Socialismo del gulasch

Socialismo del gulasch REVEL: BENESSERE E REPRESSIONE NELL'EST Socialismo del gulasch E' impossibile sapere, per il momento, se possa coesistere con quello del "gulag" Quale dei dui socialismi avrà a meglio, quelo del gulasch c quello del a" ag? Socialismc consumistico e socialismo rc> pressi vo posso no pacificamente coesistere? Per il momento è impossibile rispondere. Nell'Europa dell'Est la società del benessere non e ancora naia, non soltanto, In sua realizzazione appare compromessa dalla grave erisi economica clic il mondo comunista sia attraversando. Nell'Unione Sovietica la crisi si manifesta sopratiullo in quattro « punti neri »: fallimento della creazione di un'industria efficace per produrre beni di consumo corrente; delieii considerevole della bilancia commerciale e dei pagamenti; inflazione; infine, e soprattutto, ristagno cronico dell'agricoltura, dal quale deriva la penuria alimentare nelle annate cattive. I russi non sono riusciti a creare, parallelamente a quella pesante, un'industria manifatturiera. I beni di consumo corrente rimangono rari e mediocri, la slampa estera e quella interna raccontano le vicende, vere, di stock di calzature invendibili perché difettose o orribili, di code ogni volta che un contingente di scarpe importate viene messo in vendila. Anche in tanti altri settori ì c'è gran quantità di prodotto ! disponibile che nessuno compe- ì ra e un potenziale d'acquisto ! immenso che però non trova ciò che desidera. Nel dicembre del 74, il vice presidente del Presidium del Soviel Supremo. | zcNikoiai Baitiakov. nconosiexa . che «gli obiettivi fissali <"«<<' direttive del XXIV Congresso' del parlilo (dal 30 marzo al ? | , ma per realizzare lale program-1 ma di scambi l'Urss e gli altri | Paesi dell'Usi avevano bisogno aprile) sulla produzione di beni di consumo si sono rivelati impossibili da raggiungere ». Il deficit dei conti con l'estero è la conseguenza della scelta deliberala d'una politica orientata verso l'aumento dei consumi. E' nolo che l'idea fissa di Lconid Breznev, da cinque anni, è di bruciare le tappe, importando massicciamente tecnologia e anche prodotti dall'Occidente. Il ricorso alla cooperazione con i Paesi capitalisti è stato una delle cause e una delle condizioni della distensione: i di mezzi di pagamento, di divise pregiale, che non potevano procurarsi se non attraverso prestiti. In lutti questi anni i Paesi comunisti si sono così im¬ pegnali a fondo per ottenere dal mondo occidentale credili a lassi d'interesse molto bassi, assai vicini a quelli che normal- ì ! ì ! | niente vengono concessi ai Paesi del Terzo Mondo. Era il prezzo della distensione, diplomatica e militare. Il miglioramento del tenore di vita che colpisce chi va. ad esempio, in Polonia o in Ungheria è stalo possibile grazie ad un grosso indebitamento con l'estero. Per compensare l'indebitamento le democrazie popolari contavano sulla progressiva cspansione in futuro delle loro esportazioni verso l'Occidente, gli Stati Uniti, il Giappone. Ma il rallentamento dell'espansione nei Paesi capitalisti ha deluso l'aspettativa. A breve termine, l'unica soluzione sembra quella czasiP'dscscmnltcpdi ridurre le importazioni, quin-1 ndi di tornare ad una maggior austerità, oppure indebitarsi ancor di più, puntando su una rapida ripresa delle economie capitaliste. I conti con l'estero del Comecon restano comunque vistosamente « in rosso ». Sarebbe impensabile, a queste condizioni, evitare l'inflazione: i prezzi sono aumentati in Occidente, mentre all'Est la penuria rimane. Secondo il dogma marxista l'inflazione non esiste in una società socialista. Eppure c'è. Si esprime anzitutto nelle lunghe code davanti ai grandi magazzini dello Stato. Certo, i prezzi sono bloccati, ma i prodotti in vendita scarseggiano, comunque non ce n'è a sufficienza per soddisfare la domanda. L'inflazione si esprime poi attraverso un sotterfugio comune alla burocrazia socialista e all'impresa capitalista: l'aumento del prezzo camuffalo con la presentazione d'un prodotto sedicente « nuovo ». « Perfezionamenti » immaginari o comunque I zmhgppcc- | . jnsjgnjficantj permettono di met- j tcrc ;n vendita un vecchio pio-1 ' dotto sotto altro nome, mag | giorandone j] prezzo dei 10 0 15 per cento. Secondo le statistiche non c'è stato alcun rincaro. Infine, l'inflazione si riflette nel mercato nero, fenomeno diffuso in tutti i Paesi dell'Est, i cui prezzi seguono la legge della domanda e dell'offerta. Ma le economie socialiste non soltanto sono colpite dall'inflazione, la esportano pure. Esportare l'inflazione è un delitto che di solito si rimprovera all'America, ma sotto questo aspetto , l'Unione Sovietica ha raggiunto 1 gH Stati Unit; L'apporto sovie | tjco aj,a crcscila dd tasso d.;n. i itazione mondiale è dovuto soprattutto alle crisi che periodicamente colpiscono l'agricoltura dcll'Urss. Nel 1972 un raccolto tragicamente deficitario rese ne- cessari acquisti così precipitosi cd imponenti di grano americano (a condizioni eccezionalmente vantaggiose, secondo la logi- I ca della distensione) che i prezzi dei cereali, dal pane inglese alla pasta alimentare italiana, subirono un'impennata in tutto il mondo, in particolare nei Paesi sottosviluppati. Il raccolto russo di grano del '75 è disastroso quanto quello del '72, anzi peggiore, forse basso quanto quello che segnò il cataclisma agricolo del '63, cau- sa della caduta di Kruscev. £ „ , , , c e un altro dramma: quando manca il grano il bestiame viene decimato, soprattutto i maiali, perché non è possibile nu¬ trirlo. La sovrabbondanza di carne provoca un'euforia temporanea, ma poi ci vogliono an- 1 ni per ricostituire il patrimonio I zootecnico. La macellazione massiccia è già cominciata. Fin dalla primavera i russi hanno cercato di ripetere con gli Stati Uniti la conveniente operazione del '72; ma l'opinione pubblica, il Congresso e i sindacati americani hanno ancora un ricordo scottante del rincaro dei cereali, provocato da quell'imponente salasso di prodotti agricoli. Dopo aver ottenuto un cm- bargo temporaneo, ora essi esigono che le vendite avvengano a prezzi di mercato, e non a prezzi di favore; poi che siano pianificate, nel quadro di accordi stabiliti per molti anni; infine che ci siano delle contropartite solide, soprattutto in petrolio e gas naturale. (Un accordo simile è stato raggiunto ieri e attende il sì del Congresso). I Intanto i sovietici acquistano | tutto il arano che riescono a tro- vare in Australia e in Canada; per pagarlo nell'estate hanno venduto molte tonnellate d'oro, i E' impossibile capire il dibat- j ti lo ideologico che si svolge dietro la facciata della distensione ! se non si tengono a mente que- ! sti enormi problemi. Tanto più la situazione economica all'Est è precaria, tanto meno quei Paesi possono accogliere il nostro desiderio che si realizzi « la libera circolazione delle idee e delle persone », che sia rispettata la Carta di Helsinki, tanto più sarebbe pericoloso ogni nostro cedimento nella vigilanza politica. Jean-Francois Revel (Copyright de « L'Exprcs» •» e per l'iliiliu de « Lu Slampa ») i à c c e >

Persone citate: Breznev, Francois Revel, Kruscev