psi e del pdup avevano presentato due proposte di ordine del giorno, mentre il gruppo comunista aveva posto un'interrogazione al sindaco. Il documento dei socialisti, illustrato dall'assessore Cardillo, auspica una pronta riforma della visita medica di leva, da ripetersi all'atto dell'arruolamento, e sollecita un effettivo controllo degli ospedali civili sulla « realtà sanitaria delle forze armate ». L'assessore socialista ha affermato che « l'autorità civile deve avere la possibilità di garantire un controllo igienico-sanìtario all'interno delle caserme ». Per il consigliere Marenda del pdup i fatti tragici come la morte del Ramadori «non sono eccezionali», e ha ricordato che cinque anni orsono vi fu a Casale un'epidemia di meningite tra le reclute e che alcuni mesi fa il soldato Sepe si era sparato in bocca mentre era di sentinella. « L'esercito — ha dichiarato Marenda — ha conservato una struttura autoritaria e le condizioni di vita in caserma sono pessime ». Il comunista Cavajano ha chiesto di conoscere la posizione assunta dall'amministrazione comunale nei confronti dell'autorità militare e ha esposto la « necessità di chiarire le responsabilità per la morte della recluta. Bisogna intervenire a favore dei cittadini in uniforme », ha concluso. « Bisogna avere il coraggio di affrontare il grosso problema che sta attorno all'esercito — ha dichiarato il democristiano Coppo —; occorre ridimensionare il concetto di segreto militare dietro il quale si nascondono talvolta privilegi di tipo sociale. Sulle infermerie, camerate e refettori non vi è nulla di militare da nascondere ». Ha quindi preso la parola il sindaco comunista avvocato Ponti, il quale ha afferma- to che i « rappresentanti di Casale desiderano vedere chiaramente in questa vicenda. Mi sono recato dal comandante del battaglione reclute, al quale ho chiesto se sarà prevenuto il ripetersi di questi fatti e se sono possibili nostri interventi operativi per assicurare ai militari strutture sanitarie adeguate. Il comandante, pur dimostrandosi commosso per la fine del Ramadori, ha lasciato senza risposte le mie domande ». Tra i partiti è stata quindi concordata la stesura del seguente ordine del giorno approvato all'unanimità: « Il Consiglio comunale di Casale Monferrato, in seguito alla morte per cause ancora sconosciute del militare Crelio Ramadori, in servizio presso il Bar (Battaglione addestramento reclute) della nostra città, rivolge alla famiglia dello scomparso i sentimenti di solidarietà e di cordoglio a nome di tutta la cittadinanza. Chiede che si faccia piena luce sulle responsabilità specifiche, informando tempestivamente l'opinione pubblica sugli sviluppi e sulle risultanze dell'inchiesta; che venga effettuata una verifica delle condizioni ambientali e delle strutture sanitarie esistenti nell'interno della caserma, rilevata infine l'inadeguatezza dell'attuale organizzazione militare rispetto alle esigenze e al progresso della società civile, impegna tutti i partiti a farsi carico di un profondo confronto che si ponga l'obiettivo di una sollecita riforma delle strutture militari e dei regolamenti, al fine di garantire ai militari in servizio l'effettivo e pieno esercizio dei diritti costituzionali ». Mario Verda

Persone citate: Cardillo, Cavajano, Marenda, Ponti, Sepe

Luoghi citati: Casale, Casale M., Casale Monferrato